James
Sono passati otto mesi... Otto mesi senza lei, mi sono rinchiuso in me, ho aspettato che le acque si calmassero e adesso è arrivato il momento di andarmela a riprendere.
Chiamai mio fratello Mark e gli diedi l'ordine di farsi trovare all'aeroporto.
Presi le pistole e le misi nella macchina sotto la ruota di cambio.
Mark avrebbe preso la mia macchina e li mai nessuno avrebbe avuto intenzione di guardare.
Preparai la mia borsa e scesi di corsa
Vidi Mark.
"Mark, vai a New York Io chiamo un taxy, non preoccuparti."
"James vieni ti porto io"
"No Mark vai."
Mark se ne andò e io chiamai il mio taxi.
Arrivai lì.
"Buongiorno signorina, il primo volo per New York?"
"si,ecco il biglietto, avete a disposizione ancora mezz'ora."
Presi un caffè e salii sull'aereo.
Iniziai ad avere un cattivo presentimento.
Una cosa era certa, avrei riabbracciato lei e il mio bambino.
Arrivò sera e mi addormentai.Selestia
Sette mesi fa... Mio Dio... Non riuscivo a superarlo, e il mio bambino... Doveva nascere solo un mese fa... Avevo il cuore a pezzi e la solita routine era Jordan e i suoi amici...
Mi lasciavo prendere... Dovevo sentire dolore.
Mi mancava James... Mi mancava tanto.
Continuavo a chiedermi perché mi avesse lasciata, continuavo a chiedermi il perché non mi voleva più.. Ma soprattutto speravo, speravo che lui potesse tornare... Come ero stupida.
Mangiavo solo ogni tanto.
Per il resto le sigarette mi occupavano sempre di più lo stomaco.. È io mi feci uno stecchino.
Anche il vento avrebbe avuto la forza di spostarmi.
Per di più il mio corpo era pieno di graffi, di sangue e di lividi.
Questi mesi sono stati brutali, e io sono stanca.
Sentí bussare a andai ad aprire... Come sempre era Jordan.
"sono stanca Jordan" mi voló il primo schiaffo.
"TU NON SARAI MAI STANCA DI ME, TI È CHIARO?"... non è mai stato così... Non conoscevo Questo Jordan... Ma il dolore lo ha cambiato capisco.
'' Jordan" mi diede un pugno e io caddi.
Mi sollevò e mi appoggiò sul letto... Iniziai a piangere.
"James" sussurrai... "aiuto James.." pregai...
"Lui non c'è più." mi diede un calcio.
Non c'è la facevo più, ero disperata, ero a pezzi,ero completamente distrutta.
Iniziai a perdere sangue, perdevo sangue dalla bocca e dal naso, avevo le mani che mi tremavano e non riuscivo a parlare, sentivo solo dolore.
Io ero nata per essere un gioco.
"torno tra poco cagna " disse Jordan.
Mi misi al sicuro in un angolino.
Iniziai a piangere e a pregare Dio di morire.
Volevo solo questo, era il mio desiderio più grande.
Avevo il bisogno di rivedere mio padre.
Avevo il bisogno di non soffrire più.
Dopo un po' arrivo Jordan.
"non sei mai stato così nei miei confronti Jordan"
"Che c'è? Fa male vero Selestia?"
"tu mi amavi" gli ringhiai contro.
"Hai ragione... Ti amavo, adesso ti odio e voglio che tu provi lo stesso dolore che ho provato io, niente ti può salvare."
Lo guardai sorpresa... Ero sotto shock... È realizzai che nemmeno James mi faceva così paura all'inizio.
"Come ho potuto amarti in passato?" gli urlai contro.
"Come ho potuto credere in te in passato?? Sei un mostro Jordan, Sei peggio di come era James... È sai? Credo che lui mi abbia portato via da te per questo,perché lui sapeva la tua cattiveria, non è lui il cattivo.
SEI TU."
A queste mie parole non ne poté più, prese il coltello e io iniziai ad indietreggiare.
Sbattei contro al muro e lui mi mise il coltello in gola.
" non provare più a dirmi una cosa del genere, troia!. " mi prese per i capelli, mi spinse e mi fece sbattere contro la porta... Stavo perdendo ancora sangue... Ero piena di sangue, ovunque.
"Mostro" sussurrai, svenni.
La mia vita era questa.
Sofferenza, dolore, essere usata.
Ma perché?? Cosa avevo fatto io di male?.
Per la città ero una troia.
Ma loro non conoscevano tutto... Per questo parlavano... Io invece.. Io mi sentivo sempre più inferiore.
Mi sentivo sempre più inutile e i giorni senza James si facevano difficili.
Mi perdevo per ore in tutti i ricordi che avevo con lui e la voglia di ammazzarmi divenne sempre più padrona nel mio corpo.
Mi odiavo, mi odiavo per ogni cosa, iniziavo a disprezzarmi, a sentirmi brutta, e volevo solo un'altra rosa.
La rosa... "Piccola rosa" James... "la rosa ti rappresenta".
Queste frasi mi venivano in mente sempre.
Ero sveglia ma mi fingevo ancora svenuta per il semplice fatto che non volevo essere toccata.
Volevo per un po' di tempo la tregua.
Volevo pensare per qualche oretta.
Non mi restavano altro che i ricordi.
Ricordi felici.
Per sbaglio aprii gli occhi e Jordan mi vide, mi prese i polsi e mi legó a quel letto.
Ancora schiaffi, ancora lividi, ancora forze buttate all'aria.
È mi stupró ancora.
Mi ero arresa, ma appena lui finí lo sputai in faccia.
"TROIA!" e mi diede un pugno talmente forte allo stomaco che iniziai a sentirmi peggio delle altre volte.
"Jordan... J-Jordan..." sussurrai.
"Muori!"
Le sue parole mi colpirono ancora... Con grande sforzo mi alzai e corsi in bagno.
Mi chiusi a chiave e piano piano mi stesi a terra sperando di morire in pace... Sperando che finalmente stesse arrivando la mia ora.
Chiusi gli occhi e sentivo come se la mia anima volesse abbandonare il mio corpo.
Stava succedendo davvero? Ovviamente no.
Una voce mi fece aprire gli occhi.
"Selestia" questa voce era quella di James...
"non riuscivo a parlare,non risposi..
" Selestia! "
" James " riuscii a urlare.
" James " Disse Jordan.
" cosa le hai fatto Jordan? "
" diciamo che le sto facendo sentire ciò che ho provato io. "
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Ossessione
RomanceUn ragazzo ossessionato da una ragazza la rapisce... Lei resterà sua.