1.1 - My real name

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Secrets, OneRepublic
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Credo che al mondo non esista ragazzo migliore di William Thompson.

No davvero, trovatemi voi un ragazzo che dopo aver sentito il vostro stomaco brontolare, facendo un suono simile a quello di un trattore, decida di comprarvi un cheeseburger e  che soprattutto  lo compra anche ai vostri amici perché comprende, nonostante sia ubriaco, che non state cercando di impedirglielo per gentilezza ma bensì perché vi sentireste in colpa a mangiare senza dividere con i vostri amici.

William esce dal piccolo fast food che abbiamo trovato facendomi distogliere lo sguardo dall'insegna a neon, lo guardo con un sorriso grande quanto una casa mentre lui si avvicina con una busta in mano e un sorriso timido in volto.

Li vado incontro e per la prima volta in due anni non mi concentro sul cibo ma sulla persona che lo sta portando, abbraccio Will per la seconda volta nel giro di un paio d'ore e lo tempesto di baci sulla guancia, cosa non molto da me, facendolo ridere.

"Se avessi saputo che ti avrebbe fatto così piacere te li avrei comprati prima." dice ed io roteo gli occhi al cielo staccandomi dall'abbraccio.

"Grazie mille Will." dico e lui fa spallucce, come se avesse fatto una cosa da nulla.

"Figurati Key-key, ma sappi che voglio qualcosa in cambio." dice iniziando a camminare. Ha iniziato a nevicare quindi alcuni fiocchi di neve si sono posati sui riccioli neri dandogli un'aria strana, quasi come se non fosse reale.

"Oh no." borbotto sapendo già cosa mi chiederà.

"Voglio conoscere i tuoi amici." dice infatti facendomi trattenere uno sbuffo. Nonostante avessi sperato il contrario, Will si ricorda perfettamente della volta in cui gli dissi che gli avrei presentato i miei amici e continua ogni sera a ricordarmelo ed io ogni sera rimando sperando che se ne dimentichi. Insomma non capisco perché non si ricordi il nome della fidanzata ma quello che dico io ce l'ha impresso nella mente, questa si che è sfiga.

"Oh insomma, perché li vuoi conoscere? Non hanno niente di speciale." dico cercando di dissuaderlo, ma lui scuote animatamente la testa percorrendo la strada per il mio vicolo.

"Mi sono simpatici e sono sicuro che starò simpatico a loro dopo aver dato loro questi." dice e scuote la busta contenente i panini facendomi storcere le labbra.

"Eh io che pensavo volessi fare una cosa carina per me." borbotto e incrocio le mani sotto al seno; William, leggermente traballante per via dell'alcool, si avvicina a me e mi da un buffetto sulla guancia ridendo ed io gli mollo uno schiaffetto sul dorso della mano.

"Ahi." dice lui ironico ed io lo guardo male. "Dai Kay, non essere arrabbiata." continua tirando il labbro in fuori e mettendo sul volto la tipica faccia da cucciolo bastonato.

"Non ci provare bello." dico puntandogli un dito contro "Ci ho fatto gli anticorpi con quella faccia." aggiungo e trattengo un sorriso quando mette su il broncio. In queste settimane ha tirato fuori quel faccino almeno centinaia di volte per ottenere quello che voleva ed io, dopo tanto tempo, ne sono diventata immune.

Gli mostro un sorriso strafottente e continuo a camminare ma quando mi volto per vedere se mi stia seguendo o meno non posso fare a meno di aggrottare le sopracciglia nel vedere sul suo volto un piccolo sorriso soddisfatto. 

"Che c'è?" chiedo inclinando la testa con fare interrogativo.

"Mi hai chiamato bello." dice ed io mi sbatto una mano sulla fronte. 

"Era un modo di dire." ribatto roteando gli occhi e lui mi raggiunge sghignazzando.

"Si certo, so che riesci a stento a non cadere ai miei piedi." dice pavoneggiandosi mentre iniziamo a camminare di nuovo.

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