Il tragitto dalla mensa al dormitorio, fu silenzioso. Stranamente piacevole, sentivo qualcosa che non riuscivo a capire in pieno. Il fatto che avesse voluto tornare con me mi avevo reso felice e preoccupato allo stesso tempo. Anche se non comprendevo il perché mi sentissi così. Vero era che avevamo cominciato a parlare un po' di più ma non troppo da capire se potevo avvicinarmi abbastanza da non rischiare di farmi odiare ancora. Una volta entrati in stanza, raggiunsi il mio letto facendo cadere la borsa sul pavimento; con la coda dell'occhio, mi accorsi che Yoongi era rimasto davanti la porta e mi fissava. - C'è qualcosa che non va? - chiesi, mi sembrava preoccupato. Fece no con la testa ed io corrugai la fronte. Posò lo zaino per terra, vidi il suo pomo d'Adamo fare sali e scendi e sentii il mio respiro farsi pesante. Il corpo di Yoongi si avvicinò lentamente verso di me; i suoi occhi fissavano i miei cosi intensamente che mi parve di non potermi muovere. - Yoongi. - sussurrai e quando le sue mani toccarono il mio viso, mi dimenticai come si respirava. Il pollice carezzò lentamente sotto l'occhio fino a costeggiare tutta la linea della mandibola. Quando il suo sguardo si spostò sulle mie labbra, quelle spudorate si aprirono automaticamente. Da quanto avevo desiderato quel momento? Si avvicinò talmente piano che potei guardare tutto del suo volto, fino a quando le sue labbra non toccarono le mie. Fu come se un pianeta esplodesse riducendosi in tante piccole costellazioni; ognuna con luce propria.
Risposi allungando il collo verso di lui. Sentivo il suo odore nelle narici e quando la sua lingua sfiorò piano le mie labbra, persi contro la mia resistenza. Strinsi i suoi fianchi avvicinandolo di più fino a che non cadde su di me ed entrambi, aprimmo gli occhi. Immobili, guardavamo l'uno il volto dell'altro; era la visione più bella che avessi mai visto in tutta la mia breve esistenza. Avvicinai la mano al suo volto, sfiorando quelle piccole e morbide labbra la sua reazione mi colpì e mi piacque allo stesso modo. Riprese le mie labbra ed io allungai la lingua, volevo assaggiare di nuovo il suo gusto cosi prelibato e diverso da ogni altro che avevo assaggiato. Le sue mani si infilarono sotto la camicia e una quantità infinita di brividi, percorsero il mio corpo. Con dolcezza cominciai a sbottonare la sua, aspettando che mi fermasse: - Puoi farlo. - sussurrò tra le mie labbra ed io non mi lasciai sfuggire l'occasione. Quando scivolò per terra rimasi ammaliato dal suo corpo, nonostante l'avessi già visto. Quella volta fu diverso, potei sentire qualcosa di autentico tra di noi; qualcosa che andava al di la del semplice atto carnale. - Voglio farlo Hoseok. - disse allontanandosi di poco. - Fai sesso con me. - perché? Cosa era successo per fargli cambiare improvvisamente idea? Mi interessava sul serio? Non proprio e sopratutto non in quel momento. La sua mano andò dritta sui miei pantaloni ed io lo fermai: - Che c'è? - chiese. - Fai cosi con le ragazze? - chiesi a mia volta. Fece si con la testa e scossi leggermente la testa. - Dammi la possibilità di farti capire com'è che si ama, Yoongi. - risposi e sul suo volto, c'era dello stupore.
Mi spinsi poco più in la, in modo da permettergli di stare coricato comodo e soprattutto, sotto di me. Sfilai la mia di camicia, lasciando che la nostra pelle, si sfiorasse. Continuai da dove avevo interrotto, passando la mia bocca per tutto il suo collo, sfiorando piano il suo petto interamente coperto dai brividi fino a scendere ai jeans. Uno ad uno, slacciai i bottoni facendo scendere piano quel tessuto rigido per tutte quelle gambe muscolose e lisce al tatto. Sentirlo ansimare mi dava piacere più di quello che stavo facendo; mi alzai per togliere i miei e Yoongi pareva memorizzare ogni movimento che compivo. Quando lento, feci scendere anche il mio intimo lo vidi aprire le labbra e divenire rosso. Non mi fermai ad aspettare una qualunque reazione, desideravo fare l'amore con lui da troppo tempo e, anche se fosse stata l'ultima, mi sarei goduto ogni momento. Salii sul letto, inserendo una gamba tra le sue che mi lasciarono fare; ripresi a baciarlo e mi stupì il suo desiderio di averli. Iniziai a strusciarmi, per renderlo consapevole di ciò che stava per accadere e i suoi gemiti accompagnati dal movimento del bacino verso il mio, non mi lasciarono margine di dubbio. Inumidii la mano, facendola passare per tutto il membro e, con la stessa, raggiunsi la sua apertura. Chiuse gli occhi ed io entrai piano: - Fermami se ti sembra troppo. - sussurrai, in risposta una delle sue mani raggiunse il mio membro cominciandolo a frizionare. Scosse di piacere percorsero il mio corpo facendomi tremare, non capii più nulla. Spostandolo, entrai dentro di lui abbracciandolo poco dopo; volevo che si abituasse a quella sensazione.
Quando le sue labbra sfiorarono, di nuovo, le mie cominciai a muovermi dentro e fuori di lui. Sentirlo gemere, ansimare, godere sotto i miei movimenti mi fece letteralmente perdere la ragione. Mi lasciai andare, amando ogni parte di Yoongi: i suoi occhi, quel naso a batuffolo e perfetto. Le sue labbra morbide e gonfie; il collo cosi liscio e caldo che avrei potuto perdermici. Con la mano libera, presi il suo membro tra le mani, cominciando a muovermi su e giù. Sentivo di stare perdendo il controllo anche di "lui" e volevo che si effondesse su di me. Quando capii che stava per venire, aumentai il ritmo arrivando insieme a lui. Mi sentii come se una parte mancante di me stesso tornasse al suo posto; come se Yoongi fosse la mia metà e li, mi resi conto di essermi innamorato di lui. Aprii gli occhi guardando dentro quelle che mi sembravano galassie, aveva l'affanno ma il suo sguardo, quello non poteva mentirmi; sentì le stesse cose che sentii anche io. Coricandomi di fianco a lui, lasciai che il mio braccio finisse sotto il suo collo, si accoccolò a me chiudendo gli occhi. - Va tutto bene? - chiesi a bassa voce. Nonostante tutto avevo ancora paura di poterlo ferire più di quanto non lo era stato. - È ok. Adesso ho pagato i miei debiti. - Avete presente quando, nei cartoni, ci sono gli animali che vengono schiacciati da enormi pianoforti caduti dal cielo? Ecco, uno di quelli mi aveva preso in pieno aprendo un varco nel terreno. - Che significa? - chiesi e i suoi occhi si fissarono nei miei. - Mi hai tolto dai guai più di una volta, non potevo solo offrirti da mangiare. - rispose ed io sentii un gran tonfo all'altezza del petto. Mi spostai alzandomi poco dopo, era stato solo un gioco per lui? - Ti sei fatto fottere solo per ripagarmi? - chiesi fuori di me. - Che c'è che non va adesso. - rispose ed io avrei voluto prenderlo a pugni in faccia. - Che cazzo hai in quella testa? - e detto ciò mi chiusi in bagno. Non mi ero mai sentito cosi in imbarazzo in tutta la mia vita. Mi diedi del coglione per aver creduto anche solo per un istante che poteva cambiare o provare davvero qualcosa per me. Odiai me stesso e guardandomi allo specchio mi chiesi perché mi facevo sempre e solo del male.
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𝑻𝒉𝒆 𝑳𝒂𝒔𝒕
Fanfiction- Si può sapere cosa diavolo ti ho fatto? - chiesi stanco di quell'atteggiamento ostile nei miei confronti. - Non puoi colpevolizzarmi solo perché mi piacciono gli uomini. - continuai mentre lui continuava a fissarmi senza proferire parola. - Odio l...