27.

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Cammino a passo spedito verso casa di Charles. Ieri sera sono tornata a casa distrutta. Lando ha cercato di tirarmi su con il morale ma ha fallito. Ho dormito poco e niente a causa dei pensieri che martellavano la mia testa. Il pensiero di lui non mi ha lasciato in pace nemmeno un secondo. So di avere un aspetto orribile, ma poco mi importa. Charles deve vedere come mi ha ridotta. Busso alla porta di casa Leclerc e ad aprirmi è Arthur.

«Charles è in casa?»

Arthur mi guarda per qualche secondo con le labbra serrate. Non so nemmeno che espressione io abbia in viso, ma non sembra una delle migliori dato che sembra impaurito. Non so se ho lo sguardo da persona distrutta, impaurita, smarrita, impassibile.

«È in camera sua».

Salgo le scale e apro la porta. Charles è seduto sul davanzale della finestra e sta leggendo un libro. Alza lo sguardo e sbuffa, posando poi il libro e mettendosi in piedi. Incrocia le braccia al petto.

«Cosa ci fai qui?» domanda in tono seccato.

«Voglio sapere il motivo per cui ti comporti in modo strano ultimamente. Ti ho fatto qualcosa?»

Il Monegasco si avvicina e mi scruta.

«Ho paura di perderti», confessa, lasciandomi senza parole.

«Non mi sono mai fidato di Lance. Ho riversato su di te questo fatto, facendoti credere che fossi tu la persona di cui non mi fido quando poi non è vero. E sentirti dire che vorresti rompere con me mi ha spezzato ancora di più il cuore. So che mi sono comportato da bambino, e so che dovrei trovare un modo per farmi stare simpatico Lance, ma non riesco. Non voglio che lui ci faccia allontanare», continua e abbassa lo sguardo.

Gli afferro il viso tra le mani e lo costringo a guardarmi.

«Niente e nessuno potrà mai allontanarci. Lance non è un nostro problema. È il mio fratellastro e non lascerò che ci separerà», affermo. Charles si divincola dalla mia presa e sospira.

«Dovremmo prenderci una pausa», sbotta, evitando di dare una risposta alle mie parole.

Impallidisco. Lo guardo e sento il cuore spezzarsi. Perché vuole questo? Perché ricorrere a decisioni affrettate quando si può trovare una soluzione?

«E per quale motivo?» sbotto, alzando le braccia al cielo. «Per Lance, vero? Non devi lasciare che lui sia la causa dei nostri litigi! In una relazione si lotta per tenersi stretta la persona che si ama, e sembra che tu non lo stia facendo! Vuoi lasciarmi andare via? Bene, ma non cercarmi più!»

Esco dalla sua camera con le lacrime agli occhi e non saluto nemmeno suo fratello, il quale mi richiama più volte. Arthur non sa cosa è successo tra me e il fratello ma è comunque preoccupato. Sbatto la porta e cammino verso casa mia con la vista offuscata e con un dolore nel petto. Non merito questo. Anzi, non ho mai meritato di stare con Charles o di finirci a letto e tradire l'unica persona che mi abbia mai amato. Carlos sì che ha lottato per tenermi stretta. Charles, invece, è un codardo: al primo problema si arrende. E se vuole una pausa bene. Ma non correrò da lui. Che si fotta lui e le sue decisioni affrettate!

«Per Dio! Cosa ti è successo?» domanda preoccupato Lando, alzandosi dal divano una volta entrata in salotto.

Mi butto tra le sue braccia e continuo a piangere. Mi accarezza la schiena, cercando di calmarmi. I suoi risultati sono invani. Non riesco a non pensare all'accaduto. Charles mi aveva avvisata che ne sarei uscita devastata dalla nostra rottura. Lui starà soffrendo come me? O se ne sta fregando totalmente?

«Charles ha voluto prendersi una pausa», mormoro e gli racconto tutto, non lasciandomi sfuggire un dettaglio.

Lando si siede sul divano e poso la testa sulle sue gambe mentre passa ripetutamente una mano tra i miei capelli. Continuo a piangere ininterrottamente mentre finisco di parlare.

Quel Presuntuoso Ragazzo Monegasco //Charles Leclerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora