13. Punched

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Mi sveglio e allungo un braccio per cercare Matt al mio fianco, ma il letto è vuoto. Un'espressione delusa si fa strada sul mio volto, non ci posso credere che se ne sia andato ancora una volta senza neanche salutare. Scatto a sedere sul letto, noto uno strano foglietto a quadretti appoggiato sul cuscino.

'Devo sbrigare alcune faccende, ci si vede in giro' leggo. Il Matt di ieri sera ha lasciato il posto al solito ragazzo freddo e duro come il ghiaccio dei suoi occhi, ma almeno ha pensato a lasciarmi scritto qualcosa. Noto che Addison e Violet non sono rientrate stanotte, immagino siano rimaste entrambe a dormire da qualche ragazzo. Pranzo da sola, ma non ho molta fame in realtà. Sento dei crampi abbastanza dolorosi allo stomaco, devo andare a comprare qualcosa per alleviare il dolore.

Mi vesto di fretta con una tuta comoda e mi reco alla farmacia più vicina del campus. La farmacia si trova accanto a un piccolo bar dove pranzo spesso con gli altri, ne osservo l'interno attraverso la vetrata e noto Matt all'interno. Decido di avvicinarmi per salutarlo, ma cambio direzione non appena noto che è in compagnia di una ragazza bionda. Ecco qual è la faccenda che doveva sbrigare, ormai mi sento anche stanca di arrabbiarmi con lui.

È fatto così: sono io che dovrei stargli alla larga invece di restar male per ogni sua mancanza.

Sono gelosa, devo ammetterlo a me stessa. Provo un fastidio allo stomaco, ma non è dovuto all'influenza adesso. Non devo essere gelosa di qualcosa che non è mio, cerco di convincere me stessa di questo.

Entro in farmacia, prendo le medicine che necessito e torno velocemente al mio appartamento. Non ho voglia di vedere nessuno, mi stendo sul letto e mi addormento perché sono davvero esausta.

Mi sveglio di soprassalto a causa di un incubo. Guardo l'orologio, sono le 21:00. Raggiungo le mie compagne in cucina e ceno insieme a loro.
Addison mi racconta della notte che ha passato con Tyler, Violet storce il naso di fronte ai vari dettagli del resoconto della sua amica. Non capisco perché Addison continui a tornare da quel ragazzo che la fa soffrire, ma chi sono io per giudicare? Sono più o meno nella stessa situazione con Matt, anche se tra noi non è successo molto. Oh no, sto pensando di nuovo a lui. Non merita tutta questa attenzione da parte mia, devo toglierlo dalla mia testa in un modo o in un altro.

Un boato fortissimo proveniente dalle mura del corridoio distoglie la mia attenzione dai miei pensieri.  Vorrei ignorarlo, ma la mia curiosità innata mi spinge ad alzarmi per saperne di più. Apro la porta del mio appartamento, trovo Matt con gli occhi pieni di rabbia. La sua mano sta sanguinando, ha tirato un pugno fortissimo al muro dove c'è una crepa profonda che squarcia l'intonaco. Mi lancia un'occhiata di ghiaccio, poi mi da le spalle come per nascondersi dalla mia vista.

"Che sta succedendo?" chiedo piano.

"Niente!" ribatte praticamente gridando, non capisco che motivo ci sia di prendersela con me quando mi sto soltanto preoccupando per lui. Non può trattarmi così, mi giro per rientrare nel mio appartamento.

"Resta.." dice poi a bassa voce, convinto che io non l'abbia sentito. Mi volto e lo guardo per cercare di capire cosa stia passando per quella sua mente così complicata e contorta. La rabbia di poco fa ha lasciato il posto a un'espressione triste, forse anche delusa, sul suo volto. Abbasso lo sguardo sulla sua mano, ha le nocche violacee e ricoperte da sangue.

"Penso che dovresti medicarti" indico la sua mano sospirando.

"Vieni con me" risponde, io lo seguo in casa sua perché voglio sapere che cosa lo ha portato ad agire così.Si fascia la mano con una benda bianca, sembra non provare nulla, neanche il minimo dolore. Vorrei tanto scoprire cosa sia stato a causare quest'attacco di rabbia, ma ho quasi timore di chiederglielo. Ryan e Quinton mi salutano con un cenno e rientrano nelle loro stanze, sembra che anche loro vogliano evitare la rabbia del loro amico. Forse loro sanno cosa è successo a Matt, potrei chiedere a loro senza rischiare una sfuriata da parte di lui. Seguo il ragazzo dagli occhi di ghiaccio nella sua stanza mentre nella mia mente continuano a frullare una serie di domande e quesiti.

"Cosa è successo?" domando curiosa, non riesco proprio a trattenermi.

"Niente!" risponde freddo.

"Se hai intenzione di trattarmi così tutto il tempo me ne vado" sbotto irritata.

"Okay okay te lo dico, è solo che sei davvero irritante quando insisti. Se proprio ci tieni, ti dirò cosa è successo" replica, adesso non sembra più essere infastidito. Allora gli fa piacere che io sia qui? In fondo è stato lui a chiedermi di tenergli compagnia.

"I miei genitori sono sempre stati sull'orlo di una crisi coniugale, ma lavorando entrambi tanto insieme sono riusciti a restare uniti per un bel po'" i suoi occhi si fanno cupi.

"Immaginavo che prima o poi si sarebbero separati, ma mi sta bene così perché voglio che siano felici anche se la loro felicità sottintende il proseguire le proprie vite seguendo strade diverse" continua, il tono della voce duro.

"Mia madre ha tradito mio padre, ed è stato il mio fratellino di dieci anni a trovarla a letto con uno dei suoi dipendenti" sputa tutto d'un fiato, sembra così amareggiato e deluso. Non so cosa dire per cercare di farlo sentire meglio, si trova davvero in una brutta situazione. È così lontano dalla sua famiglia, non può fare nulla: di certo si sentirà impotente. Mi limito ad abbracciarlo e ad affondare la testa nel suo collo. Ricambia l'abbraccio e mi stringe a sé. Rimarrei così per ore, sto bene fra le sue braccia. Adoro il suo profumo di menta.

Purtroppo mi torna in mente la scena di stamattina, quella di Matt insieme a quella bionda. È andato via da casa mia per passare il tempo con quella ragazza, la mia mente interviene a ricordarlo alla parte piu irrazionale di me. Mi irrigidisco, il suoi occhi di ghiaccio sembrano notarlo.

"E tu cos'hai?" domanda abbozzando un sorriso, in questo momento non me la sento proprio di affibbiargli i miei problemi. Vorrei dirgli la verità, vorrei dirgli che mi sento usata da lui, ma non mi sembra questo il momento adatto. Finiremmo solo per litigare. Sono sicura che se gli dicessi ciò che penso mi riderebbe in faccia, decido di non dire nulla.

"Niente, è solo l'influenza. Non mi sento ancora molto bene" mento, fortunatamente lui sembra credere alla mia bugia.

"Ti va di restare?" domanda Matt cogliendomi di sorpresa per l'ennesima volta. Una parte di me sa che sarebbe meglio declinare il suo invito, ma la mia bocca si muove prima che io possa ragionare.

"Okay" rispondo di getto.

Ci mettiamo a vedere un film, nessuno dei due parla. La mia testa è appoggiata sulla sua spalla, il suo braccio è attorno al mio busto e con l'altra mano mi accarezza la schiena. Cerco di godermi questo momento senza pensare a nulla, ma so bene che da domani ricomincerà a ignorarmi. Ne sono sicura. Le mie palpebre si fanno sempre più pesanti, mi addormento contro il petto di Matt.

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