17.

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La musica rimbomba nel locale mentre mi muovo a ritmo di una canzone di J Balvin. Sono circondata da troppe persone, molte delle quali sono ammassate tra di loro. Riesco a scorgere mio fratello con Sofia e non mi sconvolge più di tanto. Sono sicura che tra loro ci sia qualcosa.

«Vieni! Prendiamo qualcosa e andiamo fuori in giardino!» urla Charles non appena mi vede.

Lo seguo al banco dei drink e versiamo due bicchieri di birra. Successivamente ci sediamo sul divano posto accanto alla dépendance di casa Walker e poggio la testa sulla spalla di Charles.

«Tra non molto arriverà Natale. Vogliamo andare a Monte Carlo? Vorrei trascorrerlo solo con te».

Mi volto a guardarlo e assimilo le sue parole. Non è male come idea, a dire il vero.

«Una settimana a Monte Carlo, soli soletti. Una stanza vista mare, un hotel a cinque stelle, un pranzo in un bel ristorante», continua. Mi alletta parecchio. «Mi stai persuadendo parecchio, caro Charles», borbotto.

Bevo un sorso di birra e poso il bicchiere sul tavolino.

«Quindi?» domanda. «Quindi sì. Andiamo a Monte Carlo», rispondo e un sorriso gli si dipinge sul volto.

«Magari potremmo invitare anche Lando e Sofia»

«Sai che, se glielo chiedessi, mio fratello direbbe di no oppure che non vorrebbe avere niente a che fare con Sofia?»

Charles fa spallucce.

Ci alziamo e torniamo dentro, facendo fatica a muoverci a causa della troppa gente. Tipico delle persone popolari: invitano un botto di gente solo per alzare la loro reputazione.

Vado in cucina e setaccio il frigo per trovare una bottiglietta d'acqua, la quale inizio a bere tutta d'un fiato. Charles mi segue a ruota e mi siedo sul bancone della cucina. Afferro il mio ragazzo per il colletto della camicia e lo bacio. Le sue mani percorrono ben presto le mie gambe, alzandomi di poco il vestito.

«Juliet! Charles!» esclama Sofia e ci stacchiamo velocemente.

Scendo dal bancone e sistemo il vestito che indosso mentre Charles si schiarisce la voce. Guardo mio fratello visibilmente a disagio e con le guance arrossate. Sofia pare avere uno sguardo impassibile in viso, come se non volesse mostrare che ha qualche questione in sospeso con mio fratello. Imbarazzati, usciamo dalla cucina e, non appena siamo fuori, scoppiamo in una fragorosa risata.

«Domani parlerò con mio fratello. Voglio sapere cosa si cela dietro quegli sguardi», borbotto.

Charles mi prende per mano e mi accompagna a casa. Ormai è quasi mezzanotte e sono stanca.

«Io sono convinto che ci sia qualcosa tra loro. Riposati, ti amo», dice una volta che siamo sull'uscio della porta di casa mia.

Gli lascio un bacio sulle labbra e lo saluto. Entro in casa e chiudo piano la porta per non far svegliare mia madre. Solo Dio sa quanto stia lavorando. A volte mi chiedo come faccia ad essere così attiva. Insomma, lavorare in ospedale ti risucchia molte energie. Mi dirigo nella mia camera e indosso il pigiama. Prima che possa coricarmi del tutto, sento dei rumori all'ingresso e scendo nuovamente le scale.

«Juliet, cosa ci fai ancora in piedi?» domanda mio fratello.

«Ho sentito dei rumori».

Lando si toglie il cappotto e lo appende all'attaccapanni. Versa del latte in un bicchiere e lo beve tutto d'un sorso.

«Scusa se te lo chiedo, c'è qualcosa tra te e Sofia?»

Mio fratello per poco non si strozza.

«È complicato da spiegare».

Quel Presuntuoso Ragazzo Monegasco //Charles Leclerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora