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Sono in bagno, seduta sul cesso. Ho le mutandine alle caviglie e il morale un po' più in basso.

Ho rimosso subito il video dalla condivisione ma ovviamente è stato inutile, la moltiplicazione dei download l'aveva già trasformato in un patrimonio collettivo della Rete. Attraverso Google ho scoperto che qualcuno l'ha caricato su una piattaforma di video hosting. Continuo a ricaricare la pagina sul mio smartphone: ad ogni refresh Mi Piace e visualizzazioni aumentano rispettivamente di alcune decine e di alcune centinaia di unità.

Comincio a spingere per espellere dal mio colon gli scarti del mio ultimo pasto e intanto, con uno sforzo analogo, apro la sezione Commenti del video. Voglio vedere con i miei occhi quant'è grave la situazione, immergere il braccio nel fango della palude globale, toccare con mano il diluvio di rivoltanti oscenità che di sicuro mi starà rovesciando addosso l'Internazionale dei maiali. Ci sono commenti in tutte le lingue, ma molti sono in italiano. Scorro e leggo.

Un esordio acerbo ma nondimeno promettente (Joe_la_Tigre)

Una spiazzante riflessione sui limiti del rappresentabile (Markolino)

Una giovane artista alla quale auspico che quanto prima venga dato un nome (Giangi_Ottantasei)

Nel frattempo, da qualche parte al di fuori di questo bagno, risuona La Vie en rose. Tranne "Je vois la vie en rose", comunque pronunciato malissimo, le parole sono tutte inventate, ma l'intonazione è perfetta e la voce è quella di Eva. Eva che è ancora qui, ha intenzione di restarci e canta spensierata che vede la vita in rosa. Dopo tutto quello a cui ho rinunciato. Dopo che ho perso lavoro e dignità. Digrigno i denti e, con la fronte che mi s'imperla di sudore, prendo a spingere il doppio mentre un corposo siluro mi percorre con estenuante lentezza il tratto rettale.

Un'interpretazione maiuscola (Fabbri_il_Mito)

Una proficua contaminatio tra istanze mainstream e obliquità autoriali (Robbie_the_King)

Un'installazione di body art sospesa tra Cronenberg e Marina Abramovich (Kikko_Ottantotto)

Mi torna in mente come un lampo la frase che mi ha detto Mattia quella sera: con la motivazione giusta, nessun sacrificio è troppo grande. Al culmine della tensione defecatoria, quando il carico sta per superare le colonne d'Ercole dei muscoli sfinterali, mi appare con una chiarezza senza precedenti che a questo punto non esistono sacrifici fuori scala sulla strada verso il mio obiettivo. Ormai sono andata troppo oltre per preoccuparmi di fare ciò che è necessario. No pain, no gain.

Un potenziale classico (Mr_Figo)

Un approccio ironico e innovativo ai più frusti topoi di genere (Ciccio_Formaggio)

Una dimostrazione concreta del fatto che il teatro il cinema e la letteratura sono morti e le performance dal vivo delle cam girl sono l'unica forma d'arte rimasta insieme ai videogiochi indie e ai meme di Internet (Milan_Novantuno)

Un gemito, un ultimo spasmo, e il tonfo dell'impatto con l'acqua del water mi avverte che il pacco è stato consegnato. Faccio per prendere la carta igienica ma scopro che è finita: infilato sul relativo sostegno c'è rimasto solo il cilindro di cartone.

Per fortuna, poggiata sul davanzale della finestra, c'è la mia copia di The Women's Room.

L'amica genitaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora