Capitolo 7

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Jordan

Chissà cosa le avrà fatto quel mostro, la avrà toccata... Le avrà fatto del male, le avrà lasciato lividi su quel bel corpo che ha,si sarà preso ogni parte di lei.
Ma io devo agire.
Drin Drin (il telefono)
"pronto?"
"Jordan sono Max, sono qui all'ereoporto, sto aspettando uno dei miei uomini mi venga a prendere, ho chiamato dei ragazzi che ci potranno aiutare."
"Si Max... Ma ho paura che daremo troppo nell'occhio"
"ma quanto sei stupido Jordan, loro non fanno parte del vostro territorio, loro sono di più"
"appunto Max..."
"vuoi rivederla?"
"certo, è normale"
"bene, allora fa fare a me il mio uomo è qui, ci vediamo a casa della ragazza"
Mi staccò il telefono e io corsi fuori, chiudendo la porta di casa mia e dirigendomi verso la mia macchina, partii alla velocità della luce, durante la strada i ricordi si aggrapoavano a me.
Lei... La sua pelle liscia e chiara, i suoi bellissimi capelli neri, morbidi e lunghi che odoravano così tanto, I suoi occhi azzurri che sembravano perle di mare,le sue labbra rosse, mi mancava.
Mi mancava più di ogni cosa e io dovevo salvarle la vita a costo di rischiare la mia, ma dovevo.
Arrivai a casa di Selestia, e lì era ancora peggio mi venne in mente il primo bacio, ogni volta che me ne andavo lei usciva con me solo per stare un altro po' con me, la nostra prima cena.
Ma mi serviva la sua casa per organizzare per il semplice fatto che era un posto libero, dove avrei potuto parlare senza il rischio che qualcuno mi sentisse.
Iniziai a piangere... Mi cadde una lacrima e poi un'altra ancora... È ancora un'altra
"hey Jordan amico mio"
Mi tirai subito su e avanti a me c'era Max con dieci ragazzi.
"Max, sono felice di rivederti dopo tanto tempo."
"non sei cambiato eh?sei sempre il solito ragazzino di 20 anni" mi disse ridendo.
"anche tu non sei cambiato chissà quanto eh?"
"certe cose non puoi cambiarle... Però che dici.. Ci mettiamo a lavoro?"
"SI! Venite"
Aprii casa e i ragazzi iniziarono a sistemare le loro cose in quella casa che era vuota, probabilmente Selestia mi avrebbe ucciso ma sono sicuro che mi avrebbe capito, alla fine è solo per salvare lei.
Sistemarono le loro cose e Max cacciò una mappa dalla sua borsa
"allora hai idea di dove possa averla portata?"
"una mezza idea ce l'avrei... Ecco vedi in una foresta c'è una vecchia villa abbandonata..."
Non mi lasciò nemmeno finire
"perfetto, manderò Mason e Victoria, la mia ragazza che sarà qui a breve, a fare un giro la intorno"
"ma sei impazzito Max?"
"No, Jordan, pensaci, lui non conosce i miei ragazzi, e non conosce nemmeno me e per di più non penso che conosca Victoria, allora agiranno così: andranno per quella strada, sicuramente ci saranno dei ragazzi la sotto oppure scenderà direttamente lui e dirà di andare via e loro diranno che sono diretti verso Boston e che si sono semplicemente persi, ma a loro daremo una macchina non come queste di lusso, dovrà essere credibile al 100% "
Non credevo che Max fosse così intelligente mi sorprese molto.
" mi piace questo piano "
Arrivò Victoria e Max le spiegò tutto e lei acconsentii.
" Manson, Victoria, andate l'auto sta arrivando, mettete questo microfono sotto il cruscotto della macchina, non deve dare di vista, mi raccomando."
Non se lo fecero ripetere due volte e se ne andarono.

Selestia

Ero ancora li, l'ennesimo giorno in quella casa... Un posto orribile tanto odiato da me.
Non avevo voglia di alzarmi dal letto, ero ancora parecchio stanca.
Mi girai al lato destro e vidi James che dormiva lì... Accanto a me.
Mi venne in mente di approfittare e è di scappare.
Mi alzai dal letto come se nulla fosse misi un vestito abbastanza lungo, presi dei sandali e scesi, ci stavo riuscendo davvero? Bastava così poco per andare via? Mentre scendevo le scale sentii la sua voce
"Selestia dove sei? Selestia vieni fuori se non vuoi che ti faccia male" andai in panico, mi guardai intorno per nascondermi dietro a qualcosa, come sono stata stupida a pensare che sarei potuta andare via.
Scese giù ed era dietro di me, mi girai e mi diede uno schiaffo
"non ti piace la tua prigione? Ti sei già stancata?"
Iniziai a piangere e crollai in ginocchio avanti a lui. Abbassai la testa
"scusa" piansi.. Piansi tanto per paura che mi avrebbe fatto del male per paura che mi avrebbe dato una punizione.
"sono stata una creatina a fare questo" singhiozzai.
"andiamo sopra, nessuno ti toglie una piccola punizione" spalancai gli occhi, mi prese e mi portó sopra.
Chiuse la porta a chiave e scese, io mi affaccia alla finestra e vidi una macchina credo che era semplicemente una coppia che si era persa e infatti vedevo James dare indicazioni, spuntarono i suoi amici tutti intorno a lui ne erano quindici se non di più, ma non diedi molta importanza.
Il tempo passava e avevo paura che Jordan si fosse dimenticato di me... Avevo tanta paura di questo, avevo questo pallino in testa ma non potevo esserne sicura.
Non sapevo nulla.

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