Spesso, mentiamo a chi ci sta accanto perché non riusciamo ad accettare la realtà che, spietata, si è rivelata ai nostri occhi. Che sia un amore finito, un altro che sboccia, la certezza che provi dei sentimenti per quella persona che non ti aspettavi; tutto, pur che sia qualcosa che abbiamo sempre negato. Non è una giustificazione al mio essere un bastardo fino alla fine; farlo con Hoseok mi aveva sbattuto in faccia ciò che avevo sempre odiato di me stesso. Sapevo di averlo ferito ed ero pronto a prendermi le conseguenze delle mie azioni ma la lontananza di Hoseok mi faceva male più di quanto mi aspettassi. Dopo quella volta, passarono cinque giorni, sei ore, quarantaquattro minuti e diciotto secondi da quando Hobie smise di parlarmi; non che li contassi anche se potrebbe apparire cosi. Feci ogni sorta di cosa, gli regalai le sue caramelle preferite; comprai una maglia costosa della marca che gli piaceva. Niente, non mi rivolgeva la parola ed io non sapevo più come comportarmi. - Pensi davvero che delle cose immateriali possano farti perdonare? - avevo raccontato tutto a Tae.
- Che c'è di male nel fare regali? - chiesi, non riuscendo ad afferrare cosa davvero volesse dire. - Adesso mi spiego perché sei stato sempre lasciato. - ribatté ed io sospirai. - Yoongi davvero, non ci credo che non hai capito che quel ragazzo è innamorato di te. - disse ed io corrugai la fronte. Gli piacevo ma, arrivare a dire che fosse innamorato, mi sembrava eccessivo. - Questa volta non posso fare niente per te fratello, devi capire da solo come uscirtene. - e detto questo se ne andò lasciandomi con la bocca spalancata. Tornai in camera, mi sedetti sul letto e aspettai che Hoseok rientrasse, anche tutta la notte se fosse stato necessario. È fu davvero notte quando la porta della stanza si aprì lenta, mostrando una figura che non riusciva a reggersi in piedi. Mi alzai di corsa prima che la sua faccia toccasse il pavimento: - Lasciami stare. - biascico, era totalmente ubriaco. Lo portai in bagno, adagiandolo nella doccia e, aspettando che uscisse l'acqua calda, cominciai a spogliarlo. Mi sentii ancora peggio a vederlo in quello stato, era stata colpa mia.- Non voglio niente da te. - cercò di dire, provando a spingermi. - Sta fermo Hoseok. - dissi riuscendo a malapena a togliergli i pantaloni. Disse qualcosa ma non riusci a capirlo, presi il doccione cominciando a bagnarlo: - Anio. - sussurrò cercando di togliermi la mano, non lo ascoltai e quando finii di pulirlo, lo portai nel suo letto. - Ti vado a comprare qualcosa da mangiare. - dissi ma la sua mano si strinse attorno alla mia camicia. - Ti amo Yoongi e tu mi hai distrutto. - e questo non lo biascicò. Fu forte e chiaro ed io sentii il desiderio di buttarmi dalla finestra. Spesso non pensiamo a quanto siamo capaci a ferire qualcuno; parliamo senza pensare, agiamo come più ci fa comodo. Io l'avevo fatto per i miei interessi non considerando la persona che avevo di fronte. Tornando in camera, Hoseok era rannicchiato in posizione fetale e quando mi avvicinai per coprirlo, della rugiada copriva il suo viso. - Perdonami Hoseok. - dissi tentando di asciugare il suo viso. - Miane. - e siccome continuava a piangere, baciai ogni parte del suo viso sperando di alleviare, almeno in parte, il suo dolore. La mattina mi svegliai prima di lui, scesi a comprare la colazione e qualche compressa per il dopo sbronza. Rientrando, Hoseok era seduto sul letto che stringeva le sue tempie. - Mangia qualcosa e poi prendi queste. - dissi e i suoi occhi, si fissarono nei miei. Deglutii aspettando qualsiasi tipo di reazione. - Ti ho già detto che non voglio niente da te. - allora non era del tutto perso ieri; aveva sentito anche le mie scuse? - Non voglio neanche che ti scusi. Hai reso chiara la tua posizione. - e, detto questo, si chiuse in bagno sparendo subito dopo.
- In questi giorni sei strano, che ti succede?- fu Wonho a chiederlo, durante un ora di buca. - Gli esami di fine semestre. - mentii e qualcosa mi diceva che non aveva abboccato. - Dai, sei intelligente, vedrai che andrà bene.- era diventato mio amico per questo, perché sapeva farsi i fatti suoi e stare in silenzio quando era necessario.
- Stasera ti va di uscire? Ci incontriamo con alcuni compagni delle superiori. - disse con quel sorriso che gli faceva socchiudere gli occhi. Wonho era bello: alto, muscoloso, intelligente e gentile. - Cambi un po' aria e per una sera ti lasci andare. Taehyung, vieni anche tu? - chiese al ragazzo silenzioso di fianco a me. - Certo! - rispose ma non era del tutto convinto. - Sei arrabbiato con me? - chiesi una volta rimasti soli. Se c'era qualcosa che odiavo di più era il silenzio di Tae. - Perché dovrei? Jungkook mi sta facendo impazzire. - rispose ed io mi sentii sollevato. - Non te la vuole dare? - cercai di scherzare. Sbuffo gettando il telefono di fronte a lui. - Dice che non può lasciare solo il suo migliore amico. - ed io spostai lo sguardo altrove.
- Miane. - risposi. Avevo ferito molte più persone di quelle che pensai. - Non devi scusarti con me Yoongishi. Farei la stessa cosa se accadesse a te. - disse poggiando una mano sulla mia. - Saranghae. - gli dissi e lui scoppio a ridere ma, sapevo che il mio atteggiamento aveva corroso legami al di fuori di me e il mio compagno di stanza. Quella stessa sera, uscii con Tae e Wonho, come d'accordo. Hoseok non era rientrato ed io non potevo fare più nulla. O forse volevo dargli un po' di spazio e sperare che quello che sentiva gli passasse. "E a te?" Chiese quella vocina fastidiosa. La spinsi in fondo ad una porta chiudendola dentro. Mi sarei goduto la serata senza pensare a niente. In un locale vicino il quartiere Gangnam, alcuni ragazzi e alcune ragazze ci aspettavamo, ad uno ad uno ci presentammo fino a quando arrivai a lei: Kim Go Eun. Capelli neri e lunghi, legati da un fiocchetto piccolo e color lavanda. Naso sottile e perfetto, sembrava disegnato. Le labbra, carnose e non troppo grandi. Caspita se era bella. Fin da subito prendemmo confidenza, trovandoci d'accordo su tante cose. Mi sentivo attratto da lei e capii che la cosa era ricambiata, mi chiese il numero scambiandocelo poco dopo. Non appena ci separammo, il mio telefono cominciò a suonare:iMessage
Eun
Ho passato davvero una bellissima serata. Peccato ci fossero troppe persone.iMessage
Yoongi
Penso la stessa cosa ma potremmo rifarci, domani?
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Eun
A che ora?
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Yoongi
Alle sette davanti il bar dell'università.Nonostante tutto, sembrava essere tornato come doveva, c'era qualcosa dentro di me che mi dava mal di stomaco. Perché dovevo sentirmi in quel modo? Come se stessi tradendo la mia ragazza? Hoseok non era mio, non c'era nulla tra di noi se non indifferenza, arrivati a quel punto. Eppure mi nascondevo, non volevo che sentisse il telefono suonare quando eravamo in camera. Avevo fatto di tutto per tenere nascosta quella relazione ma a che pro? Mi dissi che non avevo nulla di cui vergognarmi; ero un ragazzo che usciva con una ragazza come era giusto che fosse. Seduti a mangiare delle buonissime fette di torta, giocavo con la forchetta senza prestare attenzione alla splendida ragazza seduta di fronte a me. - Sei distratto oggi. - mi disse ed io sospirai chiedendo scusa. - Gli esami, mi preoccupo di non potercela fare. - mentii. Cosa potevo rispondere? Sto pensando ad un altro? - Whono mi ha detto che sei il più bravo della classe, quindi perché ti preoccupi? - chiese sorridendo in quel modo cosi carino che mi senti in colpa per averla trascurata. Stava diventando un abitudine sentirmi cosi. Accompagnando Eun nel suo dormitorio, tornai nel mio deciso a parlare con Hoseok una volta per tutte. Quando entrai in camera, lui era seduto sul letto che guardava dalla mia parte: - Aspettavo te. - disse ed io sentii qualcosa che non avrei dovuto. - Mi dispiace essermi comportato in quel modo, siamo amici quindi grazie per esserti preso cura di me. - disse ed io sbattei le palpebre. Cosa mi aspettavo di preciso? - Avresti fatto lo stesso per me. - risposi e lui sorrise. Mi era mancato parlare con lui, vederlo sorridere. Ricambiai e cominciammo a parlare del più e del meno. Era come trovarsi a casa, quando senti di stare bene e che niente al mondo può intaccare quella sensazione ma qualcosa mi diceva che non sarebbe durata a lungo. Non gli dissi niente di Eun, che ci stavamo frequentando e non dissi nulla di tutto quello che avevo nella testa. Volevo solo sentirlo ridere ancora, volevo che prestasse la sua attenzione a me.
Cosa vuoi davvero Min Yoongi?
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𝑻𝒉𝒆 𝑳𝒂𝒔𝒕
Fanfiction- Si può sapere cosa diavolo ti ho fatto? - chiesi stanco di quell'atteggiamento ostile nei miei confronti. - Non puoi colpevolizzarmi solo perché mi piacciono gli uomini. - continuai mentre lui continuava a fissarmi senza proferire parola. - Odio l...