Venerdì 10 Agosto
Anche oggi la sveglia suonava alle 7 in punto. Anche se i pensieri di quello che era successo ieri non mi avevano fatto dormire molto. Mi sentivo in colpa per quello che stavo per fare ieri, ma allo stesso tempo non riuscivo a togliermi dalla testa Giulia e quegli occhi azzurri che mi avevano come ipnotizzato.
"Bah, fanculo" sbottai allo specchio del bagno.
Dopo aver fatto colazione, mi incamminai verso la sala conferenze, per il secondo giorno del corso di formazione.
Entrai e mi sedetti al solito posto in prima fila. Ad un certo punto, due mani si appoggiarono sulle mie spalle, facendomi sobbalzare.
"Ciao Mino, ti ho spaventato?" disse Giulia, con una felicità impressionante. Sembrava davvero tranquilla, come se ieri non fosse successo niente.
Effettivamente era così: non ci eravamo baciati, sembrava stesse per succedere, ma non era successo, quindi perché fasciarsi la testa inutilmente?
Ricambiai il suo saluto un po' in imbarazzo, prima che si allontanasse. Stava per iniziare a parlare Marco.
In questa mattinata, Marco ci ha raccontato dei suoi viaggi che gli avevano fatto capire che era addormentato, raccontandoci cosa gli era successo, oltre ad alcune tecniche per sfidare la nostra machina biologica, come resistere all'impulso di grattarsi e altri giochini mentali per contrastare le nostre azioni automatiche.
A mezzogiorno, Giulia mi accompagnò a pranzare con il resto del gruppo nel ristorante di ieri. Questa volta eravamo anche noi nella tavolata con tutti gli altri.
Mi presentarono tutte e 20 le persone che lavoravano con Marco. La cosa che contraddistingueva questi ragazzi da tutti gli altri era la loro felici incondizionata e sincera, non avevo mai visto dei ragazzi così felici. Probabilmente perché facevano quello che gli piaceva in un posto bellissimo come le Canarie.
Una volta finito di pranzare, tornammo in sala conferenze per continuare la formazione.
Questa volta Marco parlò di vivere il momento. Ogni volta che provavamo un'emozione, noi dovevamo osservare le nostre emozioni e non giudicarci. Dovevamo semplicemente sentire di esserci ogni volta che succedeva qualcosa, invece di reagire meccanicamente a qualsiasi impulso.
Inoltre aveva spiegato come noi creiamo la nostra realtà. Perché se anche solo una persona vede o fa una cosa in un modo diverso da noi, significa che ogni persona creava la sua realtà.
Questi argomenti mi interessavano parecchio, ero sempre stato interessato al lavoro su di sé, visto i miei problemi di comunicazione con gli altri che avevo.
"Finché non vi svegliate davvero, dovete capire che voi non siete i vostri pensieri. La mente è un organo, e fa il suo lavoro, produrre pensieri, come il fegato produce la bile. Tu non sei la tua bile, quindi per quale motivo dovremmo essere i nostri pensieri??" concluse Marco.
Era un po' contorta come spiegazione, ma per certi versi era vera. Ci rimasi a riflettere molto.
Arrivarono le 19. Era ora di andare a cenare. Giulia mi accompagnò in albergo con la sua macchina.
"Stasera andiamo tutti a mangiare in quella pizzeria italiana" disse Giulia, indicandola mentre ci passavamo davanti.
Fortunatamente era a pochi metri dal mio hotel. Almeno non avrei dovuto fare tanta strada. Scesi dalla macchina e la salutai. Lei ricambiò come suo solito con un gran sorriso.
Ma come faceva ad essere così felice? Non la turbava quello che stava per succedere ieri? Si vede che lei aveva lavorato bene su di sé, come aveva spiegato Marco, e riusciva a farsi scivolare via le emozioni negative.
"Noi ci iniettiamo continuamente veleno da soli, che senso ha tormentarsi con quello che ci è successo anche giorni fa magari? Bisogna continuare ad osservarsi, non giudicarsi e accettare quello che è successo e ringraziare. Perché non c'è niente che non va in noi, il nostro interno è esterno.". Queste erano state le parole di Marco sull'argomento.
Dovevo imparare anch'io a ragionare così. Non aveva senso tormentarsi continuamente.
Dopo una bella rinfrescata al viso, mi cambiai e mi incamminai verso la pizzeria italiana, dove gli altri erano già seduti che mi aspettavano. La pizza che facevano qui era davvero buonissima. Si sentiva davvero che era fatta da ragazzi italiani come noi.
"Sai, queste pizze le fa un mio caro amico" mi disse Giulia, tra un boccone e l'altro.
"Complimenti al cuoco allora, ci sa davvero fare" risposi, sorridendo.
"Vieni, te lo presento" disse Giulia, tirandomi per un braccio, portandomi dentro la cucina del ristorante.
"Keviiiiin ciao caro" disse Giulia, abbracciando un ragazzo abbastanza grassottello.
"Mino, ti presento Kevin, il nostro pizzaiolo di fiducia, Kevin, Mino, avrai sicuramente sentito parlare di lui.
"Oh, si... certo, piacere" rispose Kevin, stringendomi la mano frettolosamente: "scusatemi ma devo tornare al lavoro, ciao Giulia" concluse, facendogli l'occhiolino.
"Buon lavoro caro!" rispose Giulia, accompagnandomi fuori dalla cucina.
"È il tuo ragazzo?" gli chiesi.
"Chi, Giulio? Nono, è solo un mio caro amico, perché me lo chiedi? Non sarai mica geloso?" rispose Giulia, ironizzando.
"Nono, era solo per parlare" risposi imbarazzato.
"Io invece credo che stavi pensando a ieri sera, non mentire. Ammetto che ci ho pensato anch'io. È stato un momento di debolezza. Stavamo per fare qualcosa di cui ci saremmo sicuramente pentiti, per questo appena ti ha chiamato Gaia, sono scappata, era meglio così", concluse Gaia, sorridendomi. Strano che ne parlasse così apertamente ora, credo che aveva bevuto un po' di alcool, sembrava più vivace e schietta del solito.
Visto che si era fatta una certa ora, salutai tutti per tornare verso l'albergo.
"Minooooo aspettaaaaa non dimentichi nulla??" urlò Giulia, raggiungendomi davanti all'ingresso dell'albergo dove alloggiavo.
"Eh?"
ANGOLO DELLO SCRITTORE
eccoci qua con il quinto capitoloo 😁😁 Mino è un po' tormentato da Giulia, che sembra che lo stia ammaliando 😏😏 che cosa succederà? Lo scopriremo nei prossimi capitoli, sotto ai commenti 😁😁😁
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Il giorno dopo la tempesta
RomanceLa storia d'amore tra Mino e Gaia subisce una brusca frenata durante le vacanze alle Canarie. I due si separano per un equivoco, tra lo stupore di amici e paparazzi. Mino deve fare i conti con qualcuno che vuole porre fine alla sua vita, mentre Gaia...