Ricorda di essere amato!

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Siamo ormai a maggio inoltrato e sono passate tre settimane dal giorno in cui Yuu e Roxy si sono baciati dopo la loro discussione. Passano più tempo tra di loro, studiano insieme e la domenica sera escono a farsi un giro quando Yuu arriva a Sendai dopo aver passato il fine settimana a casa dalla sua famiglia.
Sembra che per Yuu la situazione psicologica stia leggermente migliorando rispetto a prima; anche Kurosaki non lo sta più infastidendo, stranamente, e sa che questo non è normale: che stia architettando qualche piano manipolatore? Non gli importa saperlo in questo momento: ora vuole soltanto stare bene e godersi questo piccolo spazio di gioia che la sua vita gli sta offrendo.
C'è un unico problema. Sta ancora usando lo Xanax della madre prima delle interrigazioni della Okada, e in effetti sta iniziando a diventarne dipendente. Prima erano solo gli orali, ora sono anche gli scritti della Okada, e, da qualche giorno, le sta usando anche per le interrogazioni della Mizuki. Non sa bene in effetti cosa comporti iniziare a prendere lo Xanax: tutto quel che sa su questo farmaco è che è un ansiolitico che ha rubato alla madre, lo stordisce e che glielo ha consigliato Kaito, scrivendoglielo in un post-it. Il professor Overlay in effetti ha la stessa laurea di Kaito, magari ne sa qualcosa in più e può informarsi, e poi si libererebbe di quel peso raccontandolo a qualcuno.

-Quindi, ragazzi, ricapitoliamo e, soprattutto, ricordate: la Filosofia nasce in Grecia e il primo filosofo di tutta la storia si chiana Talete.
Conclude il professore prima dello squillo della campana. I ragazzi iniziano a sparecchiare il banco per l'imminente arrivo di uno dei loro professori più amati.
-Chi avete adesso?
Domanda
-Tenjo, quindi ci porta in palestra e giochiamo per le prossime due ore: non aspettavo altro!
Dice Tanaka attirando l'attenzione di Yuu che risorge dalla sua posizione di "pausa".
-Davvero abbiamo Tenjo ora?
-Si, Noya, non ti ricordi? Oggi è venerdì e quindi abbiamo lui da quest'ora fino all'ora di pranzo.
Gli ricorda Ennoshita dalla piccionaia nel mentre che sbarazza infilando frettolosamente tutto il materiale nel suo zaino.
-Figurati se Nishinoya si ricorda le cose, dorme durante le lezioni e mi sembra anche abbastanza disinteressato.
Commenta un compagno con tono sgradevole e di sfida. Prima che Yuu possa rispondere Overlay ha già iniziato a parlare.
-Dai, Shimada, non essere cattivo: mi offendi se dici che ho messo Nishinoya al primo banco per vederlo dormire, e poi mi sembra strano che una persona addormentata sappia argomentare bene una sua opinione sui primi pensieri filosofici della storia, senza aver studiato. Sono sicuro che riesca concentrarsi meglio facendo finta di dormire che quando è seduto normalmente.
Lo difende Overlay.
-Zarc hai bisogno di qualche altro minuto per terminare la lezione?- domanda Tenjo dalla soglia della porta- Se si vado a iniziare a montare la rete.
-No tranquillo, Takeshi, ho finito. Soltanto che qui qualcuno ha la lingua biforcuta come quella dei serpenti. Comunque, ragazzi, ci vediamo martedì.

-Professore, aspetti! Le posso chiedere una cosa, in separata sede...

Domanda Noya alzandosi in piedi. Overlay guarda Tenjo sull'uscio dell'aula.

-Me lo lasci due minuti?

-Tutto per te, nel mentre faccio l'appello.

Il ragazzo esce in corridoio con il professore e chiude la porta per evitare di essere sentito dai suoi compagni.

-Per caso oggi ha l'ultima ora libera per una chiacchierata, come la chiama lei?

-Oggi è venerdì, quindi devo vedere, ma mi sembra di sì, perché un ragazzo mi ha chiesto se potessi rinviare tutto a lunedì. Dammi un secondo e ti do la conferma.

Dice prendendo il cellulare dalla tasca e verificando se quella preziosa ultima ora fosse o no libera per il suo allievo.

-Se non può non succede niente, davvero, vengo un altro giorno...

-Shht, tranquillo, che per te uno spazio lo trovo sempre, non ti mettere problemi- dice dandogli una leggera pacca sulla spalla- sì, è libera l'ultima ora, quindi ci vediamo dopo. Ora torna in classe e vai a farti una partita e a giocare un po.