Prologo

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Questa bellissima
copertina è stata realizzata da fudgemoon .
FATELE
I COMPLEMENTII!💘

'' Tanto lo sai che su quel muro alzato per l'orgoglio, ci faremo l'amore. Due occhi che ti guardano sono come due mani che ti toccano.''

Ero finita in isolamento.
A volte credevo di meritare quello dato che ero un vero disastro. Infrangevo tutto ciò che mi era proibito infrangere, come se fossi una bambina viziata e stupida. In realtà ero solo danneggiata e desideravo soltanto che qualcuno mi salvasse dal mostro che sapevo di essere. Mia madre mi aveva lasciata quando quando avevo appena due mesi, esattamente di fronte all'orfanotrofio del centro di New York. Mi lasciò sul ciglio della strada con il pericolo che qualcuno potesse investirmi. Probabilmente sarebbe stato meglio, che vivere una vita che non credevo minimamente di meritare. Quella che era mia madre, e che avrebbe dovuto crescermi
mi aveva sempre rinnegata. Mio padre non sapevo neanche come fosse fatto, e sinceramente non volevo neanche saperlo. Mi alzai in piedi e dopo aver fatto un paio di passi, mi inginocchiai per afferrare i miei gessetti bianchi che tenevo nell'incavo della stanzina buia in cui mi trovavo; e disegnai tutto ciò che sentii.
Dolore.
Rabbia.
Frustrazione.
Malinconia.
Lo facevo spesso quando sapevo di provare emozioni troppo forti che avrebbero potuto uccidermi dall'interno. Non credevo di avere qualcuno a cui importasse davvero di me, tranne Julie. Lei era perfetta in tutto, non aveva neppure mai infranto una regola, cosa che invece io facevo di continuo;mi dava una certa soddisfazione. Mss. Morrison era orgogliosa di lei, ed io ero felice di questo, anche se in un certo senso mi pesava il fatto che non lo fosse anche un po' di me. Io in un certo senso avevo sin da quando ero bambina, l'abitudine di infrangere le regole. Di fatti, sin da piccola venivo sbattuta in isolamento per giorni. Eh si, avete capito bene, lo facevo di proposito, semplicemente perché mi piaceva. Mi piaceva stare sola con me stessa, mi piaceva provare dolore, perché sapevo che infondo lo meritavo. Meritavo di non avere nessuno che mi amasse veramente. Lo meritavo perché persino la mia stessa madre, colei che mi diede alla luce, mi aveva rinnegato. Quindi chi pretendevo di avere se non me stessa? Ebbene si, mi dispiace deludervi ma quella ero io, Lydia. Una persona distrutta a cui rimaneva solo un piccolo spiraglio di felicità, Daniel Parker. Il mio inferno, che però finalmente mi fece sentire viva, mi fece sentire qualcosa che non fosse solo, vuoto, dolore e solitudine.

Dopo tanto tempo, finalmente tornai a respirare, ma non sapevo che tutto questo avrebbe avuto un prezzo.

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