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-Senti, Yuu, tu mi piaci, e anche tanto: quando sono con te sento che nel mio stomaco scoppiano i fuochi d'artificio e mi sento viva, però mi sembra un po presto per dire in giro per la scuola che stiamo insieme.
Entrambi arrossiscono.
-Io mi sento pronto per stare con te, anche senza farlo sapere in giro per la scuola. Se tu non vuoi farlo sapere in giro per paura delle voci di corridoio, a me va bene, nemmeno a me piace stare al centro dell'attenzione... però quel che vorrei farti capire è che se, come hai detto prima, io ti piaccio, e sapendo adesso che sei ricambiata, non dovresti aver paura du quel che gli altri pensano o di quel che potrebbero dire: è la tua vita, Roxy, non sono gli altri a decidere sulla tua felicità. Non voglio costringerti a stare con me, voglio soltanto aiutarti a capire che devi essere felice senza farti condizionare da cosa pensano le persone che ti stanno intorno, hai capito?
Lei lo guarda: in quel momento avrebbe voglia di prendergli il viso e baciarlo, ma non vuole metterlo a disagio davanti a tutti.
Lui le piace davvero tanto. Da quando Narita gli ha raccontato di lui la prima volta che si sono scontrati in corridoio è scoccata la scintilla e da quando lo ha visto in bibloteca la scintilla si è trasformata in una piccola fiamma scoppiettante. Ha ragione in effetti: perché dovrebbe aver paura? Di chi soprattutto? Non ha senso rinunciare a stare con lui per delle voci stupide.
-Roxy?
La sua voce riporta la ragazza alla realtà.
-Sì, ho capito... devo pensarci bene, Yuu, però è difficile scegliere così due piedi.

Dice gettandosi tra le sue braccia.
Ha la testa poggiata sul suo petto e riesce a sentire il suo cuore che batte all'impazzata, le braccia di Yuu la avvolgono e la stringono forte, e mentre una mano resta ferma, l'altra va a poggiarsi sulla sua nuca coperta da quella cascata di capelli mossi e color mogano che si ritrova. Le sembra che il tempo stia scorrendo così lentamente intorno a loro, le sembra quasi di vivere un sogno e che stia per svegliarsi, ma non è così, o almeno non per questa volta.

-Yumehara! Vieni: è ora di ritornare in classe!
La chiama da lontano la sua compagna. Ma come? È già ora di andare? Non è possibile.
-Ti sta chiamando la tua amica, Roxy, forse è meglio che tu vada.

Amica? Roxy non ha amiche all'infuori di Yumi, compagna di una vita, ma ha solo amici maschi. Sono molto più affidabili, simpatici e dolci rispetto a quel che può essere una femmina. La verità è che Roxy non è mai andata e non va d'accordo con le ragazze della sua età: lei è una determinata, sicura di sé - solitamente - interessata allo sport e al divertirsi con i suoi amici, invece le sue compagne sono troppo femminili e figlie di papà quelle della sua classe, troppo interessate a spettegolare e a guardare i ragazzi carini di tutte le età e le classi. Troppo gallinelle innamorate e piene di sogni riguardanti il loro principe azzurro. Eppure, lei non è poi così diversa da loro in quel momento.

Si stacca da quel tiepido e dolce abbraccio, fonte di tante belle emozioni.
-Ciao, Yuu. Ci vediamo in giro allora.. ti farò sapere, va bene?
Dice con un voce amareggiata mentre si dirige verso la sua compagna.

-Ma hai davvero intenzione di mangiare le sardine con la salsa al cioccolato? Ma dove vivi, scusa?
-A Matsushima, prefettura di Miyagi, in periferia, siamo vicini di casa, la sapevi, Kazu?
Risponde divertito Hisashi alla domanda retorica e alquanto ironica del suo migliore amico.
-Sai dove te la pupi infilare la tua ironia? Nello stesso posto dove puoi infilarti la sardina al cioccolato.
Risponde Tanaka in difesa del povero e stupito Narita.
-Smettetela tutti e tre: voi due, pelati, di prendervela con Hisashi e Hisashi di immergere le sardine nel cioccolato e di fare schifezze tipicamente tue.
Li rimprovera Chikara dopo aver mandato giù il suo boccone di riso.
-La verità è che siete tutti e tre coalizzati contro di me! L'unico che mi vuole bene e che mi accetta per quel che sono è Nishinoya, ver- Noya?
Capo chino, sguardo assente e triste, perso nel vuoto, vassoio del pranzo ancora pieno e immacolato, posate ancora sigillate del loro sacchettino di plastica. È rimasto in silenzio tutto il tempo ad ascoltare i quattro litigare. Lo stomaco brontola, ma, non sa perché, non vuole mangiare.
-Che gli è successo? Non l'ho mai visto così.
-Brutta mattinata, ma non entro nel dettaglio se lui non vuole. È stata dura da vedere, figuriamoci da vivere in prima persona.
Alza lo sguardo e guarda intorno a sé: non fa caso ai visi preoccupati dei suoi amici, sta cercando un volto in particolare. Eccolo. È appena entrata.
Si alza dal posto e si dirige verso il suo obbiettivo.
-Hey, Roxy!
La ragazza si gira, questa volta ci sono anche le sue compagne di classe, e, appena sentono pronunciare il nome, si girano tutte verso la scena. Invece i ragazzi, confusi e incuriositi dal gesto del loro amico, osservano la scena dal loro tavolo.
I due sono faccia a faccia.
-Dimmi.
-Ho sbagliato qualcosa stamattina? Dimmelo, ti prego. Ho bisogno di saperlo. Posso provare a migliorare e posso aiutarti.
Le sente dietro di sé: le sue compagne stanno già spettegolando su di lei, e la cosa le da abbastanza fastidio. Vogliono una risposta decisa e sicura? Bene. Avranno ciò che desiderano, basta solo che si levino dai piedi.
Si avvicina a Yuu, il quale la guarda con un attimo di esitazione, e gli prende le stringhe del cappuccio. Gli sembra quasi di sentire un fioco e sordo 'mi dispiace', prima che il suo campo visivo venga ridotto a zero. Le stringhe vengono tirate e il cappuccio si chiude. Sente i passi della ragazza allontanarsi e le ragazzine che iniziano a chiederle il perché della sua azione. Si apre in fretta il cappuccio bianco e incontra i suoi occhi nocciola, pieni di amarezza e dispiacere per il gesto appena compiuto.
Lui gira i tacchi e ritorna dai suoi amici al tavolo, mettendosi quel tanto odiato cappuccio sulla testa. Sono pietrificati i restanti quattro. Narita è quello che, insieme al povero Noya ci è rimasto peggio. Conosce Roxy e non capisce il perché della sua azione.
-Lasciatemi in pace, adesso. Non voglio senitre niente e nessuno.
Dice prendendo in mano la ciotola di riso e mangiando il suo contenuto. Non se lo aspettava da lei. Non dalla ragazza che gli piace e che lo ricambia.

Sono passati un paio di giorni e Yuu è ancora scosso da tutto ciò. L'umiliazione davanti a tutta la scuola è stata davvero un colpo basso per lui.
Sta passando la ricreazione con il suo solito gruppo di amici, fumando una sigaretta per allentare la tensione e lo stress accumulato nei giorni precedenti. Una figura sbuca da dietro il muro del palazzo.
-Ciao ragazzi- dice Roxy -so che vi sto interrompendo, però avrei bisogno di parlare con Yuu.
Yuu non batte ciglio e finisce di tirare.
-Certo, Roxy, ti lasciamo parlare in santa pace con lui. Voi due idioti venite con me a prendere un panino dal venditore e Chikara, mi aiuti con loro?
Narita prende Kinoshita e Tanaka per le orecchie e, seguito da Chikara a mo di anatroccolo, lasciano i due ragazzi da soli.
-Cosa vuoi da me? Mettermi in ridicolo una seconda volta? Non ti è bastata la figuraccia che ci ho fatto in mensa l'altro giorno?
-Senti è per questo che sono qui. Volevo scusarmi con te. Non so perché io lo abbia fatto, mi sentivo messa in un angolo e le mie compagne dietro che sghignazzavano. Te lo giuro, non volevo farti questo, Yuu.
-Credevo che io ti piacessi, ma non mi è sembrato così. Il giorno ho avuto una mattinata di merda e la sera agli allenamenti non riuscivo a ricevere decentemente una palla. Mi sono sentito preso in giro!
Dice Noya con le lacrime agli occhi.
-A me dispiace tanto, Yuu.
-Non me ne faccio nulla delle tue scus-
Gli prende il volto e lo bacia. Il mozzicone gli cade dalla mano e gli occhi si sgranano e poi si chiudono magicamente. BOOM. Il botto del fuoco d'artificio, quello stesso fuoco d'artificio che ha avvertito lunedì sera. È come un revitalizzante, una cura a tutto il male. È come se non gli importasse più dell'odio che ha provato fin'ora nei suoi confronti. È come se una gomma avesse cancellato tutta la sua rabbia e la sua vergogna. Sono soltanto lui e lei. Lui e lei, niente di più e niente di meno.
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auguri alla mia goghi giorgiaaantiperini!♡ spero che ti piaccia, anche perché l'ho scritto pensando a te e quanto di piace rox :D

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