Capitolo 15: Le Storie Segrete (Parte 2)

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A volte, vorrei semplicemente qualcuno con cui parlare, qualcuno a cui confessare le mie paure e i miei desideri più profondi. Vorrei soltanto qualcuno a cui dire quanto io sia spaventata ogni giorno quando mi sveglio e mi trovo davanti a persone che non vogliono altro che farmi a pezzi. Vorrei qualcuno con cui parlare, che riempia le mie giornate con qualcosa di diverso dai pensieri di paura, noia e disperazione che hanno preso il controllo della mia vita.

Ogni volta che vengono portati nuovi schiavi da Campo Mezzosangue, non poso fare a meno di pregare che ci sia uno dei miei vecchi amici, almeno qualcuno che conosco., qualcuno che affronti con me questi mostri. Non voglio sentirmi sola. Se questa è la mia punizione dai fati per essermi opposta a Percy, allora sarò da sola per sempre.

-Dal diario di Annabeth Chase, pagina 124

~

Jason stava correndo di nuovo verso la cabina nove per controllare Nico, quando un incendio esplose nei campi di fragole, mandando ondate di energia bollente per il campo. Prima, quando il fuoco stava bruciando solo una parte della foresta, non era preoccupato. Ora, la preoccupazione aveva iniziato a fiorire dentro di lui. Se il fuoco fosse diventato incontrollabile? Se si fosse allargato fino al campo e avesse raggiunto le cabine?

Se fosse stato ancora in grado di usare i suoi poteri, avrebbe potuto evocare della pioggia, ma dopo cinque anni di lavori forzati, che lo stancavano al punto di non riuscire più neanche a volare, Jason aveva perso la sensazione che aveva quando usava i suoi poteri. Non si ricordava neanche come fosse volare. Non ricordava neanche la sensazione del vento che batteva contro di lui.

Nonostante il nuovo muro di fuoco che si stava mangiando i campi di fragole, Jason ignorò le urla e le grida delle guardie e continuò a corre dentro la foresta fino a che non raggiunse la cabina nove.

Si fermò davanti alla porta, cercando di riprendere fiato e ricomporsi. Quando aveva salvato Nico dalla prigione, lo aveva trovato pallido e freddo. Dopo averlo lasciato con del cibo e un fuoco caldo che bruciava, Jason sperava che si fosse svegliato. Fece un respiro profondo e aprì la porta, entrando nella penombra.

Tutto era silenzioso tranne che per il leggero scoppiettio del fuoco. Jason raggiunse il retro della cabina, dove aveva liberato uno dei letti a castello che si trovavano contro il muro e fu sorpreso di non trovare Nico addormentato.

Nico Di Angelo era completamente sveglio, sdraiato sul letto, con le braccia incrociate e uno sguardo mortale sul viso.

"Bene, sei tornato." Salutò Jason.

In quel momento, Jason si rese conto che non aveva rivolto una sola frase intera a Nico negli ultimi cinque anni.

Il figlio di Ade sembrò sorpreso. I suoi occhi si spalancarono quando vide Jason entrare; probabilmente si aspettava che fosse stato qualcun'altro a salvarlo, non lui.

Jason si sedette in fondo al letto. "Come stai?" Chiese.

"Beh, quando mi sono svegliato nella cabina di Efesto, pensavo fosse stata Hazel a salvarmi, non tu." Spiegò Nico.

"Perché?"

Nico ridacchiò e roteò gli occhi. "Perché se fosse stata Hazel saprei che l'ha fatto perché mi vuole bene. Ma tu vuoi qualcosa, vero?"

"Nico, vorrei ricordarti che una volta eravamo amici e-"

"L'hai detto tu stesso, una volta. È nel passato, Grace. Ora parla." Come al solito, a Nico piaceva andare dritto al punto.

Jason sospirò e finse di non essere ferito dalle parole di Nico. Gli importava di lui, gli importava di tutti i suoi amici. "Sei stato rinchiuso per quasi tre mesi, Nico. Un sacco di cose sono successe da allora."

Ricercato: Il Regno Oscuro [Traduzione di Wanted: The Dark Kingdom ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora