20.

2.9K 70 3
                                    

Il sole che penetra nella stanza mi costringe ad aprire gli occhi. Charles dorme profondamente con la bocca semiaperta, a pancia in giù, un braccio sotto la testa e l'altro a penzoloni. Il lenzuolo lo copre dalla vita in giù, lasciando scoperta la sua schiena nuda e nivea. Gli accarezzo i capelli e gli bacio la nuca. Charles inizia a muoversi e apre gli occhi pigramente.

«Che ore sono?» domanda, la voce impastata dal sonno e gli occhi gonfi per la stanchezza.

«Le 8:00 circa».

Charles mugola e si rigira nel letto, mettendosi di profilo e portando le braccia attorno cuscino per abbracciarlo. Chiude gli occhi, come se volesse dormire nuovamente. Pigrone! Una mia mano percorre la sua vita, poi il petto, fino al collo. Sfioro le sue labbra con un dito e l'orecchio con le mie labbra. Strabuzza gli occhi e afferra la mano.

«Sesso mattutino?» ridacchia a pochi centimetri dal mio viso.

«Lo vorrei tanto, ma sono distrutta», borbotto, accarezzando il suo petto.

I suoi occhi percorrono i miei movimenti e li blocca con una mano, baciandomi successivamente.

«Che ne dici di prendercela libera questa mattina e stilare una lista delle cose che vogliamo fare domani a Natale?»

Annuisco, concordando con la sua idea.

Restiamo nel letto per qualche altro minuto a coccolarci. Dopo un po' decido di alzarmi per andare a fare una doccia. Il getto caldo mi colpisce e chiudo gli occhi, rilassandomi immediatamente. Sento la porta aprirsi e chiudersi. Le ante del box vengono aperte e Charles si presenta alla mia vista, bello come non mai. Le richiude e l'acqua che scorre sul suo corpo è una visione paradisiaca: il corpo tonico e niveo, le goccioline d'acqua che scivolano su di esso, l'acqua che bagna i suoi capelli che coprono la fronte, la mascella contratta rendono il tutto molto eccitante. Charles afferra il bagnoschiuma, e nel farlo mi sfiora il braccio, il quale viene percosso da vari brividi.

«Sembri nervosa», mormora, suadente, al mio orecchio, toccandomi il braccio.

Faccio risalire una mano su un suo braccio e lo attiro a me per baciarlo. Charles mi afferra per le cosce e circondo il suo bacino con le mie gambe. La mia schiena finisce contro il muro freddo della doccia e rabbrividisco. Inizia a baciarmi languidamente il collo fino ad arrivare alle mie labbra, le quali bacia in modo famelico. Ansimo alla sua presenza dentro di me e mi aggrappo alle sue spalle. Pian piano i nostri respiri si fondono, diventando un tutt'uno, le nostre labbra sono ansiose di toccarsi, i nostri petti si sfiorano e i nostri corpi combaciano alla perfezione. Mi sento così appagata in questo momento e non riesco nemmeno a spiegarlo. Charles è così attraente che il sesso con lui è un qualcosa di fenomenale. Lo guardo: gli occhi chiusi e la bocca aperta per il piacere mentre si spinge in me. Siamo così appagati che non ci rendiamo nemmeno conto di aver perso la cognizione del tempo. Le sue spinte man mano diventano meno forti ma decise e nel frattempo mi bacia il collo, mordendolo di tanto in tanto. Le mie mani finiscono tra i suoi capelli e sono ad un passo dal raggiungere il culmine. L'orgasmo ci colpisce nello stesso momento e caccio un gemito all'ultima spinta di Charles prima di uscire da me, rimanendo però ancora attaccato al mio corpo mentre l'acqua continua a scorrere su di noi. Charles mi fa mettere i piedi a terra e prende il bagnoschiuma. Versa una cospicua quantità sul palmo della mano e inizia ad insaponarmi, massaggiandomi le spalle. Mi rilasso al suo tocco e chiudo gli occhi.

«Alla fine abbiano fatto sesso sotto la doccia», sussurra al mio orecchio.

Mi volto a guardarlo.

«Molto più di quanto mi sarei aspettata».

Charles sorride malizioso e ci laviamo con tutta calma. Mi avvolgo in un asciugamano e torno in camera per vestirmi. Nel frattempo Charles rimane in bagno per asciugarsi i capelli.

«Oggi è proprio una giornata da nulla facente. Fortuna che non abbiano organizzato niente», borbotta vestendosi e stendendosi sul letto.

«Che ne dici se cucino e poi guardiamo un film? Non so...un documentario, una serie?» propongo e lui si appoggia sui gomiti.

«E magari mi prepari pasta con panna e prosciutto?» domanda, assumendo un tono da bambino. «E magari mi dai una mano ad apparecchiare la tavola?»

Charles si alza e infila le pantofole, dirigendosi in cucina. Sorrido soddisfatta. Il Monegasco è ai fornelli e sta mettendo una pentola d'acqua sul fuoco.

«Tagli tu il prosciutto a cubetti?» chiedo e lo vedo annuire, quindi decido di apparecchiare la tavola.

Prendo la panna e la poggio sul bancone, guardando poi il mio ragazzo tagliare il prosciutto: i muscoli delle sue braccia guizzano ad ogni sua mossa.

«Domani andiamo al ristorante o prepariamo qui la cena?»

Domani è la vigilia di Natale e non abbiano ancora deciso cosa fare.

«Possiamo anche cenare qui e poi andare in Chiesa. Poi di mattina possiamo fare un giro per il centro e comprare qualcosa».

Charles annuisce e si appoggia al bancone, aspettando che l'acqua bolli.

«A Capodanno ho pensato di riunire le nostre famiglie. Che ne dici?» domanda e annuisco. «Dico che sarebbe un'ottima idea», mormoro sulle sue labbra e lo bacio.

Ultimamente ho sempre voglia di stare incollata a Charles e non lasciarlo più andare. Saranno gli ormoni.

Mi stacco dalle sue labbra quando sento che l'acqua bolle e afferro un pacco di penne, buttandole poi nella pentola. Charles prende due piatti e li mette a tavola. Va ad accendere la televisione e la sintonizza su Netflix. Una volta che la pasta è cotta, la verso in una padella insieme al prosciutto e alla panna e amalgamo il tutto. Riempio i due piatti e mi siedo a tavola mentre il mio ragazzo cerca una serie TV interessante da guardare. «Friends! Metti Friends!» ordino e lui fa come mi dice.

Inizio a mangiare e resto ammaliata da Joey, il mio personaggio preferito.

«Ehi! Guarda che hai un ragazzo, eh!» borbotta indispettito.

Ridacchio divertita.

Consumiamo il pranzo e poi pulisco la cucina e lavo i piatti. Charles, ormai, è sul divano. Friends l'ha catturato. Mi stendo accanto a lui e poggio la testa sul suo petto.

«Prima di tornare a casa, mi accompagni a Nizza? Voglio andare a trovare Jules. Domani vorrei andare da mio padre».

Lo guardo e capisco che per lui è difficile trascorrere questo Natale senza suo padre. D'altronde è il primo, e il quarto senza Jules. Per me, invece, sarà l'undicesimo Natale senza mio padre. Come vola il tempo.

«Certo, tutto quello che vuoi», mormoro e gli bacio la fronte.

Chiude gli occhi e si accoccola sul mio petto. Gli accarezzo i capelli e si rilassa al mio tocco lento.

«Ti amo, Juliet»

«Ti amo, Charles».

E così finiamo per addormentarci sul divano in salotto con la televisione sintonizzata su Netflix.

Quel Presuntuoso Ragazzo Monegasco //Charles Leclerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora