LYDIA'S POV.
<< Domani test di matematica. Vi consiglio di ripassare tutto il nono capitolo.>> ci informò il prof chiudendo il libro. Tutti gli studenti raccattarono i quaderni sparsi sul banco e dopo aver salutato il prof, uscirono silenziosamente dall'aula. La stessa cosa feci io, ma forse in maniera meno gentile. Uscii dall'aula e una fitta spaventosa mi fece piegare in due dal dolore. Ciò che aveva rovinato la vita femminile di ogni donna.
Il ciclo.
<< Tutto okay? >> chiese Juls guardandomi con circospezione. Annuii e tirai su con il naso. Non vedevo Daniel da due settimane. Non sapevo dove fosse, e onestamente ero piuttosto preoccupata. Anche se dovevo odiarlo per tutto ciò che mi aveva fatto, ers anche vero che non mi aveva mai dato nessuna certezza. Ero io che mi ero illusa, sperando che potesse ricambiare. Thomas affiancò Julie, circondandola con le braccia, mentre a me fece un cenno con tanto di sorriso. Ricambiai e salutai Josie dicendo: << Non sto molto bene, ci vediamo in istituto, okay? >>
Lei, dopo un attimo di tutubanza, annuì, mentre Thom mi guardava con la fronte corrugata.
<< Cos'hai? >> chiese appoggiando una mano sulla spalla. Scossi la testa e abbozzai un sorriso.
<< Non mi sento benissimo, non preoccuparti. >> girai i tacchi e andai via, infilando le cuffie nelle orecchie. Canticchiai una qualche canzone, che non ricordavo di aver mai sentito, dopo averla ascoltata varie volte, mi era entrata in testa.***
Una volta arrivata, mi sdraiai sul letto e mi lasciai cullare dalla melodia di Photograph, di Ed Sheeran. Dopo qualche ora, una serie di botti sulla finestra, mi svegliarono.
Chi cazzo era?
Misi i piedi fuori dal letto, indossai le mie ciabatte preferite, con gli unicorni e mi avviai verso la finestra. Vidi un Daniel intento a tirare sassolini alla finestra. Non mi aveva ancora vista dato che ero accovacciata. La sua fronte era corrugata e i suoi occhi socchiusi. Sorrisi alla vista dei suoi continui sbuffi. Mi alzai, e mi affacciai alla finestra, alzò lo sguardo e finalmente mi notò. Aprii la finestra, e lui dopo essersi arrampicato sull'albero, entrò dentro la mia camera.
<< Cosa vuoi? >> il mio tono di voce era freddo, ma era solo una maschera e lui lo sapeva benissimo.
<< Thomas mi ha detto che non stavi bene, quindi ho pensato di passare. >> ammise guardandomi negli occhi.
<< Ah, bè, non doveva dirtelo. Non c'è bisogno di farne una questione di stato, sto benissimo. >> mi guardai intorno per evitare il suo sguardo urgente e dopo poco annuì.
<< Almeno sei riuscito a divertirti? >> mi lasciai scappare. Le sue sopracciglia si alzaron9 sorpreso e poi si avvicinò.
<< Non credo di capire. >> affermò grattandosi la nuca.
<<bOh bè, non è la prima volta. >> dissi in un sussurro.
<< Sto bene, ora puoi andare. Ho molto da fare, e tu non sei nei miei piani. >> distolsi lo sguardo dai suoi occhi e mi distesi sul letto nella speranza che andasse via. Dopo un paio di minuti passati a fissare il soffito mi chiese : << È interessante? >> nella sua voce percepiti una buona dose di ironia, per questo evitai di rispondere. Poco dopo, il materasso si piegò, e quando stetti per mandarlo via a calci in culo, lo trovai ad un centimetro dalle mie labbra.
<< Smetti di oppormi resistenza. >> disse sussurrando. Si avvicinò ancora di più mentre io ero immobile. Non riuscii a muovere un solo muscolo. Quando sta per unire le nostre labbra, soffocai un gemito di dolore, che lo face scattare a sedere. Appoggiò una mano sopra la mia spalla e chiese:
<< Tutto okay? >>
Dal suo tono di voce avvertii che era preoccupato, ed in realtà lo ero anch'io, un po'. Non ero mai stata così male, in tutta la mia vita. Credevo che ci fosse qualcosa che non andava.
<< Si, tranquillo. >> mentii portando una mano sulla pancia. Si avvicinò a me e mi passò una mano sulla guancia, facendomi arrossire.
Che vergogna.
<< Sono solo cose da donna, okay? È tutto apposto, solo che solitamente non fa così male. >> il suo sguardo mi trapassò da parte a parte e proprio quando pensai che stessr per ridere di me, annuì con le labbra schiuse e lo sguardo preoccupato.
Mi stesi nuovamente sul letto e lo fece anche Daniel, che circondò la mia vita con un braccio. Fece scorrere la mano lungo la schiena e la sua pelle a contatto con la mia, mi fece rabbrividire.
Chiusi gli occhi e quando stavo per farmi cullare dalle braccia di Morfeo, accarezzò lentamente la mia guancia e sussurrò un : << Mi piaci anche tu. >>
La sua mano calda continuava a disegnare strane forme, immaginarie sulla mia pelle. Forse era tutto un sogno. Forse non mi aveva detto davvero quella frase, che mi aveva scombussolata al tal punto di credere di essere pazza. Ma solo dopo un paio di ore, ne ebbi la certezza, perchè prima che andassi via avvicinò la sua bocca al mio orecchio e mormorò un: 'non puoi entrare nei miei casini'***
Angolo autrice:
Ciao a tuttiiih.
Scusate l'assenza, ma non è un bel periodo. Sono davvero Impegnata per l'università e sto tentando di dare due materie in meno di una settimana. Sono folle, lo so.
Che ne pensate?
Lo so, Daniel è bipolare al massimo, ahahah.
Al prossimo.
Vi amo!❤️
queenofpikes.
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Chemistry
ChickLitCOMPLETA *** > > > sussurrò, intimorita. *** Lydia è una ragazza semplice, poco incline al fascino dei ragazzi, sincera, schietta e con i piedi per terra. Tutta la sua serenità viene spazzata via, quando inco...