Ringo Starr, Pinguini Tattici Nucleari
▶PlayDue giorni dopo...
Fino a qualche anno fa, le vacanze natalizie erano le mie preferito, di gran lunga migliori a quelle estive. Ho sempre pensato che fossero poste in un periodo perfetto, quando i ragazzi sono esausti per i quattro mesi passati sui banchi della scuola e gli adulti esasperati per il troppo stress causato dal lavoro, inoltre duravano poco meno di un mese: il tempo giusto per prendere una pausa e ricaricare le batterie. In aggiunta a tutto ciò prima di diventare una barbona provenivo da una famiglia benestante e sarei ipocrita a dire che non sfruttassi al massimo il vantaggio di avere molti soldi, quindi durante le vacanze andavo in uno chalet in montagna dove potevo godermi la neve con degli abiti pesanti e una cioccolata calda ogni giorno.
Ma adesso che la mia condizione è visibilmente diversa le vacanze natalizie sono in assoluto la cosa peggiore che mi potesse mai capitare e non solo perché in questo periodo i newyorkesi non prestano più attenzione a noi barboni ma anche, e soprattutto, per l'enorme quantità di turisti che arriva e che sperpera tutto in cose inutili come sfere con dentro l'Empire State Building e un po' di neve e che non guarda neanche per sbaglio le persone sedute a terra che le guardano speranzose in cerca di qualche dollaro per comprarsi da mangiare.
Adesso, qui ci starebbe bene la parola cliché: perché sono passata da ragazza viziata e con i soldi a senzatetto che non riesce a fare almeno un pasto al giorno. Già, tutto questo è un fottuto cliché.
"Kaylee, se vuoi tornare nel pianeta terra faresti un piacere a tutti noi." sento dire da una voce, che riconosco subito essere quella di Evie che mi schiocca le dita davanti agli occhi, facendomi sbattere un paio di volte le palpebre e distogliere dai miei pensieri.
"Sia lodato il Signore." dice Catherine, in piedi affianco alla sorella
"Amen." risponde Daniel, mi volto nella sua direzione e lo trovo in piedi a guardarmi con un sorriso sulle labbra e a qualche metro di distanza Oliver, che cammina verso noi con il suo solito passo lento, segno che sono tornati dal loro giro pomeridiano.
Sgrano gli occhi non appena capisco il motivo per cui Evie e Cat mi guardano impazienti.
"Perché la stiamo guardando e basta. Cazzo, muoviti Kay." sbotta la più piccola, porgendomi la custodia ed esortandomi ad andarmene.
Prendo la custodia e le rivolgo un sorriso, poi lancio un veloce saluto a tutti e inizio a correre il più velocemente possibile verso Times Square.
Lascio che, mentre i miei piedi calpestano il marciapiede e cercano di non scivolare per via della neve, i miei capelli mi ricadano sul viso non lasciandomi vedere bene la strada e facendomi scontrare inevitabilmente con i passanti, che non mi prestano attenzione eccetto qualcuno che mi sbraita qualcosa che non mi preoccupo di sentire.
Arrivare in tempo non è importante per noi perché siamo dei tipi puntuali, ma perché gli altri senzatetto non aspettano. C'è una specie di piccola scheda oraria tra noi, mai detta esplicitamente ma sappiamo tutti della sua esistenza. 'Abbiamo fatto' questi orari in modo da impedire eventuali litigi che si sarebbero sicuramente creati e per permettere a tutti di guadagnare qualcosina, ma se arrivi in ritardo nessuno vieta agli altri barboni prendere il tuo posto, facendoti perdere così la giornata e quei pochi spicciolo che avresti potuto guadagnare.
Non so per quale miracolo divano nessuno ha contestato che io ricoprissi due turni, il mio e quello di Bob, anche se penso che non abbiano detto niente solo perché il mio è l'orario peggiore di tutta la giornata e visto siano stati zitti per pena che guadagno meno di niente, cosa più unica che rara visto che tra di non non esiste la pena.
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Drunk
RomanceNon tutte le storie vengono raccontate. Il motivo può essere vario: non lanciano un messaggio profondo, non danno un buon insegnamento, non sono raccontate bene, non hanno un lietofine o, molto semplicemente, non sono all'altezza di essere conosciut...