Ricercato: Il Regno Oscuro [Traduzione di Wanted: The Dark Kingdom ]

Capitolo 3: La Profezia del Re

Sono passati solo due giorni, eppure sembra essere passata un'eternità. Mi sembra di aver vissuto un'intera vita di dolore, miseria e sofferenza che è finita con una morte lenta e orribile. E la mattina è come rinascere, solo per poi affrontare la stessa oscurità. Non so se potrò mai sentirmi a mio agio in questo silenzio che ha preso possesso della mia vita. Il silenzio e la solitudine possono anche essere sicuri per ora, ma è solo una cosa temporanea, lo sento. Lo sento ogni volta che un'Alta Guardia mi fissa per un secondo di troppo e quando i cattivi mi guardano con odio mentre cammino nell'ombra del loro re. Ma è la sua ombra quella che temo più di tutto. Quanto tempo ci vorrà prima che si stanchi di avermi come schiava e decide di tormentarmi in altri modi o, peggio ancora, mi uccide? 

Alcuni considererebbero la morte il loro unico biglietto per la libertà e il riposo. Ma io non voglio avere la morte come unica possibilità di essere libera. La temo? Sì. Solo una persona saggia lo ammetterebbe. Non c'è alcuna vergogna nel temerla. Ma devo trovare un altro modo per vivere felice e libera, non ho ancora finito di vivere.

Non voglio la vendetta. Non importa quanto ribolla in me la rabbia, non la voglio. Una se di vendette mi farebbe solamente perdere di vista la vera libertà.

-Dal diario di Annabeth Chase, pagina 3

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L'eco delle spade che si scontravano l'una contro l'altra rimbalzava nell'arena di combattimento del palazzo. Percy saltò indietro, mancando di poco la spada di Stella che fendeva l'aria. Dopo la Guerra del Bene e del Male, come gli piaceva chiamarla, Percy aveva reclutato un paio di Alte Guardie nuove. Solo Vincent, Noah e Genevieve erano rimasti. Solo tre nuove guardie erano riuscite a passare i suoi test. Questa volta, Percy aveva preso il reclutamento molto seriamente. Non avrebbero dovuto mostrare solo forza e grandi poteri, Percy aveva bisogno di strateghi intelligenti e investigatori. Gli servivano Alte Guardie che fossero leali, ma soprattutto, amici. E le aveva trovate.

Stella, figlia di Morfeo, dio del sonno e dei sogni. I suoi poteri erano tornati utili molte volte durante gli ultimi cinque anni. Aveva spiato per lui nei sogni dei suoi nemici e grazie a lei molti traditori erano stati catturati. Era anche più che capace con la spada. Era tutto ciò di cui aveva bisogno Percy, soprattutto perché era una sfida per lui. Contro di lei vinceva sempre quando si allenavano, ma con fatica; lo avrebbe potuto battere facilmente se lui avesse sbagliato una sola volta.

Sia Stella che Percy si stavano muovendo in cerchio uno davanti all'altro, entrambi aspettando che l'altro facesse una mossa. Percy vedeva che Stella stava diventando impaziente, era la sua strategia. Nonostante il suo talento, Stella era un'avversaria impaziente. Affondava troppo perso, stancandosi. Finalmente Stella perse la pazienza e attaccò in avanti. Dove pianificava di mandare la sua spada era prevedibile e Percy la bloccò facilmente prima di fare un passo di lato mentre Stella inciampava in avanti.

Rise e roteò la spada nella mano. Stella, ora in piedi, si girò verso di lui, con i suoi caldi occhi color caffè accesi di rabbia e felicità.

Il suo sorriso era sia amichevole che diabolico quando gli parlò. "Mi stai prendendo in giro? Lo sai che prendo l'allenamento seriamente, Percy."

Lui roteò gli occhi, ma sorrise. "Allora combatti come se lo prendessi seriamente."

Evidentemente, la cosa l'attirò, perché i suoi occhi brillarono di rabbia mentre colpiva di nuovo, puntando a colpire il ginocchio di Percy con la sua katana. Nonostante la sua velocità, Percy la evitò con facilità e sfruttò il fatto che il corpo di lei fosse ormai vicino al terreno. Una volta fuori dal raggio della katana, la fece cadere con un calcio, facendo scivolare la spada lungo il pavimento dell'arena. Finì puntando la sua spada a pochi centimetri dalla nuca della ragazza.