~ Perche io ti sono devoto ~

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La notte era passata nel migliore dei modi, quando stanchi ci addormentammo, sentivo ancora il corpo di Yoongi pesare sul mio. Era una sensazione meravigliosa. Dormii cosi bene che, la mattina dopo al mio risveglio, mi sembrava di aver sognato. Il suo respiro, il suo calore; erano la prova che quello che era accaduto la sera prima era reale. Sorrisi, era bello anche quando dormiva. Cercai di alzarmi il più piano possibile e, una volta libero, scesi a comprare la colazione. Quando rientrai, Yoongi era seduto sul letto con gli occhi chiusi: - Stai male? - chiesi e lui scosse la testa. Mi trattenni dal sorridere: - Non riesci ad alzarti? - chiesi di nuovo e i suoi occhi si fissarono nei miei. - Prima o poi quella bocca te la chiudo per bene. - rispose ed io risi scuotendo la testa. - Conosco parecchi modi che potresti usare. - e quello che scosse la testa, fu lui. - Dai, vieni a fare colazione. -dissi e, lentamente, si alzò dal letto. Per tutto il tragitto e anche quando si venne a sedere, non mi aveva più guardato negli occhi. Sembrava imbarazzato ed io ebbi la sensazione che si sarebbe rimangiato tutto.
- Yoongi, cosa c'è che non va? - chiesi serio stavolta. - Nulla, perché? - invano, cercava di aprire la confezione. - Non mi guardi negli occhi. - risposi. Sbatté un paio di volte le palpebre e alzò lo sguardo verso il mio. Non disse nulla, deglutì e le sue guance divennero color ciliegia. Sorrisi: - Quel colore mi fa pensare che ti ricordi di quello che è successo stanotte. - dissi. Yoongi, se possibile, divenne ancora più rosso: - Come posso non ricordare. - sussurrò. Avvicinai la mia mano alla sua, le sue dita si divisero adattandosi alle mie; erano fiamme contro fiamme. - Quindi noi cosa siamo? - chiesi. Volevo sentirlo da lui, volevo che la sua splendida voce dicesse quello che eravamo.
- Noi siamo fidanzati. - disse, non distogliendo lo sguardo dal mio. Il mio cuore fece non so quante capriole, per un attimo mi parve di non riuscire a respirare; sorrisi, ero cosi felice che mi diedi un pizzicotto per credere che stesse succedendo davvero. Facemmo colazione in silenzio, mano nella mano; non avevamo bisogno di dirci altro.

Quel giorno non avevamo lezione, era fine settimana e potevamo stare tranquilli e rilassati. Yoongi, coricato sul mio letto, faceva qualcosa al pc. Ero appena uscito dalla doccia, mi portai davanti lo specchio e voltai il mio sguardo verso di lui. Non ci credevo ancora, non credevo a quello che era accaduto, non credevo che fosse davvero il mio ragazzo. Quasi non credevo che lui stesse li, tranquillo e sul mio letto. Abbassò il computer guardando dalla mia parte, voltai lo sguardo imbarazzato, sorridendo appena; mi aveva beccato. Mentre passavo le mani tra i capelli bagnati, potei sentire i suoi passi farsi avanti. Continuai a fare il mio, anche se la sua presenza era forte e, quando si fermò dietro di me, deglutii raggiungendo il suo sguardo attraverso lo specchio. - Il tuo corpo è bellissimo. - sussurrò, guardandolo attraverso il vetro. Mi morsi il labbro sperando non si vedesse quale affetto mi stava facendo. Lentamente, si avvicinò, potevo sentire la sua maglia sfiorare leggera la mia schiena; il mio respiro si fece pesante e, la mia attenzione, era completamente rivolta a Yoongi. Quando le sue labbra toccarono la mia pelle, non potei più nascondere la mia intimità che, prepotentemente, si fece avanti. - Adoro l'odore che hai. - continuò mentre le sue labbra lasciavano scie di fuoco sulla mia schiena. Per la prima volta, desiderai essere preso da qualcuno, ero solito essere io quello che dominava; quel giorno, volevo che Yoongi facesse di me quello che voleva. Quando il suo corpo fu totalmente appoggiato al mio, le sue labbra raggiunsero il mio collo e fu inevitabile, inarcare il mio sedere verso il suo bacino. Mi sarei sempre sorpreso dell'effetto che gli facevo. Non era solo il mio membro ad essere duro. - Senti quello che mi fai provare? - disse, non togliendo le sue labbra dal mio collo. Non sapevo cosa rispondere, per la prima volta non avevo parole da dedicare a quel ragazzo che mi stava facendo uscire di testa. Le sue mani, avvolsero il mio bacino scendendo verso il basso, fino a quando la tovaglia scivolò lungo le mie gambe. Ero nudo davanti a lui che aveva la completa visione di me. Il fatto che Yoongi prese l'iniziativa mi fece sentire desiderato tanto quanto lo desideravo io; il mio cuore, stava esplodendo e mi resi conto di amare in modo viscerale quello splendido ragazzo che mi stava ancora dietro. Una delle sue mani, passò sopra la mia erezione, socchiusi gli occhi buttando l'aria che stavo cercando ti trattenere.

- Posso? - mi chiese ed io sgranai gli occhi raggiungendo i suoi. - Sono tuo. - risposi e le sue iride si allargarono talmente tanto da coprire completamente il contorno colorato di quegli occhi che mi avevano stregato. Girai di poco il viso raggiungendo le sue labbra, desideravo baciarla cosi intensamente che faceva male. La sua lingua entrò prepotente dentro la mia bocca ed io gli avrei permesso tutto, assaporando con la mia quel gusto tanto proibito quanto incantevole. Allungai la mano verso di lui, facendo scivolare i suoi pantaloncini, cosi da rendere chiari i miei desideri. Rimase per un attimo immobile, decisi di abbassare il mio busto permettendogli di comprendere come muoversi e, se con una mano massaggiava la mia intimità, con l'altra prese il suo invadendomi nella sua interezza. Gemetti, in modo talmente vergognoso che non pensavo di esserne capace. Cosi come non mi aspettavo che, quello che aveva appena fatto, mi potesse piacere cosi intensamente. Cominciò a muoversi con naturalezza, come se quella non fosse stata la prima volta. Dal mio canto, mi godetti ogni particolare con l'aiuto silenzioso di quello specchio complice. La lussuria nel viso di Yoongi mi eccitava come non era mai successo in vita mia, la bramosia con cui desiderava il mio corpo scatenava in me la fame insaziabile che avevo di lui. Quando cominciò ad aumentare il ritmo, sentii di stare perdendo la coscienza di me stesso, era come se fossi stato trascinato fuori dal mio corpo; mi beai di quella sensazione totalmente nuova che non mi accorsi immediatamente che, di li a poco, sarei venuto. - Saranghaeyo. - disse chiaro guardandomi dritto negli occhi e fu li che, mentre Yoongi si liberava dentro di me, io bagnavo la sua mano. Cercai di tenermi al lavandino, reggendo anche il peso di Yoongi che si era quasi accasciato su di me. - Ti amo anche io. - dissi e lo sentii trattenere il respiro. Facemmo la doccia insieme, in silenzio; nella stanza c'era ancora il sussurro dei nostri respiri, le voci mormorate dai nostri gemiti. Entrambi coricati, Yoongi teneva il viso appoggiato al mio petto mentre io, carezzavo piano i suoi capelli. - Quando vuoi andare a vedere per un appartamento? - sussurrò, mi piaceva quando mi parlava a bassa voce. - Quando vuoi tu. - dissi. Non l'avrei mai forzato a fare qualcosa che non voleva, non dopo quello che mi aveva raccontato e tutto quello che era successo dopo. - Allora andiamo domani. - disse, alzando il suo viso verso il mio. Abbassai il mio sguardo verso il suo e sorrisi, facendo si con la testa. Si allungò verso di me baciandomi, fu il bacio più dolce che mi avessero mai dato. Quando si allontanò sorrise ed io scossi piano la testa passandomi la lingua nello stesso punto dove era stata, poco prima, la sua.

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