Capitolo 28

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LYDIA'S POV.

<< Domani ci sarà l'incontro di un amico di Thomas e Daniel, al White Dragon. Ci vieni? >>

La voce di Stephie mi fece svegliare dai miei pensieri e con fare distratto annuii lievemente. Non avevo intenzione di rimanere a casa per sempre solamente perché un ragazzo non mi voleva. Il cielo era piuttosto nuvoloso e la temperatura si era abbassata notevolmente. In tutto questo, Daniel mi stava palesemente ingnorando.

<< Vi passo a prendere al solito orario, va bene, Lydia? >> annunciò Stephie circondandomi le spalle con le braccia. Annuii ancora una volta e lei si fermò di botto, facendomi inciampare.

<< Ma che ti prende? >> i suoi occhi erano ridotte a due fessure e le sue mani erano posizionate sui suoi fianchi.

<< Sto bene, te lo giuro. >> dissi abbassando lo sguardo.

<< Giuralo.>>

Sbuffai sonoramente e annuii. Non stavo benissimo, ma non si poteva neanche dire che stavo male.

***

<< Lydia, mi presti il maglioncino color salmone? >> la voce squillante di Julie, mi fece sobbalzare leggermente.

<< Si, prendilo è nell'armadio. >> risposi a tono, sorridendo leggermente per la sua iniziativa.
Mi chiusi in bagno, e feci una doccia veloce. Alla velocità della luce, tolsi i vestiti lanciandoli a terra, ed entrai dentro la doccia. L'acqua calda scorreva lungo il mio corpo ed il vapore acqueo appannava i vetri. Insaponai il corpo con la spugna, la lasciai scorrere lungo il corpo, e una volta terminato di insaponarmi, feci lo stesso con i capelli. Presi il mio shampoo preferito e il balsamo. Una volta uscita dalla doccia, tamponai il mio corpo con l'accappatoio e feci un turbante in testa. Aprii la porta e mi avviai verso la camera, quando notai la Morrison avvicinarsi a me.

<< Lydia, devo parlarti. >> il suo tono aspro e pungente mi intimidii eppure era stata l'unica persona ad avermi salvata.

<< Si, dimmi. >> mormorai, mentre le mie mani stringevano i lembi dell' accappatoio. Non avevo idea di cosa mi volesse dire.

<< Devi dirmi qualcosa? >> domandò mentre continuava a fissarmi con uno strano cipiglio dipinto nel suo volto. Scossi la testa e sospirò pesantemente.

<< Ogni notte, c'è sempre una moto che fissa la tua finestra. Chi è? >> chiese con la fronte corrugata. Alzai le spalle e ispirai profondamente nel tentativo di calmare l'ansia che aumentava dentro di me.

<< È una moto nera. >> annunciò ancora una volta.

Rabbrividii al ricordo di lui sopra la sua moto nera.

<< Descrivimi chi c'è a bordo della moto in questione. >> mormorai iniziando a torturarmi le mani.

<<Beh, è un ragazzo piuttosto bello, molto tatuato e con gli occhi a mandorla. Ma la cosa che di più mi ha colpita, è il colore dei suoi occhi. >> il suo sguardo si fece pensieroso e attesi di sapere.

<< Di che colore sono? >> chiesi in preda all'agitazione.

<< Neri. Neri come la pece. >>

Era lui.

Era Daniel.

<< Lo conosci? >> pretese di sapere.

Scossi la testa e mormorai:
<< No, non so chi sia. >>

Annuì titubante dopo uno sguardo di troppo, e una volta che era andata via, corsi in camera. Il mio cuore batteva all'impazzata e tentai di regolare il respiro sotto lo sguardo sbalordito di Julie.

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