12.

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Stasera Filippo è strano.

Gli racconto che ho letto l'ultimo di Coe; che voglio andare alla mostra di Jeff Koons; che ho passato due ore a cercare un modo per rendere accattivante il concetto di Stampa ad alta qualità di foto digitali a undici euro, prezzo originale ventuno euro, ma il mio cervello è saturo di questa merda e inizia a rigettarla; e lui mugugna a malapena dei monosillabi. Controllo se c'è un problema con la connessione audio ma no, Skype funziona. È Filippo che è più silenzioso del solito.

Gli chiedo cosa c'è che non va.

Mi risponde che niente, va tutto bene, è solo un po' teso. Che il suo progetto ha raggiunto la fase finale, la più delicata, dove la superiorità intellettiva dei Beta dovrebbe manifestarsi con evidenza inoppugnabile. Dice che questo è il punto d'arrivo di un anno di lavoro e, in un senso più ampio, della sua intera esistenza. E che il risultato potrebbe rivoluzionare le scienze comportamentali.

Aggiunge che gli manco. Che vale la pena aspettare per me, ma in un momento così importante vorrebbe avere al suo fianco la donna che ama.

Gli dico che anch'io lo amo, che anche lui mi manca, che conto i giorni che ci separano dal nostro prossimo incontro, domani sono diciassette, e che comunque gli sono sempre vicina col pensiero.

Non so perché, ma non mi sembra sollevato.

Mi racconta che ieri notte ha fatto un sogno. Io e lui stavamo camminando per la strada, mano nella mano, in mezzo alla gente. Ad un tratto, per un attimo, aveva l'impressione che io mi fossi voltata a guardare un altro uomo. Dice che si considera una persona razionale, che è consapevole del fatto che era solo un sogno, ma non riesce a levarsi dalla testa l'immagine della sua ragazza che gli tiene la mano mentre guarda un altro.

Non mi serve una laurea in Psicologia per diagnosticargli una forma acuta di paura di perdermi. Se mai ho avuto dei dubbi, è la conferma che lui tiene a me quanto io tengo a lui.

Gli dico che certe cose possono succedere giusto nei sogni, e che nel mondo reale c'è un solo uomo in grado di suscitare il mio interesse.

Prima di darmi la buonanotte, Filippo se lo fa ripetere un paio di volte.

L'amica genitaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora