Capitolo 5

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LYDIA'S POV.

<< Mi vuole spiegare cosa è successo? >> domandò il preside seduto di fronte a me. Aveva lo sguardo severo e teneva una penna tra le mani.
<< Mi stava infastidendo, mi ha chiamata "orfanella", ed io non ho retto. Mi creda se le dico che le avrei strappato tutti i capelli se avesse continuato . >> dissi ancora una volta. Le sue sopracciglia schizzarono verso l'alto per la velocità delle mie parole.
<<E così, ha pensato bene di tirarle i capelli? Sa che potrei espellerla? >> stava mettendo a dura prova la mia pazienza.
<< Si, preside. >> strinsi le mani intorno ai braccioli della sedia di pelle, per evitare di prenderlo a pugni. Non controllavo molto bene la rabbia, né tanto meno le persone ripetitive.
<< Va bene. Apprezzo la sincerità. Solo per questa volta non avrà una punizione. >> disse. Sapevo perfettamente di fargli pena, ma ero decisamente troppo felice per la mancata punizione che non ci pensai nemmeno. Uscii soddisfatta da quella stanza e aspettai la fine dell'ora di matematica, fuori dall'aula. Dopo una buona mezz'ora passata a giocherellare con il cellulare, la campana finalmente suonò e pian piano tutti gli studenti iniziarono ad uscire dalle aule. Tra la folla, notai Julie parlare con un ragazzo, così mi avvicinai. Ero stupita per quanto fosse carino, stupita perché Julie, la bambina con cui ero cresciuta e che adorava da morire i chupa chups panna e fragola, proprio lei stava parlando con un ragazzo. Questa si che era una svolta notevole.
<< Julie! >> dissi cercando di farle distogliere lo sguardo da quel tizio.
<< Lydia, ti presento Thomas. >> mi disse sorridente. Non l'avevo mai vista interessata ad un ragazzo, del genere. Pieno di tatuaggi e  pearcing. Aveva però un'aria gentile.
<< Piacere. >> dissi porgendo la mia mano. Lui la afferrò con una stretta decisa.
<< Piacere mio. >> rispose facendo un sorriso tenero. Un fischio lo fece girare dalla parte opposta del corridoio, così come me e Julie.
Daniel Parker, ma perché stava sempre in mezzo?
<< Coglione, poi fai le presentazioni, dobbiamo andare, è importante!>> disse con la mascella serrata. Mi diede un leggero fastidio, la sua presenza, ma feci finta di niente e mi appoggiai allo stipite della porta della nostra classe con lo sguardo perso nel vuoto. Sentivo decisamente il suo sguardo puntato su di me, era talmente forte l'intensità di quello sguardo che anche se avessi chiuso gli occhi, lo avrei continuato a percepire.
<< Bellezze, è stato un vero piacere, ma devo andare da quel coglione del mio amico. Ci rivedremo sicuramente. >> disse ammicando verso Julie, che divenne rossa in viso. Si voltò verso di me e sorrise, per poi inchinarsi con fare teatrale.
<< Oh certo.>> dico sbuffando una risata. Daniel continuò a tenere lo sguardo puntato su di me e l'unica cosa che mi domandai fu cos'avesse da guardare. Mi voltai e lo fulminai con lo sguardo per poi voltarmi, dandogli le spalle. Sentii Thomas camminare fino ad arrivare a Daniel; e non appena arrivò davanti a lui, gli diede schiaffo dietro al collo dicendo:
' Sei un coglione'
La gente era decisamente strana.

***

<< Stasera usciamo con Stephie. Mi ha dato il suo numero. Ti va di venire? >> domandai a Julie, guardando il paesaggio dal finestrino del bus.
<< Ancora? Basta che non sia come quella precedente, Lydia. >> commentò abbassando lo sguardo.
<< Stai tranquilla. Andremo in un posto carino. Dirò a Stephie di venire da noi, così quando usciremo, saremo già insieme >> dissi, guadagnandomi un'occhiataccia da un signore di fronte a me.
<< Va bene. >> rispose con un sorrisino.
<< Ma quel Thomas? Come lo conosci? >>
Il suo volto si colorò di rosso all'istante. Sapevo che le interessava, ne ero praticamente certa.
<< Sono caduta per caso sopra il suo zaino e così lui mi ha aiutata ad alzarmi. Non è niente, non credo neanche di piacergli. >> disse cercando di nascondere la delusione.
<< Mi ha invitata per andare in discoteca, ma io ho rifiutato >> continuò
Era impazzita vero?
<< Cosa? Avresti dovuto accettare, idiota>> risposi dandole un leggero schiaffo sul braccio.
<< Ma non lo conosco nemmeno, potrebbe essere un maniaco, per quanto ne so. >>
Ma dovevo insegnarle tutto io?
<< Sai dove andranno, Thomas e il suo amico? >> domandai cercando di nascondere la curiosità di sapere.
<< Si, al Blue Sky, credo. Me lo ha nominato oggi. >> rispose.
Non ci credevo.
<< È dove dobbiamo andare oggi. >> urlai guadagnandomi delle occhiatacce da parte di tutti.
<< Ci divertiremo, amica. >> continuai ammiccando. Lei sbuffò e poi si rilassò nello schienale rigido dei sedili.
Dopo un paio di minuti, arrivammo a "casa" e mi fiondai nel letto, seguita dalla mia migliore amica. I miei occhi si chiusero, ma ogni volta che lo facevo, vedevo due pozze nere fissarmi. Non capivo cosa mi stesse succedendo, non mi interessava nemmeno quel puttaniere di Parker. Sbattei forte gli occhi tentando di togliere quella stupida immagine dalla mia mente, ma alla fine mi addormentai con i suoi occhi che mi fissavano. Non c'era niente da dire, ero fusa.

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Angolo autrice:

Ciao a tutti amorinii.
Sono veramente felice di sapere che la storia vi sta piacendo. Ci sto mettendo veramente tanto impegno e dedizione. Sto praticamente passando il resto delle mie giornate qui, su wattpad, cercando di migliorare ciò che scrivo. Sono consapevole di non essere una cima a scrivere, però ci sto mettendo l'anima in questa storia.

Nulla, vi abbraccio fortissimo.
Vi amo!

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