Falling, Harry Styles
▶Play"Kaylee?" chiede il ragazzo di fronte a me avvolto dal buio, ma non ho bisogno di vederlo per sapere chi sia, riconoscerei la sua voce tra mille.
"Will...iam." dico io cercando di non far trasparire l'emozione nella mia voce.
Cala il silenzio tra di noi accompagnato dal rumore del traffico e questo è così famigliare da farmi male al cuore, maledetta me e il mio voler prendere una scorciatoia. Mi costringo a rimanere ferma e ad aspettare la sua prossima mossa, non voglio essere io quella a fare il primo passo.
"Cosa ci fai qui?" chiede dopo quella che mi è sembrata un eternità. Will fa un passo avanti verso di me e viene illuminato dalla luce del lampione che mi fa vedere finalmente la sua figura con chiarezza e il cuore si stringe in una morsa dolorosa: i ricci mori sono sparati in tutte le direzioni; gli occhi lucidi e lo sguardo triste, è uguale alla prima volta che l'ho incontrato.
"Hai bevuto?" gli chiedo ignorando la sua domanda, dovrei sbrigarmi e correre all'ospedale ma i piedi non sembrano rispondere ai comandi che gli sta dando il cervello, sono incollati qui con lui e la cosa non mi sorprende.
"Non hai risposto alla mia domanda." dice avvicinandosi di un'altro passo, incrocio le braccia al petto e alzo le sopracciglia a mo' di sfida "Neanche tu alla mia."
Will si fa scappare un sorriso, si siede sul marciapiede e mi guarda fisso, come in preda dei ricordi; mi siedo anch'io a qualche metro di distanza e lo guardo aspettando una risposta.
"Si, ho bevuto ma credo che non avessi bisogno della mia risposta per averne la certezza." dice in tono triste e io abbasso lo sguardo mordendomi il labbro.
"Sono passata di qui perché volevo prendere una scorciatoia per andare in ospedale." dico con voce tremante "Tu perché sei qui?" riesco a vedere la domanda implicita negli occhi di Will ma gli faccio cenno di no con la testa per fargli capire che non è il momento.
"Volevo salutare il mio papà." dice guardandomi negli occhi e ora mi chiedo se siano lucidi per l'alcool o per le lacrime che sta cercando di trattenere, mi avvicino a lui e gli prendo la mano in segno di conforto, Will la stringe e mi rivolge uno sguardo riconoscente.
"E per questo che hai bevuto?" gli chiedo con gentilezza e lui scuote forte la testa.
"Volevo andare da lui sobrio, volevo andarlo a trovare, parlargli e fargli vedere che può essere orgoglioso di me." dice con il labbro che trema "Ma ero nel mio letto da solo, sentivo la tua mancanza e ho preso una bottiglia di vodka dal frigo, poi sono uscito e sono arrivato qui. Mi dispiace è tutta colpa mia e della mia stupida dipendenza."
I'm in my bed
And you're not here
And there's no one to blame but the drink and my wandering hands"Sono sicura che tuo padre è fiero di te." dico sincera e lui sbuffa una risata.
"Fiero di me? E perché mai? Sono uno stupido alcolizzato che rovina le cose." ribatte lui e mi lancia un'occhiata come se l'ultimo pezzo della frase si riferisse a me.
"Perché ci stai provando con tutto te stesso ad uscirne e nel frattempo gestisci l'azienda e combatti per mantenere il tuo posto." dico con tono deciso e lui abbassa la testa, solo ora mi viene in mente che forse ha firmato le carte.
Come se mi avesse letto nel pensiero scuote la testa "Non ho firmato, ho capito che avevi ragione e ho detto ai tuoi che non avrei firmato quelle carte. A breve dovrò andare in tribunale in modo che il giudice decida a chi spetterà l'azienda."
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Drunk
RomanceNon tutte le storie vengono raccontate. Il motivo può essere vario: non lanciano un messaggio profondo, non danno un buon insegnamento, non sono raccontate bene, non hanno un lietofine o, molto semplicemente, non sono all'altezza di essere conosciut...