"L'unica parte del corpo che mantiene le stesse dimensioni per tutta la vita è il bulbo oculare".
Sta ancora piovendo. Sono nella mia stanza, in pigiama. L'orologio in basso a destra sullo schermo del mio portatile dice che sono le ore ventitré e quarantacinque. Dovrei dormire, ma non ho sonno. Ho attivato la riproduzione automatica dei video di YouTube nella speranza che abbia lo stesso effetto di contare le pecore. Al momento mi sta passando davanti agli occhi un video dal titolo Centouno cose che non sai del corpo umano.
"A differenza di quanto pensano molti, il muscolo più potente del nostro corpo non è il cuore ma il gluteo".
Ok, l'ho visto nudo.
È capitato. Ero lì e m'è cascato l'occhio. A malapena l'ho fatto apposta.
Comunque è una cosa del tutto diversa rispetto a quello che fa Eva. Lei sa che la guardano, mentre lui non saprà mai che l'ho visto. Si potrebbe definire un crimine senza vittime, se fosse un crimine.
E comunque l'ho solo visto nudo. Non è che prima di stasera non avessi mai visto un uomo nudo in vita mia. In fondo gli uomini sono tutti uguali, e lui è un uomo come tutti gli altri.
Più o meno.
"In un uomo su cinque il pene mantiene all'incirca la stessa lunghezza quando è eretto e quanto è a riposo".
Tanto le dimensioni non contano. Si sa. È una banale questione di matematica. La cavità vaginale ha una profondità compresa tra i sette e gli otto centimetri, nove – dieci in stato di eccitazione, perciò ogni millimetro in più di estensione del pene è irrilevante ai fini dell'appagamento sessuale femminile. Serve solo a vincere le gare a chi ce l'ha più lungo negli spogliatoi dei campi di calcetto.
La lampada da tavolo sulla mia scrivania si spegne di botto. Sullo schermo del portatile scompare l'icona del Wi-Fi e compare la spia dell'alimentazione assente, benché il dispositivo sia collegato via cavo alla presa nel muro. È andata via la corrente in tutta la casa. Succede, durante i temporali. Adesso mi tocca arrivare fino all'ingresso per riattivare manualmente l'interruttore generale. Che palle.
Trovo a tentoni il mio smartphone. Faccio per attivare la torcia, poi noto che la batteria è all'uno per cento. Alla debole luminosità emessa dal portatile apro il cassetto della scrivania. Frugando tra spillatrici e blocchetti di Post-it salta fuori una piccola torcia stilo.
"Una spanna, cioè la distanza tra la punta del pollice e del mignolo a mano aperta, misura venti centimetri".
All'esterno continua a diluviare, ogni tanto rimbomba un tuono. Avanzo nell'oscurità del corridoio col cono di luce LED della torcia puntato verso il pavimento: non voglio andare a sbattere un piede contro qualche spigolo. Passo davanti al bagno piccolo. Alla sua stanza. Al ripostiglio.
Mi fermo. Torno indietro. Illumino la porta della sua camera. È accostata. Mi avvicino e ascolto: lo sento russare leggermente. Dorme.
L'ho visto nudo.
Apro una mano e la sollevo davanti alla faccia, il palmo rivolto verso di me. Ne intravedo il profilo nell'alone della torcia. I tendini mi fanno male mentre spingo al massimo l'estensione dell'unità di misura non convenzionale nota come spanna.
Non avevo mai fatto caso a quanto sono lontane tra loro la punta del pollice e quella del mignolo. Non ci si crede alla distanza che le separa.
Infatti non ci credo.
Esercito una pressione sulla porta sufficiente a far ruotare i cardini ed entro.
"Dormire nudi a una temperatura tra i venti e i ventisei gradi favorisce la produzione di ossitocina".
Il fascio di luce della torcia si muove per la camera. Inquadra il trolley. La custodia del basso appoggiata a un armadio. Pantaloni da uomo piegati e riposti alla perfezione sulla spalliera di una sedia. Una vecchia abat-jour rococò con un pesante paralume di broccato. La testata di un letto a una piazza e mezza.
Una camicia completamente sbottonata a mostrare un torace di esemplare correttezza anatomica.
Addominali.
Slip.
"Si definisce tumescenza notturna il fenomeno per cui, nell'arco di una notte di sonno, un uomo ha dalle tre alle cinque erezioni".
Ok, è piuttosto grosso.
Decisamente sopra la media.
Cazzo, è davvero enorme.
Certo, la vagina è profonda solo otto centimetri, ma per onestà bisogna aggiungere che il diametro del pene eretto è proporzionale alla lunghezza e che l'orgasmo femminile non è causato tanto dalla penetrazione quanto dall'attrito con gli organi sessuali esterni come la clitoride e le grandi labbra, pertanto dopotutto a conti fatti c'è la concreta possibilità che il luogo comune sia almeno in parte fondato e le dimensioni contino.
La questione è di un certo interesse e qualcuno dovrà approfondirla.
Qualcuno che non sono io.
Lancio un'ultima occhiata d'addio, mi volto ed esco.
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L'amica genitale
General FictionDue giovani donne completamente diverse tra loro competono per conquistare lo stesso uomo. Fino a che punto sei disposta a spingerti pur di ottenere quello che vuoi? Una storia sexy, ironica e cattiva, rigorosamente solo per adulti. Attenzione: ling...