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Quando avevo otto anni mio padre è scappato con la mia babysitter.

A dodici anni il mio primo ragazzo mi ha lasciata perché, parole sue, non mi stavano crescendo le tette abbastanza in fretta.

Ho perso la verginità a diciassette anni. Il giorno dopo c'era sua la recensione su Facebook, voto finale: sei meno meno, circa duecento Mi Piace.

A ventun anni mi sono innamorata. Lui era un mio compagno di corso a Psicologia. Siamo andati a vivere insieme, si parlava di matrimonio, finché una sera l'ho beccato a letto con la sua ex. Prima di sbatterlo fuori di casa gli ho chiesto perché. Ha detto che io gli avevo dato tanto, ma lei gli stava dando qualcosa in più.

Ho la ragionevole certezza che intendesse il culo.

Oggi ho ventiquattro anni e sto presentando il progetto della mia tesi di laurea. Titolo: Fantasmi lacaniani nella Weltanschauung erotica maschile. Essenzialmente, tramite il raffronto di interviste, materiale di repertorio, statistiche e case study, intendo dimostrare come, finché le condizioni esterne lo consentono, nella psiche del maschio etica e decenza siano sempre subordinate alla libido. In soldoni, la mia tesi è che gli uomini sono tutti porci.

Il relatore approva con riserva. Dice che la mia concezione delle meccaniche uomo – donna gli appare viziata da un eccessivo schematismo.

E mentre lo dice, mi fissa il seno.

L'amica genitaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora