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-Che cosa ci faccio qui in soggiorno? Che ore sono?
Domanda il ragazzo mettendosi seduto sul divano e stropicciandosi gli occhi. Tutto quanto è ancora spento dalla luce della cucina a quella nella stanza da tè, quindi, molto probabilmente, saranno le le sei o le sette del mattino. Si alza a fatica dal divano e prende il telefono per capire il perché stesse squillando a quell'ora del sabato mattina.
-Pronto?
-Pronto? Yuu, mi senti?
-Yaku? Ma che ore sono scusa?
-Le 7.15, buon giorno fiorellino di campo
-Idiota.. che vuoi da me a quest'ora?
-Chiederti se hai programmi per la serata
-No, stai organizzando qualche piano malefico sulla conquista del tuo ristorante di sushi preferito e ti serve un complice? Perché se è questa la tua idea allora puoi giurare sul fatto che io non ti aiuterò.
-Che simpatico che sei, Noya, no comunque non sto organizzando quel piano malefico ma sto organizzando un festino e volevo chiederti se avessi intenzione di venire e nel caso di dirlo a qualche tuo amico che hai conosciuto a scuola, dato che altrimenti saremo i soliti tre più un un mio amico che vive a Sendai. Quindi saremo io, te Kosuke e il mio amico.
-Come mai Kosuke è a Tomiya? Sapevo che per quest'anno scolastico sarebbe andato a stare nella casa della madre a Sendai.
-Sua madre ha ricevuto una chiamata dalla nonna di Kosuke e si sono dovuti avvicinare perché non stava bene, me lo ha detto ieri sera quando mi ha telefonato. Comunque ci sei o no?
-Posso invitare quattro amici? Così giusto per
-Sei sordo o non ti sei ancora lavato le orecchie stamattina?!
-In verità oggi sei tu quello che ha sostituito la mia sveglia, e comunque il sabato referisco svegliarmi sempre un po più tardi del solito...
-Bene, comunque ti ho detto di sì, che puoi dirlo a chi vuoi perché di essere in quattro gatti non mi va, insomma, che razza di festino sarebbe senza gente e con solo quattro persone? Non sarebbe una festino, semplice. Vengono da lontano?
-Chi?
-I tuoi amici, vengono da molto lontano o sono di una città qui vicino?
-Sono di Matsushima tutti e quattro.
-Che culo, sono di Miyagi e in macchina ci impiegano mezz'oretta ad arrivare, quindi se per la notte potessero fermarsi da te sarebbe perfetto
-Si, ora sveglio mia madre per chiederglielo e poi li chiamo, ti tengo aggiornato e al massimo ti avviso per l'ora di pranzo
-Bene.. parliamo di cose serie- odia quando Yaku inizia a parlare in questo modo perché significa che o vuole parlare di ragazze o vuole rinfacciarti il fatto che sta studiando a Tokyo- come ti è andata la selezione della scuola? Ti hanno preso nella squadra della scuola? Hanno già un libero titolare? Ti hanno messo come riserva? Chi avete come allenatore e Manager? Participerete al torneo interliceale? Dimmelo, Yuu, voglio giocare contro te e la tua squadra! Sto aspettando questo momento fin da quando siamo bambini e non voglio che la tua scuola non riesca a passare alla fase successiva!
-Lo sai meglio di me: il Karasuno è definito come un colosso decaduto, quindi non penso che sarà la mia presenza a fare la differenza in partita. A parte questo ora vedrò di rispondere alle tue domande: La selezione mi è andata benissimo e sono stato ben'accetto perché il loro libero l'anno scorso era al terzo anno, quindi sono anche titolare e poi sì, giocheremo agli interliceali e sono davvero contento di questa cosa perché potrò far vedere che libero straordinario è Yuu Nishinoya.
-Grande, amico, è così che si fa! Chi avete come allenatore?
-Il mister Ukai e un professore dell'istituto di nome Takeda.
-Ukai?! Ti rendi conto che con l'allenatore della Shiratorizawa è il miglior allenatore della prefettura di Miyagi?
-No, non lo sapevo, buono a sapersi! Dai ora vado che devo fare roba e poi devo chiamare i miei amici e convincere mia madre a tenere in casa altri quattro maschi, oltre ai tre che ha già...
-Va bene, Noya, ci sentiamo!
Che bomba che è Yaku, più cresce più ha voglia di migliorarsi e di diventare più forte.
Dopo aver chiuso la chiamata manda un messaggio agli amici raccontandogli il piano di Morisuke. Chikara e Hisashi gli rispondono subito di si e dopo poco si aggiunge anche Kazuhito che dà la conferma anche per Ryu, dicendo che sta ancora dormendo. Primo step eseguito. Ora si passa ala secondo: convincere Urara e Kaito a far passare agli amici la notte da loro. Però tutto ha un suo tempo, e non ha intenzione di svegliarli adesso per un semplice sì o no. Va in cucina e si prepara un cappuccino, poi esce in giardino con la tazza ancora fumante e si siede sull'uscio. Il giardino a quell'ora è così calmo e il sole sta ancora sorgendo e quindi si crea questa luce soffusa che è un misto tra un arancione, un giallo e un rosa che spunta da dietro la silhoutte nera degli alberi del vicinato.
-Più mattiniero del solito oggi, Yuu?
Gli domanda Tobio spuntando da dietro il ragazzo e facendogli quasi cadere per terra la tazza.
-Sei impazzito?! Mi hai spaventato, nonno! La prossima volta evita di fare queste tue entrate da film o libro o romanzo che sia! Stavo per rovesciarmi addosso il cappuccino bollente addosso poi.
-Scusami, stavo semplicemente facendo un osservazione, e te ne aggiungo un altra: non sei ancora andato in bagno perché i tuoi capelli non sono come al solito.
-Non ne ho voglia ora, mi metterò il gel stasera appena esco: Morisuke ha organizzato una festa e mi ha chiesto se volessi andare con qualche mio amico che ho conosciuto a scuola, il problema è che il treno impiega un ora e passa per arrivare da Matsushima, dove abitano, e mi scoccia farli tornare a casa nel bel mezzo della notte quando potrei tranquillamente ospitarli a casa e farli dormire in camera mia
-Per me va bene, d'altronde la casa è mia e decido io che cosa fare fino a quando sarò ancora lucido e in grado di decidere su qualcosa! Dì pure ai tuoi amici che puoi ospitarli e che non c'è problema se vogliono restare a pranzo domani!
Afferma Tobio aggiungendo una risata copiosa alla fine della frase.

-Hai fatto l'iniezione?
Chiede Urara a Yuu. Il diabete non lo si combatte senza memoria e senza penne di insulina.
-L'ho fatta una decina di minuti fa, quindi, teoricamente potremo sederci a tavola per mangiare anche adesso.
Rarisa si alza dal divano e va a sedersi al suo solito posto. Piano piano, tutti si siedono ai loro relativi posti e invominciano a mangiare.
-Vi deovrei chiedere una cosa: Morisuke ha organizzato una festa per stasera e io ho chiesto ai miei quattro amici di Matsushiama se avessero voglia di venire. Il problema è che mi da fastidio farli tornare di notte in treno e quindi vi volevo chiedere se potevamo ospitarli la notte a casa. Staremo in camera mia e non faremo tardi. Per favore!
-Per me va bene
-Per me no
-Kaito, siamo due contro uno, quindi non ha senso che tu continui a importi.
-Io voglio il gelato!
L'ora di pranzo in questa famiglia è sempre così: si inizia con una discussione e si termina sempre con Rarisa che chiede qualche cosa di diverso perché non capisce di cosa si stia parlando.
-Non faccio entrare altri quattro ragazzi, come te, in questa casa!
-Figurati che io non farei entrare nemmeno te in questa casa, però ci entri comunque, ormai!
-Basta voi due! Puoi dire di sì ai tuoi amici a una condizione.
-Ho già pulito tutta la mia camera da letto, contato i cuscini e pulito il bagno.
Interrompe Yuu il discorso della madre.
-Non intendevo quello, mi devi dire come ti sei fatto quel taglio sul labbro.
-Ah, ecco, sono caduto all'ora di educazione fisica e ho sbattuto contro il muro e mi sono tagliato per sbaglio.
Dice Yuu con un goccio di nervosismo nella sua voce. Se la madre scopre che ha preso un pugno in faccia dal suo amico, allora finisce di vivere qui in questo momento.
-Sicuro? Mi sembra abbastanza strano che ti sia fatto un taglio del genere in questo modo.
Domanda il nonno.
-Nishinoya, mi dispiace dirglielo, ma suo nipote è poco sveglio e quindi mi sembra anche abbastanza in grado di farsi male in quel modo.
Lo stuzzica Kaito. Yuu lo guarda con aria di sfida e si alza lentamente dalla sedia. La mano di suo nonno gli afferra il braccio e lo riporta seduto.
-Ti ho fatto arrabbiare, bimbo?
-Uno psicologo del tuo calibro non si abbasserebbe così in basso, verme.
Gli risponde il ragazzo a tono.
-Smettetela entrambi! Non mi sembra il caso di mettersi a litigare. Yuu, smettila di rispondere in questo modo perché non è da te.
-Non è da me che cosa? Difendermi quando mi viene dato dell'idiota, mamma? Gli ho semplicemente fatto notare una cosa. Gli ho detto che non è da uno psicologo del suo calibro comportarsi in questo modo, stuzzicandomi e usandomi come cavia per i suoi stupidi giochetti mentali!
-Perché dici così? Mi offendi, Yuu.
Dice in modo ironico.
-Non mi provocare. Non ti conviene.
Dice alzandosi dalla sedia.
-Mi vuoi picchiare? Davanti alla tua piccola Rarisa?
-Osa ridirmi una cosa del genere e ti ritrovi sulla Luna.
Dice buttando giù la sedia nella strada verso camera sua e chiudendovisi all'interno.
-Cosa ti ha fatto di male?
-Sta facendo del male a te, ecco cosa sta facendo.
Urara si alza dal tavolo, sale le scale e bussa alla porta della stanza del figlio.
-Yuu, sono mamma, apri la porta e ne parliamo io e te.
-Una cosa voglio sapere- dice Yuu da dietro la porta -Posso dare la conferma ai miei amici per stasera? Ti ho detto quello che volevi sapere.
-Digli di sì, però adesso vieni giù a tavola: non abbiamo ancora finito di mangiare.
-Vi raggiungo tra poco.

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