Capitolo 14: Le Storie Segrete (Parte 1)

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Odio l'oscurità, perché non riesco proprio a capirla. Odio la luce, perché non mi fido di lei. Li odio tutti. Vorrei solo che esistesse un equilibrio. Voglio solo la pace per entrambi i lati.

-Dal diario di Annabeth Chase, pagina 84

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Per fortuna, la cabina di Atena si trovava molto lontano dal caos che regnava nel campo. Inoltre, tra lo scoppiettare del fuoco nel camino, che riempiva la cabina di calore, e il continuo sfogliare delle pagine e delle pergamene, si trovavano in un luogo di pace e pieno di silenzio.

Hazel sapeva di non poter cadere nella trappola. Nonostante ciò, non riusciva a smettere di pensare alla possibilità di riavere una vita come prima. Sognava una vita in cui si svegliava in un campo che poteva chiamare casa; una vita in cui poteva vedere i suoi amici felci; una vita in cui la relazione tra Jason e Piper non era mai stata rovinata; una vita di cui Percy faceva ancora parte. La cabina di Atena, siccome non era stata toccata, le ricordava la sua vecchia vita.

Se solo Annabeth fosse stata lì per rivedere la sua cabina, la casa in cui aveva vissuto da quando aveva sette anni. Hazel si era promessa che avrebbe salvato Annabeth, era quella la prossima fase del suo grande piano. Pregava solo che gli altri avrebbero deciso di andare con lei.

"Hazel!" Disse Frank, facendola tornare alla realtà.

Hazel alzò lo sguardo dal libro che aveva sulle game, per vedere tutti i suoi amici che la fissavano con occhi preoccupati.

"Sto cercando di attirare la tua attenzione da quasi cinque minuti. Stai bene?" Chiese Frank.

Hazel annuì, imbarazzata di aver lasciato che i suoi pensieri e le sue speranze la distraessero. "Sì, mi sono persa per un momento. Avete trovato qualcosa?" Chiese, cercando di spostare la conversazione dai suoi sogni a occhi aperti.

Scossero tutti la testa, mostrando la loro delusione, ma la speranza c'era ancora, Hazel ci doveva contare.

"Va bene." Disse Hazel alzandosi dalla sedia in cui era seduta. Andò verso l'enorme tavolo che si trovava in mezzo alla stanza. "Facciamolo bene." Disse guardando ognuno di loro. "La profezia parla di una corona. Una corona del male. La cosa migliore è cercare qualcosa che sia collegato a quella."

Piper annuì. "Mi sembra una buona idea."

Si misero tutti al lavoro, andando immediatamente verso le numerose librerie e armadietti che costeggiavano le pareti della cabina.

All'improvviso, un'esplosione risuonò in lontananza, mandando un boato in tutto il campo.

Leo sorrise, con un tocco di cattività. "La bomba nei campi di fragole sono appena saltate, esattamente al momento giusto. Terrà le guardie occupate più a lungo."

"E se Caino capisse che qualcuno a progettato tutto questo?" Chiese Reyna. "Pensateci, un incendio esplode improvvisamente nei campi di fragole, a una buona distanza dal fuoco nella foresta? Se i resti delle bombe venissero trovati?"

"Non ti preoccupare." Disse immediatamente Leo, per non scatenare il panico nel gruppo. "Mi sono assicurato che le bombe vengano danneggiate nel fuoco. Non c'è alcuna prova che conduca a noi. Se Caino davvero crede che sia stato programmato, allora la sua teoria sarà che uno schiavo ha appiccato il fuoco per scappare dal campo, ma nessuno mancherà dal campo. Siamo al sicuro."

Hazel rilasciò un sospiro di sollievo. Leo aveva ragione. Caino non avrebbe mai pensato che un incendio fosse iniziato perché qualcuno voleva indagare sulla profezia. "Sono d'accordo. Ma dopo stasera, dobbiamo fingere di andare di nuovo ognuno per la sua strada." Spiegò.

Ricercato: Il Regno Oscuro [Traduzione di Wanted: The Dark Kingdom ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora