Capitolo 27

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Mi risvegliai e mi girai di scatto per vedere James ma lui non c'era.
Sentii dolore allo stomaco e ritornai nella posizione che stavo dormendo.
Mi guardai bene in torno ed ero in un ospedale.
Ero lì senza James.
Mi ricordai poi di ciò che era successo, iniziai a piangere, non sapevo se lui stava bene oppure no, e per di più avevamo anche litigato.
Iniziai a piangere, sentivo la pancia che mi faceva abbastanza male.

"Signorina, ha visite" disse la dottoressa.

Chiusi un secondo gli occhi sperai che non fosse nessuno che mi avrebbe voluto morta.

"piccola" sentii la sua voce io aprii gli occhi.

"James" provai ad alzarmi ma la mia pancia non collaborava e rimasi sul letto.

"non ti sforzare amore mio, vengo io da te."
SI avvicinò a me e mise la sua mano calda sulla mia guancia.
Mi stava accarezzando e sentivo che c'era qualcosa che non andava.

"Piccola..."
Mi disse con tono ansioso.
"sono condannato a tre anni di prigione"

Mi morsi il labbro e lo guardai con occhi lucidi.

"NO.. Non è giusto, tu mi hai solo protetta, non è giusto." iniziai a piangere un po' più forte.

"Amore, passeranno, andrà tutto bene"

"no, non va tutto bene, guardami, sono stesa su questo letto con un buco nella pancia e a te ti hanno condannato per colpa mia.
Adesso come farò?!"

"no, non è colpa tua, non lo è."

"James mi hai salvato la vita ancora... È per colpa mia stai andando lì..."

"no piccola, io ti ho solo protetta, come ho sempre fatto, non è colpa tua amore mio, verrò, ci vedremo e Williams si prenderà cura di te, tutte le volte che vorrai potrai venire da me, anche se non sarà un bellissimo posto per te..."

"No, ti prego no, io voglio un bambino"

"lo vuoi davvero?"

"Si."

Si avvicinò a me e mi baciò con tutta calma.
Era dolce, delicato, era stupendo quel bacio.

"James andiamo" disse Mirko interrompendo il nostro momento.

"ti aspetto amore" mi lasciò un ultimo bacio e io lo accarezzai.

"Ti prego... Ti prego James" iniziai a piangere.

"shh" mi sorrise e Mirko se lo portó.

Tutto quello che potevo fare era piangere, e sperare che tutto passasse in fretta.
Non ci sarei mai riuscita senza lui.
Ogni volta che lui era lontano io sentivo una parte di me cadere.
Mi sentivo un vuoto incredibile.
Sola, senza lui.

"Selestia" disse Williams.

"Will..." piansi.
"ti prego Will".

"Selestia, vieni qui" si avvicinò a me e mi abbracciò.

SI stese accanto a me e mi fece appoggiare sul suo petto.
Piano piano sentivo la stanchezza attraversare me e chiusi gli occhi per qualche secondo fino a cadere in un sonno abbastanza profondo.
Sognai lui.
Sognai James, io e lui in un letto pieno di petali rossi ad accarezzarci, a coccolarci.
Sentivo tutti come fosse reale, non volevo svegliarmi i miei sogni erano il mio rifugio,era lì accanto a me,sentivo il suo respiro, le sue mani che mi toccavano era bellissimo e io avevo il mio bellissimo pigiama di seta.
È lui aveva soltanto il pantaloncino del pigiama non parlavamo, ma ci guardavamo, lasciammo parlare i nostri occhi e le nostre labbra.
La voce di Williams mi interruppe il mio sogno.

"Dai svegliati, devi mangiare"

"Williams, hai rovinato un sogno bellissimo."

"ne farai altri, adesso mangia che hai bisogno di forze."

"portami da James"

"lo farò appena starai bene e i medici diranno che puoi uscire da qui."

"ci vorrà un eternità Will..."

"se tu vuoi uscire da qui devi mangiare e riposare"

"mi prometti che mi porterai da lui?"

"Si, te lo prometto Selestia, ma ora mangia, è meglio"

"voglio una sigaretta dopo"

"tu fumi?"

"solo in questi momenti, ti prego Will permettimelo"

"solo se mangi tutto,ti aiuterò ad alzarti e andremo fuori a fumare."

"che bello anche aria fresca di Londra"

"si,fa abbastanza freddo quindi metterai questo"

Aprii la borsa che James mi aveva lasciato lì terra e cacciò un suo giubbino.
Me lo lanciò e io lo mesi immediatamente facendo attenzione alla mia ferita cucita.
Era caldo, aveva il suo odore.
Mi sentivo leggermente abbracciata da lui in quel comodo, caldo e morbido piumino.
Mangiai tutto ciò che c'era.

"will andiamo?"

"Già hai finito Selestia?"

"sisi, le promesse sono promesse"

"James non mi perdonerà mai.." disse dandosi uno schiaffo in fronte.

Mi aiutó a scendere dal letto.
Avevo la mano sulla mia pancia, mi faceva tanto male, mi misero 15 punti.
Prendemmo l'ascensore e ci ritrovammo all'entrata dell'ospedale.
Uscimmo fuori e vidi tante ragazze con delle pance avanti, anziani che stavano sulle sedie a rotelle a parlare con i propri familiari e poi vidi entrare una bambina che aveva il sopracciglio destro spaccato e un braccio rotto.
Guardando quella bimba mi venne in mente di mio figlio.
Al pensiero di averlo perso mi scese una lacrime.

"Selestia, tieni"

Le mie lacrime si fermarono.
Afferrai la sigaretta che Will mi aveva proposto e gli tirai l'accendino da mano e iniziai finalmente a fumare.

"Allora, cosa provi per James?"

"vedi? Io lo amo,lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Non so cosa provo, non lo so spiegare.
È profondo e... Poi quando sto con lui ho sempre le farfalle nello stomaco e sembra che tutto scompare e rimaniamo solo noi.."

"Selestia, ho capito, anche a me era  lo stesso con mia moglie"

"sei sposato Will?"

"Si da tre anni"

"scusami se te lo chiedo, ma quanti anni hai?"

"Ne ho 23,mi sposai quando avevo 20 anni, ne ero innamorato davvero, poi rimase incinta di me e io dovetti sposarla, i suoi sono molto all'antica"

"quindi hai un figlio e non la ami più?"

"Si, mio figlio ha 4 anni, Anastasia sa che non sono più preso da lei, infatti non mi rivolge parola, e ha anche un altro."

"perché non divorziate ?"

"perché lei non vuole, è gelosa di me, ad esempio se adesso mi vede qui con te farà di tutto per farti male"

"ma io sono la ragazza di James.."

"infatti ti ho fatto un esempio, glie l'ho detto che dovevo proteggerti perché James era in prigione"

"e lei?"

"fa quello che vuoi"

Io non risposi, avevo paura che quell'Anastasia mi avrebbe fatta male...
Finii la sigaretta e sentivo qualcosa alla pancia.
Vidi poi la mia mano che avevo ancora li ed era piena di sangue.

"W-Williams... La mia ferita.."

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