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Sono le 22.30 e tutte le stanze del dormitorio maschile sono chiuse a chiave all'interno. Tutte tranne la stanza di Noya.

-Quindi hai capito qual'è il piano, Ryu?

-Certo, tu ora esci e io sto qui dentro fino a che non torni.

Risponde Ryunosuke

-Bene: il treno di notte fa da capolinea a capolinea senza fermate intermediarie. Dunque, dovrebbe impiegare circa venti o venticinque minuti. La stazione dista circa sei minuti da qui e il treno parte alle 22.42, quindi se esco ora posso prenderlo in tempo e con calma.

-Nel caso succeda qualcosa ti faccio uno squillo io, sta tranquillo.

-Augurami buona fortuna, amico.

E detto questo Yuu esce dalla stanza e viene avvolto dal buio del corridoio: potrebbe scendere dalle scale di emergenza, ma sa che il sorvegliante è lì fuori a fumare e non ha intenzione di farsi beccare subito senza nemmeno essere riuscito ad uscire.
Decide, quindi, di scendere per la rampa delle scale interne. Appena arriva al primo piano si guarda intorno affinché nessuno lo possa vedere. Corre verso l'entrata di sicurezza opposta a quella dove si trova il sorvegliante, apre la porta e scende di corsa le scale di emergenza. Arrivato alla fine delle scale corre verso l'uscita e va diretto alla stazione: è iniziata la sua corsa contro il tempo. Le sue gambe da libero sono messe a dura prova in questo momento, non ha mai corso così tanto per prendere un treno e per qualsiasi altra cosa. Comincia a intravedere la stazione e cerca di accelerare di almeno un minimo per essere sicuro di farcela in tempo. Sono le 22.36 e ha poco più di cinque minuti per arrivare alla stazione e salire sul treno diretto alla sua amata e odiata Tomiya. Ha il fiatone, è stanco e le gambe non ce la fanno più a correre perché tremanti a causa dello sforzo esercitato e dall'ansia. Arriva alla stazione alle 22.40 e cerca immediatamente il binario dove deve prendere il treno quando a un certo punto la voce dell altoparlante annuncia:"Il treno Sendai-Tomiya si trova sul binario 12. Ripeto.Il treno Sendai-Tomiya si trova sul binario 12". Ci è riuscito. Entra rapidamente nel vagone e tira un sospiro di sollievo.

-Sto arrivando, Rarisa.

Dopo un paio di minuti dal passaggio del controllore, il treno inzia la sua corsa verso Tomiya.

Sono le 23.26 e Yuu si trova all'ospedale della città nella sala principale. Gli obbiettivi ora sono tre: non farsi vedere dalla madre - nel caso sia presente e la veda tra la gente - , trovare Rarisa e ritornare alla stazione per prendere il treno delle 00.07.

Si reca al banco informazioni per chiede alle infermiere dove si trovi la piccola Rarisa.

-Buonasera, scusate l'orario ma non sono potuto venire prima; sto cercando Rarisa Nishinoya, sono suo fratello.

Eh già: Rarisa è la sorellina di Yuu. La storia di Rarisa è complicata: qualche anno dopo la separazione sia Urara che Fubuki si erano dovuti rivedere per lavoro e, trovandosi di nuovo bene insieme, avevano intenzione di fare un piccolo regalo al figlioletto e ritornare ad essere la famiglia Nishinoya di un tempo. Però c'era un problema: Urara era rimasta incinta di una bambina, ma non era figlia di Urara e Fubuki e per un momento, la giovane mamma ha anche pensato che non fosse figlia nemmeno di Kaito. Appena saputo questo, Fubuki restò senza parole: non immaginava che dopo solo un paio d'anni Urara avesse potuto dimenticarsi di lui e del loro rapporto, anche se difficile. Nonostante ciò però alla bambina venne dato il cognome Nishinoya, nonostante, alla fin dei conti, si fosse stabilito che fosse figlia di Kaito e quest'ultimo non avesse accettato che venisse affibbiato alla bambina un cognome che non fosse del suo vero padre. Non è per te, ma è per una questione di normalità, è per Yuu. Che stupida scusa.

-Non è orario di visite, ma possiamo fare un eccezione: seguimi e ti porto da lei.

Arrivano davanti a una porta bianca che conduce a una stanza dove, vicino a una grande finestra, si trova il letto in cui riposa la piccola.

-Rarisa, sveglia: hai visite.

La bambina, stordita dall'anestesia, apre piano piano gli occhi dello stesso color castano del fratello che, alla vista di quest'ultimo, si spalancano per la felicità.

-Yuu, sei venuto a trovarmi!

Esulta la piccolina buttandosi addosso al fratello.

-Shhhh, sveglierai gli altri.

-Che ore sono?- chiede lei -Perché sei solo in maglietta? Non hai freddo?

-Le 23.30- risponde l'infermiera -Stiamo facendo un eccezione per tuo fratello.

-E perché sei qui?- chiede al fratello -Sai che è tardi e che dovresti essere a letto a dormire?

-Perché ho saputo da mamma che non sei stata bene oggi, quindi appena ho potuto sono corso qui da te. A parte questo, stamattina ho visto il biglietto che mi avete scritto tu e la mamma: grazie piccolina.

-Ci manchi e volevamo fartelo sapere!

Gli dice Rarisa abbracciando forte il fratello.

-Quando torni a trovarmi?

-Se non passo guai ci vediamo venerdì pomeriggio, va bene?

-Perché se non passi dei guai?

-Perché io per venire a trovarti sono disposto anche a passare i casini peggiori che esistano, però non fare parola di questa visita alla mamma, perché altrimenti diventi figlia unica- le dice dandole un bacio sulla testa -Ora devo andare, altrimenti perdo il treno e non riesco a dormire abbastanza; ci vediamo venerdì sera, piccola.

Rarisa lo strattona per un braccio e gli da un bacio sulla guancia.

-Buonanotte fratellone, mi macherai.

"Fratellone". Quella parola lo fa sentire importante: gli da forza e lo fa sentire davvero amato. Ogni volta che sente quella parola uscire dall bocca della sorella si sente meglio: è come se tutti i suoi pensieri negativi spariscano per fare lasciar spazio a quelli positivi. La sua sorellina tanto amata, la sua forza e persona a cui tiene di più. Non gli è mai importato se Rarisa fosse figlia Kaito o figlia di suo padre, è sua sorella, e questo è l'importante.

Rarisa si gira e si rimette a dormire, facendosi rimboccare le coperte dal fratello, prima di vederlo uscire dalla stanza accompagnato dall'infermiera.

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