~ Tutto il mondo fuori ~

107 8 0
                                    

Avevo la testa in fiamme, il petto chiedeva aria e una sensazione di vuoto nelle mani. Aprii lentamente gli occhi, infastidito da quella poca luce che entrava dalla finestra; in pantaloncini e da solo, mi issai pentendomene subito. Strizzai gli occhi, quella stanza girava così forte che per un attimo mi parve di precipitare.
- Non dovresti alzarti così di fretta. - la sua voce, seppur vicina, Hoseok mi sembrava su di un'altro pianeta. Aprii di nuovo gli occhi cercando i suoi, seduto sul divano, guardava nelle mia direzione; era arrabbiato? - Come... - sono arrivato stavo chiedendo ma non mi lasciò finire. - Ti ha portato Taehyung. È andata bene la verifica se hai pensato di festeggiare. - serrai la mascella, distogliendo lo sguardo. - Miane. - cos'altro potevo dire? Gli avevo mentito e per di più era riuscito a capirlo, allora perché non ero capace a dirgli la verità? Era Hoseok, l'unico che sapeva tutto, l'unico a cui l'avevo raccontato e l'unico che amassi. Mi alzai alla bel meglio andandogli incontro; le mie braccia avvalsero quella sottile figura, affondando il viso nel suo collo. - Non volevo farti preoccupare. - sussurrai. Era immobile, teneva le braccia lungo il corpo; mi strinsi ancora di più.
- Dovevo dirti dov'ero. Scusami. - per un attimo, sentii il suo corpo cedere. Anche se ero uno stronzo nel giocare con le parole, ero felice nell'avere quell'effetto su di lui.

- Che sta succedendo Yoongi. - chiese piano. Sentivo le mani leggere, toccare la mia schiena; volevo proteggerlo. Se quel figlio di puttana mi avesse trovato, avrebbe saputo di lui; dovevo proteggerlo. - Non mi aspettavo un messaggio da parte di mia madre, tutto qui. - e le sue mani si bloccarono. Spostai il viso trovandomi il suo vicino, non mi credette, i suoi occhi erano un libro aperto.
- Posso venire con te se vuoi bere, almeno ti saprò al sicuro. - e detto questo si allontanò. E non solo fisicamente, Hoseok si era allontanato anche con la mente; di nuovo quella sensazione di vuoto prese il sopravvento. "Sei un coglione Min Yoongi." Alzai gli occhi al cielo sbuffando. - Hoseok. - feci per dire, fermando il suo cammino. - Ho lezione Yoongi. Sul tavolo c'è la tua colazione. - e senza guardarmi negli occhi sparì poco dopo. Passai una mano tra i capelli, tirandoli quasi a sentirli venir via dalla cute; eppure non riuscii a trovare sbagliato il mio atteggiamento. Lo stavo facendo per lui, io stesso conoscevo bene l'ira di quell'uomo e non gli avrei permesso di toccarlo. - Dalla tua faccia deduco che non hai fatto pace con Hobie. - a mensa, Tae mi aspettava al nostro tavolo. Fu strano non vedervi anche Jungkook, che ora mai faceva le corse per pranzare nella nostra facoltà, abbastanza distante. - Grazie per ieri, non ricordo neanche dove fossi. - risposi eludendo la sua affermazione. - Non dovresti bere da solo, non lo reggi e se non fosse stato per la Noona saresti chissà dove. - sospirai passando la mano sugli occhi.

- Non c'è il ragazzino? - chiesi sperando di focalizzare la discussione su altri punti che non riguardassero me. - Aveva una vera verifica e non fa in tempo a venire fin qui. - mi accorsi di quella parola e di come la sottolineò ma feci comunque finta di niente. Quando finalmente potei tornare a casa, presi qualcosa di speciale per il mio Hoseok; aspettando che, al suo rientro, fosse un po' meno distante. - Ho comprato la cena. - dissi, prima che potesse interrompermi o andare da qualche parte. Fece un piccolo broncio: - Usi il cibo per farti perdonare? - chiese. Feci spallucce e ritrovai nuovamente lo sguardo dolce del mio Hobie. Sorrise e, sedendosi accanto a me, carezzò il volto:
- Quando ti sentirai di dirmi tutto, sarò pronto ad ascoltarti. - disse sospirando.
- Fino a quel momento però non mentirmi, ok? - anche dopo anni, mi sarei sempre detto di non meritare Hoseok. Nonostante tutto era lì con me, a non chiedere niente, a fidarsi di me, a perdonare le mie infinite cazzate. Aspettai che si addormentasse, volevo guardare il suo viso tranquillo, rapito dai sogni; avrei voluto dargli molto di più di quello di cui ero capace. E mentre il sonno stava prendendo anche me, sentii il suo telefono vibrare.

Jimin
Anche se non rispondi, non vuol dire che non dobbiamo affrontare l'argomento Hobie. Ho bisogno di parlarti, di vederti. Ho bisogno di te.
Ore 23:38

Chi cazzo era adesso questo? Perché continuava a scrivergli nonostante Hoseok non rispondesse? Anche se non avessi dovuto farlo, spulciai sul telefono in cerca di qualcosa che mi portasse da lui, ma non c'era nulla; e non seppi se fosse stato perché il mio ragazzo, che dormiva beatamente, avesse cancellato tutto oppure davvero non c'era niente e questo era l'ennesimo rompi palle che cercava di minare la nostra relazione. Riposi il telefono sul comodino sperando di addormentarmi, i miei sogni furono più che altro incubi e la mattina seguente ero più stanco della giorno precedente. Quando aprii gli occhi, il viso angelico di Hoseok stava fissando il mio: - Hai fatto brutti sogni? - chiese, spostando un ciuffo davanti l'occhio. Feci si con la testa e sentii il suo corpo adagiarsi al mio e le sue braccia avvolgermi. Mi accoccolai sul suo petto, avvolgendogli il fianco e facendo intrecciare le nostre gambe: - Ti va di rimanere così oggi? - chiese mentre strofinava il viso nei miei capelli. Avrei dovuto chiedergli spiegazioni a proposito di quel messaggio ma, il desiderio di stare in quel modo per sempre, era più forte di ogni altra cosa. -Al diavolo tutto. - risposi e lo sentii sorridere. Almeno per un giorno, potevamo fare finta di niente e goderci noi stessi, in casa nostra. Non toccammo i telefoni, i computer, non accendemmo nemmeno la tv. Eravamo io e lui, stretti all'altro, ascoltando il rumore dei nostri respiri; il battito dei nostri cuori. Era esattamente lì che volevo stare, tra le sue braccia. Alzai il viso verso il suo, sfiorai la mascella scolpita e morbida allo stesso tempo: - Ti amo. - dissi e, ancora una volta, la verità di quelle parole mi colpiva dritto nel petto. Avvicinò il viso, sfiorando le mie labbra: - Ti amo anche io. - rispose, accorciando la distanza che ci separava. Facemmo l'amore tutto il giorno, fermandoci solo per bere qualcosa o andare in bagno; fino alla sera, ci perdemmo l'uno dentro l'altro e fu come se quei messaggi, il suo ritorno, non fossero mai avvenuti. Riscoprii quanto bello fosse amare Hoseok e farsi amare da lui; il mondo poteva aspettare.

𝑻𝒉𝒆 𝑳𝒂𝒔𝒕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora