Capitolo 19

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Dopo essere arrivati all'aeroporto, prendemmo il primo volo per tornare quella che ormai era la mia casa, le Canarie, insieme a Giulia, a Marco e al resto del team.

"Mi dispiace Giulia" gli dissi a bassa voce mentre eravamo in aereo.

"Non devi scusarti di niente Mino, quel bastardo ti ha provocato e tu hai reagito, l'avrei fatto anch'io al posto tuo, quel maledetto schifoso. E poi le Canarie sono molto meglio di Milano, quindi non preoccuparti Mino, ok?" rispose Giulia sorridendo.

"Grazie Giulia, non so come farei senza di te".

"Vieni qui" disse Giulia sottovoce, dandomi un bacio sulle labbra. Reagendo impulsivamente mi ero dimenticato che avevo già una persona che mi voleva davvero bene al mio fianco, e quella persona era Giulia.

"Tu sei tutto per me Giulia" dissi appena dopo il bacio, perdendomi nei suoi occhi azzurri.

"Oh, Mino", disse Giulia, prima di baciarmi ancora una volta, ma questa volta con passione, facendomi sentire speciale. Mentre nell'aereo la maggior parte della gente dormiva, noi ci stavamo coccolando così, dopo una giornata terribile. Dopo qualche ora di volo, il nostro aereo atterrò. Erano le 23:30.

"Mino..."

"Dimmi cara" risposi, mentre camminavamo con le nostre valigie appena fuori dall'aeroporto verso la nostra villa.

"Non torniamo là", disse Giulia riferendosi al posto dove vivevamo insieme a Marco e al resto del team.

"Perché?" gli chiesi ad occhi spalancati.

"Perché ho voglia di te..." disse Giulia sottovoce.

"Ah...e quindi, cosa proponi di fare?"

"Prendiamo una camera in un albergo, così le regole di Marco vanno farsi fottere" rispose sorridendo maliziosamente Giulia.

"Agli ordini madame" risposi ironicamente.

Poi ci precipitammo all'albergo più vicino per prenotare una stanza per questa notte.

Camminammo con calma verso la nostra camera, ridendo, perché sapevamo cosa ci aspettava tra poco.

Entrammo in camera da letto, senza fare rumore, per non disturbare i vicini di stanza. Una volta dentro, Giulia non si trattenne dal saltarmi in braccio, reggendosi a me, mentre mi baciava intensamente. Con lei in braccio mi diressi verso la camera da letto, mentre lei rideva tra le mie braccia. Una volta dentro, la buttai sul letto. Poi salii sopra di lei, iniziando a baciargli il collo. La passione aveva preso il sopravvento sul buon senso. In quel momento non ce ne fregava niente di tornare al lavoro, non ce ne fregava niente del fatto che avevamo abbandonato la festa di fidanzamento di Omar e Sara. In quel momento c'eravamo solo noi. Ci togliemmo i vestiti di fretta e furia. Poi ci lasciammo andare completamente. Le urla di piacere di Giulia rimbombavano nella stanza. Per fortuna le stanze di questo albergo erano insonorizzate per garantire un riposo tranquillo a tutti quelli che ci soggiornavano.

Il nostro rapporto durò quasi un'ora. Il nostro fuoco di passione non si spegneva facilmente. La mia rabbia per quello che era successo qualche ora fa si sfogava su di lei, fino a quando Giulia non raggiunse l'orgasmo, mentre urlava il mio nome.

Poi ci addormentammo insieme, dopo aver esaurito le nostre energie.

Martedì 18 Settembre

Mi svegliai con i primi raggi del sole che entravano nella stanza. Ieri sera non avevamo toccato niente, neanche le valigie, che erano rimaste fuori dalla camera da letto.

Quando mi svegliai, Giulia non c'era. Stava facendo la doccia, a giudicare dal suono che sentivo arrivare dal bagno. Mi alzai con calma, poi iniziai a vestirmi. Mentre aspettavo, rimasi seduto nel letto. In quel momento, Giulia uscì dal bagno, con un sorriso raggiante sul suo viso.

"Ben svegliato, mio principe" disse Giulia con tono ironico.

"Buongiorno, mia regina" risposi a mia volta. Giulia si sedette accanto a me sul letto, accarezzandomi il viso.

Poi ci baciammo lentamente, assaporando le nostre labbra. Stavo bene con lei. Mi faceva sentire bene. Il suo amore colmava i miei vuoti.

Mi perdevo nei suoi bellissimi occhi azzurri , che mi guardavano pieni di vita.

"Replicheremo volentieri quello che abbiamo fatto ieri sera Mino, ma..." disse sottovoce Giulia.

"Ma...?" risposi baciandola delicatamente.

"Ma dobbiamo tornare al lavoro".

"Ah...si è vero, il tempo vola quando ci si diverte eh..." risposi ridendo a bassa voce.

"Già... Ahahahah" disse Giulia baciandomi a sua volta.

Poi uscimmo dalla camera. Dopo aver fatto colazione, pagammo la stanza e ci dirigemmo verso il nostro posto di lavoro in riva al mare.

Poi, con calma, ricominciammo a lavorare. La cosa bella dell'azienda di Marco è che c'era sempre qualcosa da fare, ma non c'era nessuna fretta. L'importante era fare le cose fatte bene.
Quella sera, prima di andare dormire, decisi di chiamare Omar, per scusarmi del mio comportamento di ieri.

"Non ti devi scusare di niente Mino, anzi la tua reazione, anche se poco elegante, mi ha fatto capire che tieni ancora a Gaia" disse Omar.

"S-si... È così" risposi imbarazzato.

"Non arrenderti Mino, faccio il tifo per voi, neanche a me sta simpatico quel Juan, fatti valere Mino!"

"Si...va bene... grazie Omar, buonanotte".

"Notte Mino", disse Omar prima di chiudere la telefonata.

Le parole di Omar mi avevano fatto tornare il dubbio: ero ancora innamorato di Gaia? Provavo davvero qualcosa per Giulia o la mia era tutta una ripicca per il comportamento di Gaia? Mi scoppiava la testa, decisi di dormirci sopra. Era stata una giornata pesante.

ANGOLO DELLO SCRITTORE

Eccoci qua con il capitolo diciannove 😁😁 Mino e Giulia sembrano sempre più legati, ma Omar fa tornare il dubbio a Mino, sarà ancora innamorato di Gaia in realtà? Cosa succederà nei prossimi capitoli? Lo scopriremo nei prossimi capitoli, spazio ai commenti 😁

Per chi tifate? Gaia o Giulia?








Il giorno dopo la tempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora