Kiwi, Harry Styles
▶Play"Che Dio ti benedica Kay, dico davvero."
"Dovremmo farla iscrivere in qualche concorso, tipo una specie di The Voice, sono sicura che con il suo talento e la storia strappalacrime da senzatetto vincerebbe." dice Evie con la bocca piena mentre passa la brioche che ha in mano a Oliver che le dà un morso per poi mugolare per il piacere, facendomi storcere il naso e ridere allo stesso tempo.
"Smettetela." dissi sorridendo, ma i miei compagni non mi prestarono ascolto e continuarono ad elogiare le mie capacità.
Stanotte, mentre tornavo nel vicoletto in cui "abitavo" avevo deciso di non dire l'esatta verità ai miei amici. Optai per dire di aver guadagnato quei ventidue dollari, i venti datomi dal ragazzo più i due che avevo realmente guadagnato, grazie a qualche coppietta generosa ed estremamente ricca, non ho detto la verità per il semplice motivo che non tutte le persone ubriache sono 'gentili', se così si può dire, come quel ragazzo e sono sicura al cento per cento che dopo questa mia vicenda avrebbero cercato di sottrarre i soldi ad altri ubriaconi e saremmo finiti nei guai.
Quando sono arrivata Oliver mi ha accolto con un sorriso rassicurante, quasi come se fosse già consapevole che avessi guadagnato poco ma non appena gli ho mostrato il bottino è esploso di gioia svegliando gli altri e così ho fatto credere a tutti che i soldi li avessi guadagnati grazie al mio talento e a quelle coppie ricche. Adesso stiamo festeggiando tutti con una cioccolato calda e una brioche alla crema che stiamo dividendo in cinque.
È la prima volta in un anno e mezzo che faccio colazione e avevo dimenticato quanto fosse bello bere una bevanda calda a prima mattina, quando il freddo trapassa i vestiti e ti punge la pelle.
"Passa qui la cioccolata." dice Daniel ed io gliela passo, sorridendo quando vedo Catherine con un po di crema sulla bocca e un'espressione felice.
"Non voglio fare la guastafeste, ma abbiamo speso già quattro dollari quindi ora ne abbiamo 18. Quindi dobbiamo cercare di non spenderli subito e farceli durare chiaro?" dico, rifiutando la brioche e lasciando che la finisca Daniel.
"Per quanto odi quando fa la contabile dei barboni, ha ragione." dice Evie provocando la risata di tutti eccetto la mia, che mi limito di farle la linguaccia. "Quindi, siccome noi siamo degli spendaccioni nati, propongo di affidarli a Kaylee." aggiunge e gli altri annuiscono, facendo salire in me una leggere ansia.
"Potrebbe occuparsene Oliver, lui conosce questo campo meglio di tutti noi." dico cercando di scaricare la responsabilità a il più vecchio di noi, che scuote la testa con un sorriso divertito. "Certo, date i soldi a me se volete ritrovarvi una nuova coperta entro stasera." ribatte lui e gli altri ridacchiano per la sua estrema sensibilità al freddo.
Daniel mi porge i nostri soldi, che aveva preso lui per pagare la nostra colazione, e mi rivolge un sorriso rassicurante, sapendo che l'ansia mi ha ormai presa con se e che il pensiero di deluderli mi stringe a se.
Prendo i soldi e li metto in una cerniera nascosta della custodia della chitarra, in modo da essere sicura di non farmeli rubare e soprattutto di non perderli, dato che ho quella chitarra sempre affianco a me, faccio un sospiro e incrocio lo sguardo di Catherine che con i suoi occhi castani a mandorla alterna lo sguardo tra me e il fratello divertita. La fulmino con lo sguardo e lei mi sorride sghemba, portandosi una ciocca di capelli castani dietro all'orecchio.
"Quindi, chi mi accompagna a Central Park a suonare?" dico di punto in bianco provocando un lamento generale da tutti che i fa sorridere.
"Dio Kay, sono a malapena le nove e poi fa freddissimo. Aspettiamo qualche oretta." esclama Oliver e gli altri emettono dei mugoli, che non so cosa dovrebbero significare. Dio, pensavo che fare colazione dopo così tanto tempo gli avrebbe fatto venire un bel po' d'energia, ma invece sembra aver avuto l'effetto opposto.
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Drunk
RomanceNon tutte le storie vengono raccontate. Il motivo può essere vario: non lanciano un messaggio profondo, non danno un buon insegnamento, non sono raccontate bene, non hanno un lietofine o, molto semplicemente, non sono all'altezza di essere conosciut...