25.

1K 26 9
                                    


È sposato.

Cazzo, è sposato. Sta con la stessa donna dai tempi delle scuole superiori e sono sposati da otto anni. La pellicola del mio film mentale brucia. Bazaruto, le turiste invidiose, la Luna sul mare, la mia bocca che sboccia all'apice del piacere, tutto sbiadisce e si consuma in un istante. Che cretina, che razza di stupida cogliona sono stata. Ci dovevo arrivare subito a capire che un esemplare di prima classe come lui non poteva non essere già preso.

Dice che il suo matrimonio sta attraversando un brutto periodo. Che lui è ancora innamorato come il primo giorno, ma da qualche mese sua moglie ha cominciato a trattarlo con un certo distacco. La situazione è degenerata fino al punto in cui, due settimane fa, lei gli ha comunicato che non è più sicura di voler portare avanti il loro rapporto. Gli ha ordinato di andarsene di casa per lasciarle il tempo e gli spazi necessari a prendere una decisione.

Mattia dice che le cose si sistemeranno. Che non si può buttare via con tanta leggerezza una storia che va avanti da quasi vent'anni. Che quando sua moglie ci avrà riflettuto abbastanza arriverà alla sua stessa conclusione. E che lei è l'unica donna con la quale lui sia mai stato in tutta la sua vita. La sola idea di perderla lo fa impazzire.

Dice che l'altra sera parlare con me gli ha fatto bene. Che conoscere il punto di vista femminile su una situazione in qualche modo simile alla sua ha confermato le sue prospettive più ottimistiche. Che per correttezza avrebbe dovuto aprirsi con me tanto quanto io l'ho fatto con lui e dirmi di essere sposato, ma si tratta di una vicenda troppo dolorosa e non ne parla volentieri. Dice che gli dispiace se col suo comportamento ha contribuito ad alimentare un equivoco.

Quindi la persona speciale è sua moglie. Il rapporto in crisi è il suo matrimonio. E quando ha detto che trova piacevole intrattenersi in mia compagnia intendeva dire che trova piacevole intrattenersi in mia compagnia, non che gli piacerebbe scoparmi come un animale selvaggio per il resto dei suoi giorni. Non avevo capito niente. Avevo davanti una persona sensibile con un grosso problema e ci ho visto solo un oggetto sessuale con un grosso cazzo. Da zero a dieci mi vergogno infinito.

Gli dico che sono io che devo scusarmi con lui. Che per quanto mi riguarda quello che è successo qui stasera ce lo possiamo pure dimenticare. E che d'ora in poi, se ne avrà bisogno, in me troverà un'amica. Solo e soltanto un'amica.

Ci abbracciamo. Un abbraccio casto, fraterno, l'unione di due individui serenamente consapevoli che tra loro non c'è e non ci sarà mai nient'altro che una bella amicizia. Quando il suo corpo tonico e duro aderisce al mio ho un brevissimo flash mentale in cui io urlo in preda a un mix di dolore e godimento mentre lui mi sodomizza, ma giuro che è l'ultima ricaduta.

L'amica genitaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora