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Le palpebre iniziano a farsi più leggere e la voglia di aprirle è sempre piu. Man man che le apre, una luce bianca lo accoglie; sente qualcosa nel braccio e uno strano rumore meccanico. Una macchina? Mette a fuoco il tutto e realizza di essere stato portato in ospedale. Esattamente cosa ci fa qui? Non ricorda niente riguardo a un ambulanza o a qualcuno che lo portava qui.
Prova a mettersi seduto ma non trova le forze di farlo. Lungo il suo braccio destro corre un tubicino trasparente che termina in una farfallina, infilata nella sua pelle. Da un occhiata al sinistro. È avvolto da una benda bianca, sporca di rosso nella zona interna del braccio. Ha ancora viva nella sua mente quell'orribile immagine: due lunghi, profondi e rossi tagli. Come è possibile che sia vivo non lo sa nemmeno lui.

-Yuu!

Si gira verso la voce del padre, il quale lo guarda preoccupato.

-Ciao... che cosa ci facciamo qui?

-Mi ha fatto preoccupare cazzo! Ho creduto di perderti per davvero! Non provare mai più a dire o a fare una cosa del genere! Non importa se ti hanno sospeso o cose del genere, non devi mai più venire a dirmi che vuoi finire di vivere Yuu, mai più. Se stai male cercherò di fare di tutto per aiutarti, ma non accetto il fatto di doverti perdere dopo solo qualche mese che ti ho di nuovo con me.

Dice Fubuki abbracciandolo forte. Le sue lacrime vanno a bagnare la maglia di Yuu, il quale cerca di fare ordine nella sua testa dopo quel che ha detto il padre. Ha tentato di suicidarsi, ha perso conoscenza dopo essersi tagliato ed è stato portato all'ospedale. Ecco come è finito su quel letto bianco, attaccato a quella maledetta e fastidiosissima flebo.

-Scusami, papà...

Dice con un filo di voce. Fubuki stringe la presa e il figlio quasi soffoca per quanto è forte l'abbraccio.

-Ho avuto paura di perderti. Perché lo hai fatto?

-Sono un fallimento. Mi sono fatto sospendere per un idiozia. Sono un fallimento come alunno, come amico, come ragazzo, come libero, come figlio, come fratello. Sono un fallimento come essere umano. Non sono stato in grado di controllare la mia frustrazione dopo la partita ed è finita male: io e Asahi non ci parliamo e sono stato sospeso. Poi Hisashi, Rarisa, Roxanne, sono tutte persone che sono state male per causa mia. Come posso anche semplicemente pensare di non essere un completo disastro? Non sono mai riuscito a rendere fiero di me né te né la mamma e non mi sono reso conto che mia sorella stesse male.

Sbraita stringendo le coperte. Le lacrime scendono copiose un altra volta e gli rigano il viso, cadendo leggere sulle sue mani.

-Yuu, non sei niente di tutto ciò. Sei un ottimo amico per Hisashi e gli altri, un libero eccezionale, un ragazzo fantastico per Asahi e sei sia un meraviglioso figlio per me e tua madre che fratello per Rarisa. Non mi importa il fatto che tu vada bene o no a scuola, e non importa neanche a tua madre. Ho sbagliato a reagire in quel modo quando sei arrivato a casa piangendo e hai detto che eri stato sospeso, non immaginavo che stessi così tanto male da volerti... da volerti realmente ammazzare ecco. Sei mio figlio e ti vorrò sempre e comunque bene, anche se finirai in prigione, però non accetto che sia tu a decidere quando la tua vita è finita. Non sai neanche lontanamente quanto tu mi sia mancato in tutti questi anni che mi sono trasferito a Sendai e averti visto al parco quel giorno è stata una benedizione, anche perché era un periodo molto difficile e non sapevo se sarei riuscito ad andare avanti. Sei stato il motivo per cui ho deciso di andare avanti e di continuare e di impegnarmi davvero. Mi fa così male vederti qui, Yuu, è doloroso a livelli indescrivibili. Non lasciarmi più ti prego non fare più una cosa del genere perché non potrei riuscire a sopportare il fatto di averti ritrovato e perso.

-Ti voglio bene.

-Anche io

-Papà

-Dimmi

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