Appena entrai, c'era Giulia seduta da sola su un tavolo per due, a lume di candela, vestita con un abito elegantissimo che metteva in risalto ancora di più la sua bellezza.
Appena mi vide mi chiamò con un cenno della mano, sorridendo.
Mi incamminai verso di lei, mentre il mio cuore batteva forte. Perché ero così agitato?
"Ciao Mino, tutto bene? Sembra che hai visto un fantasma" disse Giulia, trattenendo una risata.
"Nono, scusami, è che alcune ragazze mi hanno fermato per strada" risposi, mentendo. In realtà ero rimasto un po' scioccato dalla sua bellezza in quel momento. I suoi capelli gli scendevano sulla spalla, fino alla scollatura del suo abito a v, che attirava l'attenzione ed esaltava il suo seno.
"Ehi ehi, che stai a fa'? Ti ricordo che c'è Gaia nel tuo cuore! G-A-I-A! Stai buono!"
L'angioletto dentro di me mi ha riportato alla realtà. Dovevo mantenere la calma.
"Ahaha, tranquillo non è una cosa brutta, anzi! Dovrebbe farti piacere" rispose Giulia, guardandomi dritto negli occhi, con uno sguardo ammaliante.
"S-si... però..." I suoi occhi azzurri come il mare mi stavano stregando, il suo sguardo era troppo intenso e non riuscivo a sostenerlo, quindi distolsi lo sguardo.
"Ehi... non ti preoccupare Mino, lo so che ti manca Gaia, ma ci siamo noi qui, non ti preoccupare" rispose lei, toccandomi la mano che avevo appoggiato sul tavolo, "ok?" Concluse, cercando il mio sguardo.
"Si...hai ragione" risposi, rialzando lo sguardo verso di lei. Non era il caso di farsi abbattere dalle emozioni negative. Ormai ero lì, non potevo tornare indietro, non avrebbe avuto senso, quindi dovevo andare avanti.
Cenammo molto bene, mentre parlavamo un po' di noi e delle nostre ambizioni per il futuro. Alle 21:30, il telefono di Giulia suonò.
"Sono i ragazzi, vanno a bere una cosa al bar, vieni con noi o torni in hotel?"
"Passo, magari domani" risposi.
"Va bene dai, ti chiamo un taxi"
"Nono, vado a piedi vai tranquilla, grazie Gaia... c-cioè... Giulia scusa" mi ero incartato.
"Ahahah magari fossi come Gaia, lei è uno schianto di ragazza" rispose lei, ridendo di gusto.
"Sisi... Be'... Anche tu lo sei" risposi "cioè...ehm... anche tu sei una bella ragazza" Ma che mi stava succedendo? Ero nel panico più totale.
"Oh grazie, è bello sentirlo dire da un bel ragazzo come te" rispose lei, visibilmente felice dal complimento ricevuto.
"Ehm... Ok, io vado allora... a domani" conclusi, tagliando corto.
"Ciao Mino a domani!" rispose lei, incamminandosi a piedi verso al bar dove erano andati a bere i suoi colleghi.
Dopo qualche decina di metri, mi girai istintivamente a guardarla camminare.
Aveva un eleganza nel passo, un fisico da urlo, e poi era di una gentilezza incredibile, sempre col sorriso, sapeva come mettere a suo agio le persone intorno a lei.
"Ancora?? E allora sei di coccio!! Tiè pigliati sta botta!"
Mentre camminavo distrattamente guardando Giulia che si allontanava, sbattei violentemente la testa addosso ad un palo della luce, cadendo a terra e perdendo i sensi.
Appena mi svegliai, Giulia era inginocchiata davanti a me. Probabilmente aveva sentito che ero sbattuto addosso a un lampione ed era corsa ad aiutarmi.
"Mino, che è successo?" mi chiese Giulia, mentre mi aiutava ad alzarmi.
Non potevo certo dirgli che mi ero distratto a guardarla, finendo per sbattere contro un lampione, no?
In quel momento, toccandomi la testa, sentivo che stavo perdendo sangue.
"Oh mio dio, stai sanguinando! Aspetta, ci penso io" disse Giulia, tirando fuori un po' di fazzoletti di carta dalla sua borsetta.
Mi passò un po' di fazzoletti sulla testa, massaggiandomi delicatamente il punto dove usciva il sangue, non era niente di grave, solo una botta, mi era uscito un piccolo bernoccolo.
Nel frattempo, non proferivo parola, ero imbarazzato. Avevo fatto una figuraccia.
"Sto bene sto bene, scusami ma devo andare" risposi, quasi in lacrime, allontanandomi. Ma Giulia mi prese per un braccio.
"Mino, lo sappiamo entrambi che stai mentendo, non devi avere paura di esprimere le tue emozioni. Ricordati solamente che se avrai bisogno di me per qualsiasi cosa, io ci sono, ok?" disse Giulia, passandomi una mano nella mia guancia sinistra, mentre mi guardava dritto negli occhi.
"Ok..." risposi, con un filo di voce.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei suoi occhi azzurri come il mare. La sua mano appoggiata al mio viso mi faceva provare delle strani sensazioni di piacere lungo tutto il corpo e il mio cuore batteva all'impazzata. Che cosa mi stava succedendo?
Continuammo a guardarci negli occhi, mentre la sua mano piano piano scendeva sul mio petto. Sentivo il suo respiro così vicino, le sue labbra iniziarono ad avvicinarsi alle mie, sempre di più, fino a quando...
Suonò il telefono, era Gaia! Allontani Giulia da me al primo squillo, che mi aveva riportato alla realtà. Risposi alla chiamata.
"Ciao amore" risposi affannato.
"Ciao caro, tutto bene? Ti sento un po' stanco, il corso è così pesante?" disse Gaia ridendo.
"Nono.. cioè sisisi, un po' diciamo, non sono abituato ahahah" risposi, non sapevo cosa dire. "Da te tutto bene?"
"Si dai, non è così difficile farsi fotografare alla fine. Va bene, ci sentiamo domani, mi manchi tanto, buonanotte Mino".
"Anche te mi manchi Gaia, sogni d'oro", risposi chiudendo quella che probabilmente era stata la mia telefonata più imbarazzante che ho avuto con Gaia. Stavo davvero per tradirla per una ragazza che avevo conosciuto, così a caso? Mi ero fatto ammaliare da due occhi azzurri...
Una volta messo via il telefono, Giulia era sparita nel nulla, probabilmente era scappata appena aveva capito che stavo parlando con Gaia.
ANGOLO DELLO SCRITTORE
Eccoci qua con il quarto capitolo 😁😁 ahiahi, il nostro Mino stava per farla grossa, fortunatamente la chiamata di Gaia era arrivata proprio nel momento giusto. Cosa succederà ancora in questi giorni? Lo scopriremo nel prossimo capitolo, spazio ai commenti 😁😁😁
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Il giorno dopo la tempesta
RomanceLa storia d'amore tra Mino e Gaia subisce una brusca frenata durante le vacanze alle Canarie. I due si separano per un equivoco, tra lo stupore di amici e paparazzi. Mino deve fare i conti con qualcuno che vuole porre fine alla sua vita, mentre Gaia...