28.

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È lunedì. Lando è andato in aeroporto a salutare Sofia e io mi sto preparando per andare a scuola.

L'altro ieri ci siamo trasferiti nella villa di Lawrence e mai mi sono sentita così a mio agio nella mia nuova camera. È spaziosa, le mura sono tinte a strisce bianche e lilla, ho una cabina armadio enorme, il letto è a una piazza e mezzo con una testata imbottita, i mobili sono di un leggero viola e ho una scrivania e una libreria dove ho risposto vari libri e alcuni CD. Le tende sono lilla e annessa alla camera c'è il bagno, anch'esso molto ampio e ben fornito. Anche la stanza di mio fratello ha le stesse cose, ma le mura sono blu. In effetti, penso che si senta a suo agio, si sta adattando pian piano. Tra due settimane mia mamma si sposerà e non sto più nella pelle. A destarmi dai pensieri è Lance che entra nella mia camera.

«Vuoi che andiamo insieme a scuola?» domanda, titubante.

Da quando gli ho raccontato dell'accaduto con Charles non vuole creare problemi. Ma non è lui, è il Monegasco. Non deve aver paura di accompagnarmi a scuola o uscire con me.

«Certo. Lando entrerà alla seconda ora. Sai, è andato all'aeroporto».

Lance annuisce e afferriamo i nostri zaini. Salutiamo i nostri genitori e ci rechiamo a scuola parlando del più e del meno. Rido ad una sua battuta e varchiamo il cancello sotto gli occhi indiscreti e increduli dei vari studenti. Il vice capitano della squadra di rugby spalanca la bocca nel vederci insieme. Sembra surreale, vero? Insomma, non mi sono mai fatta vedere in compagnia del capitano. Molti iniziano a bisbigliare e roteo gli occhi.

«Vado dal mio gruppetto. Ci vediamo a lezione!» esclamo e mi stampa un bacio sulla fronte.

Raggiungo Lily, Pierre e Max e quest'ultimo scoppia a ridere.

«Juliet Stroll! Chi l'avrebbe mai detto!» ridacchia, e la sua ragazza gli dà una sberla sul collo.

Gli lancio un'occhiata torva e faccio vagare il mio sguardo su tutto il perimetro della scuola. Sto cercando Charles. Non parliamo da giorni ormai e mi manca. Non riesco a stare lontana da lui e il bacio con Carlos mi ha instaurato tanti dubbi.

«Il tuo bel fidanzato dov'è?» domanda Pierre. «Ci siamo presi una pausa perché non si fida di me e pensa che possa tradirlo con Lance»

«Non potresti mai farlo! Lo ami troppo per poterlo tradire», ribatte. «Non è finita qui. Io e Carlos ci siamo baciati e sono nati dei dubbi su quello che provo per Charles. Forse non lo amo abbastanza da poter salvare la nostra relazione. Forse non l'ho mai amato tanto come credevo. Forse era tutta una convinzione», confesso sotto lo sguardo interdetto di Lily.

«E tu pensi davvero che un bacio con il tuo ex possa farti rivalutare i tuoi sentimenti? Non è che adesso ti piace anche Carlos?» ipotizza Max, il quale era rimasto in silenzio.

«Sono sicura di non provare nulla per lui anche se ci siamo baciati. Carlos è un capitolo chiuso per me. Prova ancora qualcosa, ma col tempo quei sentimenti svaniranno».

La campanella trilla e mi dirigo agli armadietti per prendere i libri delle successive ore.

Nell'atrio noto Charles parlare con George. Gli dà una pacca sulla spalla e il suo sguardo si posa su di me. Mi allontano e raggiungo l'aula di Chimica.

Mi siedo e aspetto che il professore entri. Vedo passare Charles e lo guardo meglio: si è fatto crescere la barba e ha messo su della massa muscolare. Indossa i soliti jeans e le solite camicie dai vari colori. Però rimane sempre bello. Quello che non riesco a capire è perché non si è presentato a lezione. Abbasso lo sguardo e prendo appunti. Ed è ciò che faccio per le successive ore, con il pensiero di Charles che mi martella la mente.

Quel Presuntuoso Ragazzo Monegasco //Charles Leclerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora