LYDIA'S POV.
In mezzo a tante persone, io, Julie e Stephie ci muovevamo a tempo di musica. Con il sorriso tra le labbra mi avvicinai all'orecchio di Julie, che stava parlando con Thomas.
<< Vado a prendere un drink. >> dissi alzando la voce di un'ottava. Lei annuì e portò alle labbra la cannuccia con dentro un miscuglio azzurro preparato dal barman. Mi avviai al bancone per prendere un drink e per farlo diedi un paio di spallate alla gente. Mi scusai con un sorrisino tra le labbra. Non ero ubriaca, non ancora.
<< Uno forte. >> dissi al barman sorridendo.
<< Ti vedo spesso qui. Sei una da feste? >> disse tentando di attaccare bottone.
Scaltro.
<< Si sono una da feste. Mi piace ballare. >> affermai con un sorrisino. Lui annuì e iniziò a fare quelle mosse da barbman per fare colpo, e ci riuscì.
<< Wow, sei proprio bravo. >> dissi appoggiando i gomiti sul bancone di ceramica. Dopo un'attimo di esitazione, posò il bicchiere tra le mie mani. Era rosso, quasi rosso sangue e potei affermare con certezza che fosse un tipo di alcolico secco. Lo portai alle labbra e ne presi un generoso sorso. Aveva un sapore amaro, però mi piaceva.
<< Che te ne pare? >> disse incrociando le braccia. Io mi alzai continuando a bere e gli feci un occhiolino. Feci un paio di passi, avviandomi verso le mie amiche e una volta arrivata a centro pista feci un sorrisino.
<< È buono. >> dissi ormai lontana. Ero sicura che mi avesse sentita lo stesso, perché mi girai per una frazione di secondo e lo vidi sorridere, così di rimando sorrisi anch'io alzando il drink.
<< Lydia, ce l'hai fatta. >> disse Julie. Al suo fianco vi era Thomas, che portava un braccio intorno al fianco della mia migliore amica. Lei arrossì e poi sorrise timidamente. Era palese che ci fosse qualcosa tra loro, ed io ero felice per Julie. Il mio sguardo vagò tra la folla, perché se c'era Thomas, c'era anche Daniel. Non capii perché mi interessò sapere se ci fosse oppure no, però lo volli sapere. Decisi di lasciar perdere, e continuai a ballare. Il drink finì in meno di tre minuti, e Thomas mi fissò sconvolto.
<< Cosa? >>
<< Come hai fatto a bere un drink in così poco tempo? >> domandò.
<< Non c'è un modo, lo faccio e basta. >> risposi alzando le spalle. Ad un tratto, dopo aver pronunciato quelle parole, Thomas si illuminò in volto.
Oh no.
<< In questo posto, esiste una sorta di centro scommesse. Cioè, si puntano dei soldi e chi finisce prima di tutti gli altri il drink, prende dei soldi. Vuoi partecipare? >> domandò speranzoso. Feci un sospiro e mi ritrovai a pensare. Ero piuttosto brava, ma se non avessi dovuto vincere sarebbe stata una sconfitta ed io non perdevo mai.
<< Va bene, ci sto. >> dissi sorridendo.
Julie mi guardò con uno sguardo preoccupato, mentre Stephie era estasiata.
Mimai un andrà tutto bene e si tranquillizzò all'istante, facendo un sorriso timido.
Seguii Thomas che mi portò in una zona più appartata. Dietro una tenda che nascondeva il tutto, c'era un angolino con un tavolo e varie persone messe in fila. Tra queste c'era anche Daniel. Mi tremarono le gambe quando lo vidi: puntò lo sguardo su di me e si accigliò. Contrasse la mascella ed un muscolo guizzò nel suo viso perfetto.
Che cazzo.
<<Daniel mi ammazzerà una volta fuori di qui.>> disse Thomas in un sussurro.
<< Perché ? >> lo volli sapere a tutti i costi.
<< Se non dovessi vincere, dovrai passare dieci minuti chiusa dentro una specie di stanza, con un qualche ragazzo. Ma tu non hai da preoccuparti, sei piuttosto brava>> lo disse senza guardarmi.
Non ci potevo credere, ma ormai eravamo lì e dovevo fare del mio meglio.
<< Quando pensavi di dirmelo? >> dissi fulminandolo con lo sguardo.
<< Scusa, non ci ho pensato. >> rispose.
Io sospirai e morsi il mio labbro inferiore cercando di tenere la mia boccaccia chiusa.
Daniel sembrò apprezzare e con un gesto rapido leccò le sue labbra. Non era normale che io provassi quello, non lo era. Non dovevo provare niente.
Niente.
Niente.
Niente, cazzo.
<< È il tuo turno Lydia. >> disse Thomas risvegliandomi. Mi guardai intorno e subito dopo le mie gambe si mossero involontariamente. Camminai sentendo lo sguardo di tutti su di me. Mi sedetti e feci un respiro profondo perché sentii il suo sguardo su di me.
<< Allora, sai già come funziona? >> mi domandò un uomo abbastanza muscoloso. Metteva una certa paura, quindi mi limitai ad annuire. Mi posò davanti a me una birra gigante: era di almeno due litri.
Potevo farcela.
Potevo farcela.
Posò un cronometro tra le sue gambe e poi diede il via. Io e tanti altri ragazzi portammo alle labbra il bicchiere in vetro e iniziammo a buttare giù tutto. Iniziai a deglutire più veloce che potei, sentii la gola bruciare sorso dopo sorso e mi lacrimarono gli occhi quando pensai di non farcela, quando il cronometro suonò mi sentii mancare la terra sotto i piedi. Avevo perso, di poco, ma avevo perso. In quel momento maledissi Thomas che aveva gli occhi sgranati per lo stupore. Quell'uomo mi guardò e disse: << Mi dispiace, ma sei comunque stata più brava di molti ragazzi presenti in questa sala. Devi esserne fiera eh. >> disse. Io ero fumante di rabbia, ma annuii comunque.
<< Come da regolamento dovrai passare dieci minuti all'interno di quella stanza, in cima alle scale.>> continuò. Non volevo in alcun modo passare dieci fottuti minuti con uno sconosciuto chiusa dentro una stanza. In dieci minuti si potevano fare tante cose.
<< Non credi che si possa fare un'eccezione Doger? >>
Mi irrigidii sul posto sentendo la voce di Daniel proprio dietro di me. La sua voce era minacciosa, e estremamente decisa. Mi stava aiutando, ma non riuscii proprio a capire il perché.
<< Credo che il regolamento non preveda eccezioni, Parker. >> rispose quell'uomo. L'aria era carica di elettricità statica, ed io non sapevo proprio cosa fare.
<< Non fa niente Daniel, lo farò. >> pronunciai alla fine. I suoi occhi scattarono su di me furiosi.
<< La tua puttana ha ragione Parker. >>
Mi voltai furiosa verso quella voce, che proveniva dal lato opposto della sala. Sentii Daniel trattenere il respiro e vidi le sue nocche sbiancarsi. Mi alzai lentamente e percorsi la sala dirigendomi verso quella voce. Quando mi trovai di fronte a quell'uomo, sorrisi e piantai una ginocchiata lì dove non batte il sole. Si accasciò per terra sofferente e mi piegai su di lui, e lo afferrai per il collo. Odiavo perdere, ed in quel momento avevo appena perso; avevo molta rabbia da smaltire. Strinsi le mani in due pugni e dopo averlo fatto alzare di forza, gli piantai un pugno sul mento, che gli fece scattare la testa indietro e lo fece sanguinare. Sentii fischi di apprezzamento, ma io li ignorai. Era una serata da dimenticare.-
Angolo autrice:
Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi piaccia. Non so cosa ne è uscito. È un po' lungo, ma spero comunque che non risulti pensante. Non mi andava di dividerlo, quindi ve lo beccate così.
Vi voglio bene.
Un bacio.
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Chemistry
ChickLitCOMPLETA *** > > > sussurrò, intimorita. *** Lydia è una ragazza semplice, poco incline al fascino dei ragazzi, sincera, schietta e con i piedi per terra. Tutta la sua serenità viene spazzata via, quando inco...