Skinny Love, Birdy
▶Play"Dritto a letto, promesso?"
"Sembri mio padre" brontola William incrociando le braccia al petto.
Assottiglio lo sguardo e gli scocco un'occhiataccia "Promesso?"
"Promesso." risponde annoiato facendomi sorridere soddisfatta. Nonostante questa serata sia passata in maniera tranquilla non ho potuto fare a meno di notare i tentamenti di Will ogni volta che passavamo davanti ad un supermercato o un bar o i suoi tentativi velati di allontanarsi mentre eravamo a Times Square. Ovviamente ogni volta che me ne sono accorta ho trovato ho cercato di distoglierlo dai suoi pensieri ma adesso, che deve tornare a casa a piedi poiché tutti i taxi sono occupati, sono leggermente in ansia.
"Bene, allora puoi andare." dico cercando di sembrare tranquilla.
"Ci vediamo oggi Kay." e senza farmi ricambiare il saluto mi scocca un bacio sulla guancia e se ne va. Sgrano gli occhi e fisso la sua figura fino a quando non si mischia con i passanti e quasi ringrazio il cielo che se ne sia andato subito perché sento la faccia andare a fuoco e molto probabilmente ho le guance rosse.
Un fiocco di neve mi cade sul naso facendomi sbattere le palpebre un paio di volte ritornando alla realtà, mi porto una mano sulla guancia e sorrido come un'idiota poi mi volto e trovo la figura di Daniel appoggiata al muro.
Sussulto per lo spavento e mi porto la mano che prima era sulla guancia sul cuore cercando di calmarne i battiti. "Dan, Dio mi hai fatto quasi venire un infarto."
"Uh, perdonami se ti ho spaventata dopo che sei rimasta a fissare il vuoto." ribatte sarcastico staccandosi dal muro ed entrando nel nostro vicoletto. Mi affretto a raggiungerlo e lo guardo accigliata "Giornata no?" chiedo dolcemente.
"Decisamente." risponde fretto accasciandosi a terra vicino alle sorelle, mi siedo dalla parte opposta alla sua e lo guardo aspettando che mi racconti ma lui si limita a fissare il vuoto.
"Devo tirarti le parole fuori dalla bocca o parli da solo?" domando scherzosamente e lui gira lo sguardo e vedo gli occhi stretti in due fessure.
"Perché non ti fai una dose di cazzi tuoi, eh Kaylee?" chiudo gli occhi e cerco di rimanere calma, è solo arrabbiato per qualche strana ragione e non sa cosa dice.
"Senti Daniel, se sei arrabbiato e non vuoi parlarne è okay, ma evita di prendertela con me visto che non c'entro niente." dico neutra e lui abbozza una risata.
"Oh tu c'entri eccome." dice sbuffando e io aggrotto le sopracciglia, cosa diamine ho fatto?
"Bene, ti andrebbe di dirmi cosa ho fatto di sbagliato e parlarne in maniera civile?" chiedo sinceramente preoccupata e lo vedo serrare la mascella.
"Vuoi parlarne?" chiede retorico ed io annuisco "C'è mia cara e dolce Kaylee che hai rotto il cazzo, tu e quell'idiota alcolizzato." sbotta talmente forte da farmi rabbrividire.
"Abbassa la voce o sveglierai gli altri." sibilo "E dimmi chiaro e tondo cosa ho fatto perché sto iniziando ad innervosirmi." aggiungo e lui alza gli occhi al cielo.
"C'è che mi sono rotto il cazzo di te e del tuo finto buonismo, di te che torni sempre più tardi con quello lì convinta che cinque miseri dollari bastino a farci stare zitti, di te che vuoi essere sempre la brava amica ma nell'ultimo periodo non ci sei mai!" dice urlando l'ultima frase e svegliando gli altri.
"Dan..." inizio ma lui mi interrompe subito "Ah, adesso non mi chiami più 'Daniel'? Cosa pensi che siamo eh? Idioti. Pensi che non ti abbia vista la scorsa volta a gironzolare per Manhattan con quello quando dovresti essere a suonare quella merda di chitarra? Pensi che non mi sia fatto delle domande sei tornata con un sorriso grande quanto una casa e cinque dollari in mano su come tu abbia avuto quei soldi?" chiede ancora e riesco a percepire la sua soddisfazione nel dirlo di fronte agli altri che adesso hanno lo sguardo fisso su di me.
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Drunk
RomanceNon tutte le storie vengono raccontate. Il motivo può essere vario: non lanciano un messaggio profondo, non danno un buon insegnamento, non sono raccontate bene, non hanno un lietofine o, molto semplicemente, non sono all'altezza di essere conosciut...