11. Hickey

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Come ogni lunedì, sto seguendo la lezione di management della quale faccio molta fatica ad apprendere i concetti. Sono seduta accanto a Matt che, come sempre, sta tentando di infastidirmi producendo un fastidioso e continuo rumore con la penna.

"Ho deciso di assegnarvi un progetto da svolgere in coppie, dovreste riuscire a progettare un'azienda in ogni suo minimo dettaglio e inviarmi per mail il risultato" comunica il professore con il suo tono di voce sempre pacato e perfettamente misurato.

"Dovrete stabilire il tipo di gestione, la struttura e il personale esponendo il tutto con delle slide" continua a indicare i dettagli del compito.

"Ho generato le coppie con il computer così da non dovermi subire il vostro malcontento" termina poi. Non mi va a genio l'idea di dover studiare con uno sconosciuto, ammetto che mi piacerebbe capitare insieme a Mattia o a Ryan. Il professore comincia a elencare le varie coppie che ha formato, purtroppo ha già assegnato un compagno a Ryan e a Mattia.

"Matt Cullen e Melissa.. perdonami, ma hai davvero un cognome complicato ragazza" il professore non riesce a pronunciare il mio cognome italiano, trattengo una risata di fronte all'espressione impacciata che si va dipingendo sul suo volto.

"Nessun problema" replico ad alta voce accennando un sorriso in direzione dell'uomo, credo che non abbia più di trenta anni. Ha i capelli biondi e gli occhi scuri come la pece, i suoi lineamenti sono piuttosto regolari e ha una corporatura abbastanza muscolosa.

"Ora passiamo alle altre coppie" l'uomo riprende la parola e comincia a nominare una serie di cognomi alla rinfusa. Non sono per niente entusiasta di dover passare tutto il pomeriggio con Matt, so già che non perderà l'occasione per stuzzicarmi.

"Dopo pranzo vieni da me" Matt mi distoglie dai miei pensieri, come al solito sembra più un ordine che un invito.

"Okay, ma potresti anche sforzarti di rivolgerti a me in maniera più gentile" mi limito a rispondere annuendo.

Pranzo in compagnia di Addison, poi vado nella mia stanza per cambiarmi. Apro l'armadio, noto le due magliette di Matt e mi sfugge un sorriso che tento prontamente di reprimere. Afferro un paio di leggins neri e una maglia oversize lilla, li indosso insieme a un paio di sneakers bianche. Sistemo successivamente i capelli in una coda morbida e mi dirigo verso l'appartamento di Matt.

Busso piano battendo le mie nocche contro il legno, Matt viene ad aprirmi la porta senza maglia con soltanto un misero asciugamano legato in vita. Soffermo il mio sguardo sul tatuaggio che gli ricopre l'addome, cerco di distogliere immediatamente da lì la mia attenzione per prevenire le sue possibili battutine.

"Potevi vestirti! Sapevi che sarei venuta a quest'ora e non è buona educazione farti trovare qui mezzo nudo" sbuffo e alzo gli occhi al cielo. Lo ha fatto di proposito, ne sono più che sicura.

"Non ti piace ciò che vedi?" ammicca.

"Sta zitto" borbotto mentre vado a sedermi sul divano, nel frattempo lui resta sulla porta ad osservarmi divertito.

"Dove sono Ryan e Quinton?" noto che la casa è vuota, ci siamo soltanto io e lui qui.

"Non ci sono e basta, che ti importa?" chiede a sua volta e, senza neanche attendere una mia risposta, va in bagno per vestirsi. O almeno credo che stia andando lì per quello. Torna qualche minuto dopo indossando una maglietta bianca troppo aderente e un paio di pantaloni della tuta grigi che fasciano alla perfezione le sue cosce.

"Mancano due magliette nel mio armadio, sai? Le tieni per dormirci pensando a me?" mi punzecchia divertito.

"Mi ero dimenticata di averle se vuoi te le.." mento e tento di proporgli di restituirgliele, ma lui mi interrompe non permettendomi di terminare la frase.

"No, tienile" ribatte serio.

"Cominciamo a preparare le slide?" lo incalzò a iniziare a svolgere i compiti assegnati dal professore.

Passiamo due ore a sistemare le slide del progetto, ma in realtà Matt non è molto collaborativo e mi ritrovo a fare praticamente tutto io. La suoneria del mio telefono, che inizia a risuonare nella stanza, attira di colpo la sua attenzione. Prende il mio cellulare in mano e legge il messaggio che è appena arrivato senza neanche chiedermi il permesso.

"È il tuo caro amico Tony, ha proprio voglia di uscire con te" mi dice con una vena sarcastica nel suo tono di voce. Gli tolgo il telefono dalle mani e rispondo a Tony. Non voglio prenderlo in giro, quindi decido di scrivergli che sono in una situazione complicata con il mio ex per addolcire la pillola. Gli spiego che sono stata bene con lui perché è la verità, ma al momento non me la sento di uscire con un ragazzo.

"Allora? Hai risposto al tuo amico?" mi stuzzica Matt sporgendosi per tentare di riuscire a leggere il messaggio che ho appena inviato.

"Stasera usciamo insieme" mento.

"Ne sei proprio sicura?" comincia a darmi dei leggeri baci sulla guancia. Scende a baciarmi la mandibola, dopo passa il collo. Sono senza fiato, una sensazione di calore mi pervade il corpo e mi costringe a restare ferma. Resto immobile al suo tocco, sento i brividi ovunque e un vuoto allo stomaco. Scende più giù e inizia a baciarmi il collo, succhia delicatamente la mia pelle poi comincia a farlo sempre più forte.
Si stacca e mi guarda intensamente le labbra. Si avvicina sempre di più, le nostre bocche sono a pochi centimetri l'una dall'altra, ma non mi bacia. Rimango delusa, ma tento di non farglielo notare. Sento tirare e pulsare la pelle sul collo, mi avvicino allo specchio e noto un enorme succhiotto.

"Non posso andare in giro con questo coso enorme!" mi lamento. La macchia è enorme e viola, sarà difficile da coprire con il trucco.

"Adesso non puoi uscire con Tony" esclama soddisfatto. L'ha fatto per questo motivo?

"Non ci sarei uscita comunque, ma a te cosa importa?" sono confusa dalla sua reazione.

"Come non ci saresti uscita?" deve togliersi questo vizio di rispondere alle mie domande chiedendomi qualcos'altro, mi fa letteralmente saltare i nervi.

"Cosa ti importa, sei geloso Cullen?" chiedo curiosa con un sorrisetto dipinto sulle labbra.

"Io geloso? Non so cosa sia la gelosia, cara Melissa" ridacchia altezzoso.

"Non volevo che uscissi con lui, e tutto qua" si fa serio tutto d'un tratto.

"Io proprio non ti capisco" lo guardo spiazzata perché ha tutta l'aria di essere geloso, ma nega di esserlo. Allora perché non mi avrebbe baciata? Devo chiarire la situazione con lui e sto per prendere la parola, ma un imprevisto fa sì che io debba rimandare le mie intenzioni. Sento girare la maniglia, Ryan e Quinton entrano in casa. Immagino che il discorso si chiuda così, perfetto.

Torno nel mio appartamento con le idee ancora più confuse di prima. Vado a letto senza nemmeno cenare perché il mio stomaco sembra essere stato richiuso con un nodo ben stretto, purtroppo il mio pensiero è fisso su Matt. Quando mi ha guardato le labbra sembrava che volesse davvero baciarmi, ma non l'ha fatto. Mi sono trovata a desiderare veramente quel bacio. Non voglio che quel ragazzo cominci a piacermi sul serio, mi farebbe solo soffrire.

Perché non mi ha baciata? In fondo gliel'ho chiesto io di non farlo ieri, ma da quando Matt rispetta ciò che qualcuno gli chiede? Questi pensieri continuano a tormentarmi finché non mi addormento esausta.

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