~ Tre anni di noi ~

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La pioggia batteva sulla vetrata portando con se quel rumore che a noi piaceva tanto, ogni tanto un fascio di luce illuminava la camera per metà grazie alle tende socchiuse, i tuoni risuonavano in lontananza facendo da sottofondo ad un suono ancora più celestiale; i gemiti di Hoseok. Adagiato sopra di me, non aveva smesso di torturare le mie labbra e, dal canto mio, non avevo nessunissima intenzione di lasciare andare la sua pelle. Muoveva il bacino contro il mio facendomi ansimare, facendosi desiderare come aveva sempre fatto e dopo tutti quegli anni, il mio desiderio per lui non era svanito; possibilmente si accentuava ogni giorno di più. - Ti prego amore... - dissi implorante perché continuava a stuzzicarmi ma non mi dava ciò che gli avevo chiesto, ovvero lui. Sorrise mordendosi il labbro inferiore mentre sentii le sue dita insinuarsi nella mia bocca: - Ancora un altro po' amore... - ansimò mentre la mia lingua si muoveva presa da vita propria. Mentre io leccavo le sue dita, lui mordeva il contorno della mia mandibola, scendendo per il collo fino a addentare l'osso clavicolare facendomi gemere sulla sua mano e muovere il bacino contro il suo. Tolse le dita ed io mi sentii vuoto ma sapevo dove sarebbero andate da lì a poco e gemetti di nuovo non potendo fare altro; nel momento in cui mi prese le labbra tra le sue le dita bagnate in precedenza entrarono dentro di me ed io inarcai la schiena ansimando. Iniziò a muoversi mentre la sua intimità strofinava con la mia, lo sentivo allargare le dita, uscire quasi del tutto per poi rientrare nuovamente roteandole; mi faceva perdere la testa e lo sapeva. - Hoseok... - piagnucolai portando una mano sulla sua intimità compiendo gli stessi movimenti che faceva lui in me. Uscì le dita e con un gemito gutturale entrò con prepotenza ed io quasi urlai, una gamba sul suo fianco mentre l'altra l'aveva appoggiata alla sua schiena ed io lo sentii tutto, mentre mi riempiva completamente. Quella notte come le altre dopo quella storia di mio padre, entrambi gridavamo i nomi nostri mentre lasciavamo che tutto il nostro piacere si riversasse fuori e dentro di noi.

Erano passati tre anni, l'ultimo anno di università per tutti noi che ci teneva impegnati fino allo sfinimento ciò nonostante io e il mio amore non smettevamo di cercarci la notte, il pomeriggio se rientravamo insieme, la mattina appena svegli e prima di fare colazione; esattamente come io mi concedevo a lui, lui faceva lo stesso con me consapevole che ero stato l'unico dopo Ji Soo, a cui si era concesso. - Stasera c'è il compleanno di Tae, è tutto pronto? - chiesi ad Hoseok che si stava vestendo con ancora i capelli bagnati. - Jungkook lo terrà impegnato fino all'ora stabilita e poi arriveranno al locale. Sta tranquillo, Kookie è abbastanza stronzo da non fargli capire niente. - disse con quel ghigno sul volto che lo rendeva pericolosamente eccitante. Ed aveva ragione, fino all'arrivo del locale Tae continuava a mandarmi messaggi dove mi diceva di essere sull'orlo di una crisi di nervi perché il suo uomo aveva dimenticato il suo compleanno; arrabbiandosi anche con me perché non gli davo risposte esaustive a detta sua. Fu bellissimo vedere il suo viso quando tutti gli urlammo sorpresa, cantando poco dopo la classica canzoncina; non vedevo Tae piangere dai tempi delle elementari. - Ci credi che tra un mese sarà tutto finito? - chiese Tae avvicinandosi. Entrambi guardavano nella stessa direzione, gli uomini più belli della festa stavano giocando tra di loro come erano soliti fare ed era la visione più incantevole di sempre: - Hai avuto notizie da quella famosa azienda? - aveva avuto il terrore solo a fare domanda di assunzione perché significava trasferirsi a Tokyo e quindi lasciare ogni cosa qui a Seul. Lo sentii sospirare ma non era triste, anzi, una luce nei suoi occhi mi diceva il contrario: - Sono stato preso Yoongishi... ci avresti mai creduto? - guardai il mio migliore amico negli occhi con lo sguardo sorpreso. - Ovvio che ci credevo, non ti avrei spinto a fare richiesta altrimenti. - e finalmente lui mi guardò sorridendomi. - Perché sento che c'è un però? - lo vidi ridacchiare mentre scuoteva la testa. - Però mi mancherai, mi mancherà Hoseok e passare le nostre serate insieme. - anche a me sarebbe mancato. Non poterlo vedere ogni giorno, pizzicarci per le stupidaggini o andare da lui quando facevo il coglione e litigavo con Hoseok. - Verrà con te? - fece sì con la testa riportando il suo sguardo su Jungkook.

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