Menzogne

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Sono a casa mia ormai da due settimane, le cose sembrano andare meglio , il bimbo è fuori pericolo, anche se devo stare comunque a riposo e prendere delle vitamine ; ieri ho fatto la prima ecografia e ho visto il mio bimbo per la prima volta . È così piccolo, dolce e indifeso e io sono già così innamorata della mia piccola nocciolina.
Inutile dire che ho provato un'emozione unica, ho pianto per tutto il tempo insieme ad Aria che mi ha gentilmente accompagnata, visto che il medico mi ha proibito di guidare in questo periodo .
Ho promesso a Dylan che alla prossima ecografia porterò anche lui, perchè questa è stata quella con la sondina interna e nonostante i trascorsi, mi vergognavo un po' davanti a lui.

Oggi è il mio primo giorno di lavoro dopo un bel pó di tempo; avrei preso tranquillamente un taxi, ma Dylan ha insistito nell'accompagnarmi.
Quindi ora mi ritrovo in macchina con lui, diretti al mio posto di lavoro .

Tra una canzone e l'altra arriviamo dopo 10 minuti, gli do un bacio sulla guancia ed esco fuori .
Mentre sto avvicinandomi alla porta del mio ufficio, lo apro e il mio cuore smette di battere , le mie gambe diventano molli e inizio a sudare .

Seduto sulla poltrona del mio studio c'è Ryan in tutta la sua statuaria bellezza.

Non posso scappare e di certo non posso evitarlo per sempre, così con passo deciso e testa alta continuo a fare quello che stavo facendo prima di vederlo.

Cammino per andare dietro la mia scrivania e come da manuale mi blocca per un polso e mi fa girare verso di lui .

- Ti ho chiamata ogni giorno, ti ho mandato messaggi, fiori, sono venuto a bussare al citofono di casa tua, ogni mattina sono venuto qui a lavoro ma tu non c'eri . Dove sei stata ?

Lo guardo con disprezzo e cerco di liberarmi dalla sua presa, ma come volevasi dimostrare la sua presa diventa più solida e il mio tentativo diventa inutile.

- Non devo darti nessuna spiegazione Ryan.
- Certo che devi. Sei venuta a casa mia senza ascoltarmi e poi sei completamente sparita e ora ti vedo uscire dalla macchina di Dylan!
Era questo tutto l'amore che provavi nei miei confronti ?
- Non ti azzardare! Hai capito ? Qua l'unico stronzo sei tu! È tutta colpa tua se la nostra storia è finita, è solo tutta colpa tua perchè non sai tenere il tuo cazzo di uccello nelle mutande!
- Io non ho fatto niente ! Non sono stato a letto con Jessica ,  lo vuoi capire sì o no??
- ah no ? E cosa ci faceva quel cazzo di orecchino nella tua maledetta stanza erotica ah ?
-  Non lo so , Gaia, ti giuro. Mi devi credere , io l'ho chiamata quella sera, lo ammetto,  ma appena l'ho vista me ne sono pentito subito e abbiamo solo parlato, io l'ho respinta , io l'ho respinta per te . Perché sei tu , sei solo tu l'unica donna che voglio nella mia vita. Sei sempre stata tu l'amore della mia vita. Ti prego , devi credermi, io senza di te non posso vivere .

- Ah ma davvero? Non ti credo proprio per niente Ryan. Ora puoi uscire per favore ? Ho del lavoro da sbrigare .

- Io non mi arrenderò , sappilo!

Esce fuori e sbatte violentemente la porta.

Porto le mani alle tempie e inizio a massaggiare la testa.
Leggevo la verità e la purezza nei suoi occhi, però stiamo pure sempre parlando di Ryan Carter, non posso fidarmi.
Le prove sono state abbastanza chiare, tutto è molto chiaro .
Ma non c'è la faccio, qualcosa dentro di me dice che devo  andare più infondo a questa storia!

Prendo il telefono e chiamo Jessica.

- Cosa vuoi ?
- potresti venire in mattinata nel mio ufficio? Devo parlarti .
- Dammi quindici minuti.
- ok a dopo .

Preparo mentalmente tutte le domande che devo fare a Jessica per assicurarmi che non dimentichi nulla, devo assicurarmi che niente mi sfugga.

"Toc toc "
- Avanti

Jessica entra e si accomoda sulla poltrona di fronte la mia scrivania .

- Allora perché mi hai fatta venire fino a qui!?
- ti prego , per una buona volta, metti il tuo astio da parte. Parliamo da donna a donna, senza segreti e senza sotterfugi.
- Ti ascolto.

Prendo dalla borsa il famoso orecchino e lo appoggio sulla scrivania, proprio sotto i suoi occhi .
Lo vede, e noto una scintilla nei suoi occhi.

- Lo riconosci? Era nella stanza erotica di casa di Ryan.
- Quindi?

Calma Gaia, calma.

- Cosa avete fatto tu e Ryan quella sera?
- Secondo te ?
- Non lo so Jessica. Lo sto chiedendo a te e per favore sii sincera.

Una lacrima involontaria  scivola sul mio viso, ma prontamente la asciugo con la mano.

Jessica mi guarda per la prima volta da quando la conosco con pietà, ma tutto dura troppo poco.

- Abbiamo fatto quello che due persone adulte fanno in una stanza con un letto e tanti oggetti del piacere . Ora sei contenta? Posso andare ?
- Si, puoi andare.

Non ho nient'altro da chiederle , è stata abbastanza chiara e io sono stata ancora una volta una povera illusa nel credere ancora una volta alle parole di Ryan.
Lui non cambierà mai .
E io devo proteggere nostro figlio.

Ecco a voi un altro capitolo

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Ecco a voi un altro capitolo..
Siete d'accordo con Gaia nel nascondere la gravidanza a Ryan, oppure glielo avreste detto ?
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