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-Guai a te se ci provi, Yuu Nishinoya.

-Perché se lo faccio che mi succede?

-Meglio che tu non lo faccia, o ne pagherai le conseguenze

-Ma, papà!-

-Dai retta a tuo padre, Yuu, perché sa il fatto suo in certe cose.

-Ma, nonno, che fai?! Lo assecondi? Allora sai che ti dico? Lo faccio! Non mi importa delle conseguenze!

-Yuu!

-Scopa! Adesso se conti sono arrivato a ventun punti e tu sei rimasto fermo a tredici, quindi hai ufficialmente perso! E anche qui ho vinto io.

Dice Yuu prendendo tutte le carte e rimettendole al loro posto. 

In queste ultime settimane sono cambiate un po di cose: Yuu ha deciso di restare in dormitorio con i suoi amici, ma il fine settimana, anziché andare a Tomiya, va a stare a casa del padre per recuperare il tempo perso degli ultimo quattordici anni. Sta riuscendo a studiare più tranquillamente e sta portando a casa dei buoni risultati in tutte le materie, filosofia in particolar modo. Con Roxy si vedono sempre più spesso e, anche quando capita di incontrarsi in corridoio, un bacio veloce scappa sempre, anche davanti ai professori e ai compagni di squadra, quando arriva il momento di cedere la palestra alla squadra femminile. Con la squadra sta andando tutto bene: Ukai ha iniziato a far lavorare più duramente i suoi giocatori e, dopo il breve periodo di assenza di Chikara, Hisashi e Narita, ha annunciato ai ragazzi che si andrà direttamente alle primaverili. Tanaka si è addirittura rasato completamente i capelli per una questione di orgoglio. Yuu ha legato con tutti i suoi compagni, e in particolare con Asahi, al quale guarda sempre le spalle quando attacca. Quei due insieme sono un ingranaggio importante della squadra, e sembra che tutti lo abbiano notato. Non mancano le amichevoli con le altre squadre della prefettura, se ben siano poche le volte in cui si gioca, ma molti sono convinti che il 'colosso decaduto' possa riuscire a riscattarsi e a vincere le qualificazioni per le nazionali. Tutti si allenano con grande cura e voglia di giocare, tutti tranne quelli del terzo anno, che, ormai, hanno perso la voglia di vincere e giocare. Hanno abbandonato la squadra dopo qualche tempo e il ruolo di capitano è stato affidato a Daichi, ritenuto il più adatto tra tutti.

-Va bene, simpaticone, vado a innaffiare le piante del giardino, tu pensa a rimettere a posto tutti i giochi che abbiamo fatto-

-E nei quali io ho sempre vinto io, papà, ricordatelo quando lo dovrai raccontare ai tuoi nipotini

-Adesso non esagerare

Commenta Tobio, che, come al suo solito, sta leggendo il giornale. Ogni domenica va a Sendai a vedere come stanno figlio e nipote e a portare notizie dell'altra parte della famiglia.

-Nonno, come sta Rarisa?

-Aveva la febbre ieri sera, stamattina non ho chiesto a tua madre e quindi non so come stia ora.

-Come ha la febbre?! Quanto alta? C'è bisogno che io vada a casa a vedere come sta?

-Calma, calma: tua madre le aveva detto di mettersi il cappotto per uscire a giocare con le amiche in giardino e lei non le ha dato retta, è per questo che si è ammalata. Mi ha chiesto di dirti che le manchi e che vorrebbe sapere quando hai intenzione di tornare a Tomiya a salutarla e a fare pace con la mamma, perché è davvero triste per averti fatto stare male.

-Giura che ha detto così, perché non ci credo che lei abbia pronunciato queste parole!

-Lo giuro sui gratta e vinci persi da mio padre. Testuali parole di tua sorella. Forse è davvero il caso che tu e tua madre risolviate la situazione, no?- Yuu lo guarda seccato e torna a rimettere in ordine il salotto. Tobio gira la pagina del giornale passando dalla cronaca allo sport. - Se non vuoi farlo per te, fallo almeno per la piccola Rarisa. Hai sempre fatto di tutto per renderla felice, non vorrai rinunciare a fare il fratello maggiore responsabile e di cui Rarisa ha sempre e comunque parlato bene a tutte le persone che incontra?

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