Capitolo 16

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LYDIA'S POV.

Camminavo a passo spedito verso la mia migliore amica, nonostante sentivo la sua presenza dietro di me, cercai di essere disinvolta e sicura di me.
<< Ciao Thomas. >> salutai il ragazzo di Julie e feci un cenno al ragazzo dei capelli corvini, di Stephie, che mi salutò con un occhiolino. Il braccio di Thomas giaceva sulla vita di Julie, che stringeva la sua mano. Stavano davvero bene insieme, erano davvero fatti l'una per l'altra.
<< Ciao Lydia. >> Thomas mi riservò un sorriso rassicurante ed io non potei fare altro che ricambiare con un sorriso tirato.
<< Allora che si fa? >> domandò il ragazzo di fianco a Stephie.
<< Scusami, tu come ti chiami? >> chiesi cercando di tenere a bada la curiosità, che sin da bambina mi contraddistingueva. Alle mie spalle sentii un borbottio e qualche imprecazione che mi fecero sorridere.
<< Io sono Damon, piacere. >> rispose il moro avvicinando Ia sua mano alla mia. L'afferrai con decisione e sorrisi.
<< Io sono Lydia. >> affermai.
<< Avete finito con le presentazioni? >> sbottò Daniel. Nel mio viso nacque un sorriso: contro la mia volontà.
<< Perché Parker, qualche problema? >> domandai stringendo leggermente i pugni.
Damon e Thomas, avevano dipinto nel viso uno sguardo sguardo sbalordito, che aumentava ancora di più il mio sorriso. Lui non rispose, ma socchiuse gli occhi nel tentativo di nascondere la furia che aleggiava nei suoi occhi.
<< Per me possiamo andare al Blue Sky. È sempre aperto. >> Thomas cercò di salvare la situazione ed io lo ringraziai mentalmente.
<< Per me va bene. >> rispose Damon, che ammiccò verso Stephie. Lei sorrise e annuì.
<< Anche per me. >> affermai alzando le spalle. Daniel sospirò e poi annuì esausto.
Mi avevano scaricata in macchina con Daniel quelle stronze, mentre Julie era con Thomas e Stephie con Damon. Provai a protestare ma lo sguardo duro di Daniel mi mise a tacere. Entrai silenziosamente in auto, facendo attenzione a non guardarlo neanche una volta. Il viaggio durò davvero poco e dopo solo dieci minuti arriviamo.
<< Riesci a stare vicina a me? >> domandò entrando nel locale. Io scossi la testa e lo superai sfiorando appositamente la sua mano. Non capivo il motivo della sua vicinanza, non credevo neanche che fosse interessato a me. Ci sedemmo tutti al bancone in attesa dei nostri drink. Casualmente, tutti avevano deciso di rendermi la vita un'inferno e quindi mi avevano fatta sedere di fianco a Daniel che mi riservava di tanto in tanto sguardi di ghiaccio penetranti.
<< Tu cosa ordini? >> mi domandò il barman con un sorrisino tra le labbra.
<< Lo stesso dell'altra volta, grazie. >> risposi mettendo i gomiti sul bancone di marmo grigio. Lui annuì e in poco tempo trovai il mio cocktail di fronte a me.
<< Quando ti devo? >> chiesi aprendo la borsetta alla ricerca dei soldi.
<< Oh, niente. Diciamo che lo offre la casa per una bellezza rara come la tua. >> affermò il barman scuotendo le spalle con un ghigno dipinto sul viso. Le mani di Daniel strinsero con talmente tanta forza i braccioli della sedia, che iniziarono a scricchiolare. Presa dall'istinto, posai la mia mano sopra la sua e si rilassò all'istante. Sorrisi sotto i baffi compiaciuta di avergli fatto quell'effetto.
<< Beh io te li lascio qui, poi sta a te prenderli oppure no. >> risposi posando i soldi sul bancone e presi il drink per poi portarlo sulle labbra. Mi alzai seguita da Julie e Stephie, e iniziammo a muovere i fianchi a ritmo di musica.
<< Secondo me è geloso. >> mi urlò Stephie all'orecchio. Io scossi la testa, e continuai a ballare, sentendo il suo sguardo su di me.
<< Anche secondo me. >> disse Julie, con un sorrisino.
<< No, voi non state bene. >> risposi urlacchiando. L'effetto dell'alcool, iniziò a fare effetto, ma ignorai il senso di vertigini che avevo e ne ordinai ancora un altro e poi un altro ancora.
<< Basta, stai esagerando >> la sua voce mi mise davvero i brividi. Mi rubò dalle mani il bicchiere, e lo bevette in un solo sorso, mentre io mi avvicinai pericolosamente al suo viso, facendo il labruccio.
<< Te lo mordo se non ti allontani. >> rimasi totalmente sbigottita dalle sue parole, ma continuai a minare il suo autocontrollo, poggiando le mani sopra le sue palle tese.
<< Smettila >> sibilò avvicinandosi di un passo.
<< Vuoi ballare con me? Non te lo chiederò un'altra volta. >> domandai allontanandomi incrociando le braccia al petto in attesa di una sua risposta. Lui annuì e mi prese per i fianchi. Rimasi sbigottita dal modo in cui mi aveva presa e attirata a sé, quasi come se fossi di suo possesso. Allacciai le braccia intorno al suo collo, nel tentativo di avvicinarlo di più a me. I nostri fianchi durante il nostro ballo, si scontrano più volte, e ci fecero gemere vergognosamente. Le sue mani scesero , fino ad arrivare al mio sedere. Ma sembrò quasi che volesse coprire la visuale ad altre persone, piuttosto che toccarlo.
<< Cosa fai? >> domandai alla ricerca di una spiegazione concreta.
<< Copro la visuale a quei due che ti stanno fissando il culo da mezz'ora. >>
Mi piaceva quando era rude e diretto. Probabilmente era l'effetto dell'alcool che avevo in corpo, ma in quel momento lo pensavo sul serio.
<< E perché lo fai? >> continuai con l'interrogatorio nella speranza di farlo incazzare. Era assolutamente molto più attraente quando si scaldava. Diventava rosso sul viso e la vena si gonfiava a dismisura.
<< È per caso un'interrogazione? Lo faccio perché mi va. >> rispose. Eravamo estremamente vicini ed il mio sguardo si posò sulle sue labbra carnose. Per il nervoso iniziai a torturare le mie labbra, maledicendomi per aver pensato ancora a lui in quel modo.
<< La vuoi smettere? >> ridusse i suoi occhi in due fessure che continuarono a scrutare le mie labbra.
<< Di fare cosa? >> domandai avvicinandomi di un centimetro alle sue labbra.
<< Perché vuoi farmi impazzire, Lydia? >>
Percepivo la sua agitazione.
<< Perché posso. >> scossi le spalle e quando cercai di allontanarlo da me, aumentò la presa sui miei fianchi e fece scontrare le nostre labbra, quasi come se ne avesse bisogno. Lottammo contro noi stessi per staccare le nostre labbra, ma la passione vinse. Allacciai le mie braccia al suo collo, quasi come se fosse naturale, e lo avvicinai a me. Lo volevo sentire vicino, quanto più umanamente possibile.

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Angolo autrice:
Ciao a tutti. Finalmente il loro primo bacio. Mi dispiace troppo lasciarvi così appesi, ma ne vale la pena. Tra l'altro proprio due giorni fa siamo arrivati a 1k. Vi ringrazio davvero con tutto il cuore, non me lo sarei mai immaginato. Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, un bacio.
Vi voglio bene.

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