Dopo aver fatto colazione ci dirigemmo all'azienda e mi fermai a guardare il grande edificio, Jordan venne dietro di me e mise la sua mano sulla mia spalla
"benvenuta nella tua seconda casa" mi disse ironicamente
Scoppiai in una risata
"sei bellissima quando ridi"
"Grazie Jo, sei sempre così dolce.."
"shh, ho bisogno di sapere una cosa, prima di entrare"
"certo, dimmi"
"tu, tu mi ami?" mi guardò negli occhi
"si che ti amo... È tu invece?"
"si, da impazzire, ma non possiamo avere una relazione all'interno di questo edificio, dovremmo fingerci solo amici SOLO quando stiamo qui"
"si, certo stai tranquillo, capisco"
"bene andiamo" ma prima mi diede un bacio.
Appena entrati tutti si girarono avendo gli occhi fissi su di me, e io mi sentivo fin troppo osservata.
"Buongiorno a tutti, vi presento Selestia, la mia segretaria."
Le persone mi guardarono dalla testa ai piedi... Io odio stare al centro dell'attenzione.
"vieni con me" mi disse Jordan
Prendemmo l'ascensore e salimmo all'ultimo piano.
"questo è il nostro ufficio, questa è la mia scrivania e quella è la tua."
Mi guardai intorno era una stanza così grande.
Mi affacciai alla finestra e vidi il meraviglioso panorama di New York sembrava un sogno.
Questa giornata lì non era chissà cosa, lui mi dava delle carte e io dovevo stamparle, lui mi chiedeva di scendere e andare a prendergli altro caffè e io lo facevo.
Era questo il mio lavoro, fare ciò che mi chiedeva.
SI fecero le 8 e ce ne andammo, non avevo fatto chissà cosa ma ero molto stanca.
Appena salimmo in macchina mi baciò.
"finalmente, non c'è la facevo più"
"a chi lo dici" lo risposi con dolcezza accarezzandogli il viso.
"vuoi andare a casa?"
"si, ma... Senti ti va se ceni da me?"
"certo perché no?" era impaziente.
Arrivammo a casa e appena entrammo notai che la colazione che avevo fatto a mia madre era ancora lì.. Intera.
C'era qualcosa che mi puzzava sotto
"Mamma!... Mamma??... Mamma!!!" urlai ma senza risposta
"sarà uscita?" Jordan mi disse.
"no... Non ha mangiato la colazione.. Non vedo i piatti sporchi dove lei avrebbe dovuto pranzare..."
"saliamo sopra e controlliamo la sua stanza" rispose Jo.
Annuii e quando salimmo non trovammo nessuno.
"amore, guarda una lettera" mi fece segno Jo
"aprila Jo ti prego.. È leggila ad alta voce"
Aprii la lettera è iniziò a leggere:"Selestia, mia unica figlia, quando leggerai questa lettera, io sarò già abbastanza lontano dalla città, mi dispiace averti lasciata da sola con una casa da portare avanti, ma io non potevo più vivere lì... Dove i ricordi di tuo padre e me mi distruggono sempre il cuore, mi dispiace tanto, spero tu possa perdonarmi, non voglio che tu mi cerchi, starò bene, non preoccuparti di me, io ti vorrò sempre bene piccola principessa.
Mi dispiace.
Ti voglio bene, la tua
mamma"Iniziai a piangere a sentire quelle parole... Ma come aveva potuto mia madre abbandonarmi? Per di più a dirmi di non cercarla
"shh non piangere" Jordan mi abbracciò
"come fai a dirmi di non piangere, mio padre è morto, mia madre mi ha lasciata con una lettera e io ho solo 18 anni... Come faccio?"
"piccola hai ragione, mi dispiace tanto... Stasera resteró io qui con te, mi prenderò io cura di te, andrà tutto bene"
Piansi tra le sue braccia mi sentivo sola.
Ma poi ci pensai e c'era lui che mi abbracciava e che mi faceva stare al sicuro tra le sue forti braccia e quelle spalle larghe che ha sono casa.
Mi ripresi per due secondi
"ti preparo qualcosa da mangiare, ma prima mi cambio un attimo"
"si, piccola fai con calma, ti aspetto giù" decise di darmi privacy e io Annuii.
Corsi in bagno, mi struccai, mi misi il mio comodo pigiama e scesi giù.
Trovai Jo che mi stava aspettando seduto vicino al piano bar della cucina e appena mi vide si incantó.
" sei incantevole anche così "
" grazie amore..." lo abbracciai e mi strinse forte.
"cosa vuoi da mangiare"
"amore, qualsiasi cosa... Ma mangia anche tu con me" sembrava che lui era capace di farmi passare il dolore, e le preoccupazioni.
"certo... Ma dimmi tu cosa vuoi?"
"ho voglia di pennette,si pennette con della semplice salsa e carne."
"amore" caddi in una risata "si chiama ragù"
"ah... È vabbè si era capito amore" e scoppiò a ridere anche lui.
"ti do una mano a mettere la tavola, va bene amore mio?"
"no, lascia stare me la vedo io"
"No!." esclamò "Me la vedo io con la tavola, tu pensa alla cucina Biancaneve"
Sorrisi e lasciai che lui si occupasse della tavola.
È passata già una buona mezz'ora e finalmente avevo finito di cucinare, presi i piatti e misi a tutti e due la propria porzione... È c'è la facemmo, la mia mamma mi insegnó tutto... Oh mamma... Come sarà strano vivere senza di te... Pensai e piansi di nuovo."Piccola basta... Ci sono io con te, adesso ceniamo e dopo farò di tutto per farti sorridere un po'" mi spostò i capelli dal viso, mi prese per il mento e mi diedi un bacio di incoraggiamento come volesse dire "ci sono io con te e mai ti lascerò ''
Ricambiai quel dolce bacio
" mangiamo adesso, o si farà freddo e la pasta fredda non è chissà che "vabbè ma calda però scotta, non vorrai che la mia lingua andasse in fiamme vero?" e con questa frase riuscì a farmi ridere e insieme a me rise anche lui.
Dopo cena mi aiutó a pulire tutto.
"piccola, vado un attimo a casa prendo le mie cose e vengo qui"
Io annuii e lo accompagnai fino alla porta lasciandogli un bacio lasciai che lui si allontanasse per quei pochi minuti.
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Ossessione
Roman d'amourUn ragazzo ossessionato da una ragazza la rapisce... Lei resterà sua.