JIMIN
Camminai con titubanza nella strada alberata che avrebbe portato all'ingresso della Dongseo University, ovvero l'università che, da quel giorno, avrei frequentato.
Essere di nuovo a Busan mi faceva uno strano effetto. Negativo, perlopiù.
Forse perchè tutti i ricordi negativi che avevo di quel posto stavano riaffiorando nella mia mente, facendomi sprofondare in un piccolo stadio di agitazione.E se avessi rivisto il ragazzo che aveva causato tutta la sofferenza che mi aveva spinto a trasferirmi per quattro anni da mio padre a Taegu la situazione sarebbe notevolmente peggiorata.
Jeon Jungkook, questo era il suo nome.
Lui ed il suo migliore amico, Kim Taehyung, hanno reso la mia vita un inferno per quattro anni.
Ero un po' sovrappeso e molto timido e, per questo, si divertivano a prendermi in giro ogni giorno, arrivando a sfiancarmi sia fisicamente che emotivamente.E la cosa più brutta è che al primo anno delle superiori, ultimo anno prima di trasferirmi da mio padre, ho preso anche una cotta piuttosto evidente per questo Jungkook.
Non chiedetemi come, perchè non lo so nemmeno io.
So solo che ogni volta che lui mi derideva per i corridoi del nostro liceo io non facevo altro che pensare a quanto i suoi capelli corvini gli incorniciassero perfettamente il volto ed a quanto fosse dannatamente bello e sexy.
Ah...e non dimentichiamoci il sogno ricorrente delle mie labbra che sfioravano le sue.
Quella era la cosa peggiore di tutta la situazione..."Ma ora non sei più quel ragazzo sovrappeso che si riusciva ad invaghire solamente di stronzi che lo maltrattavano" disse quella fastidiosa vocetta nella mia testa che sentivo di continuo.
Mi rallegrò un po' il fatto che almeno la prima parte di quella frase fosse vera. Nel mio periodo a Taegu, infatti, avevo iniziato a ballare, rendendomi conto che solo in quel modo potevo sentirmi me stesso senza paura di essere giudicato. Ballare era diventata praticamente una necessità. E, ballando ininterrottamente durante ogni pomeriggio, il mio corpo era cambiato.
In poco meno di un anno non ero più il "ragazzino sovrappeso" di cui tutti ridevano, anzi. Ho iniziato a ricevere attenzioni parecchio diverse da molti ragazzi ed anche da molte ragazze, ma, anche se il mio fisico era diventato quello di un'altra persona, la paura di non venir accettato e la mia timidezza non erano per niente scomparse.Sotto sotto, anche se ero completamente diverso esteticamente, mi sentivo ancora quel ragazzino che veniva deriso continuamente.
Ed ecco perchè non sono mai riuscito ad avere una relazione a Taegu...Ed in quel momento, che ero dovuto tornare a Busan perchè mio padre avrebbe dovuto lavorare per un anno all'estero e mia madre voleva che tornassi a stare con lei, il mio rapporto con me stesso non era per niente cambiato.
Sarei potuto diventare anche il ragazzo più bello sulla faccia della Terra. Io mi sarei sempre visto come il "bambino" imbranato, goffo e grasso che non piaceva a nessuno."Ti vedo piuttosto perso...sei una matricola?" sentii dire alle mie spalle all'improvviso, girandomi di scatto ed incontrando lo sguardo di un ragazzo dal sorriso contagioso.
"Ehm...no, sarei al secondo anno. Ma mi sono appena trasferito" risposi in tono insicuro, notando sia il fatto che ero davanti all'ingresso da due minuti senza essere entrato sia il ragazzo dall'espressione quasi indifferente di fianco a lui.
"Benissimo, ti diamo una mano noi, allora" esclamò lui in tono quasi euforico poco dopo, facendomi cenno di seguirli.Io non me lo feci ripetere due volte, iniziando a camminare dietro quei due ragazzi, anche se non avevo idea di chi fossero, cercando di non sentirmi in completo imbarazzo.
"Comunque...io sono Hoseok, ma puoi chiamarmi Hobi, e lui è Yoongi" mi disse sempre lo stesso ragazzo dopo un po', mentre salivamo le scale del primo piano di quell'edificio enorme.
"Io...sono Jimin. Piacere" risposi facendo un sorriso di circostanza."Stai tranquillo. Non è che ti mangiamo solo perchè abbiamo un anno più di te" mi disse, poi, in tono divertito quello che avevo capito essere Yoongi, facendomi spuntare una risata sincera sul volto.
"Allora...facoltà?" mi chiese Hobi non appena arrivammo al secondo piano, zona dalla quale, a quanto sembrava, si dipartivano le varie aule in base alla facoltà scelta.
"Economia" risposi brevemente, aspettando indicazioni.
"Aspetta, aspetta: secondo anno, economia...è in corso con Nam e Jin" gli disse Yoongi mettendogli una mano sul braccio.
"Hai ragione. Allora facciamo così: ti accompagniamo direttamente da loro, così avrai già dei compagni di corso" concluse Hobi, facendomi di nuovo cenno di seguirlo.Io annuii lentamente, pensando dentro di me che stavo facendo già la conoscenza di troppe persone per essere in quell'università da dieci minuti. Ero un tipo solitario, troppa compagnia mi metteva in soggezione...
Qualche minuto dopo arrivammo davanti ad altre due persone. Erano che parlavano a meno di un palmo di distanza, incuranti di tutto quello che stava succedendo attorno a loro.
"Ehy, innamorati. Vi ho portato un nuovo acquisto" disse Yoongi in tono quasi scocciato non appena si rese conto che i due non avrebbero fatto caso a noi per un po'.
Nam e Jin si allontanarono un po' uno dall'altro alla velocità della luce, guardando, poi, nella mia direzione.
"Ciao. Sono Jimin...a quanto pare frequenteremo gli stessi corsi" dissi con voce titubante, sperando di non veder passare nessuna emozione nei loro occhi.
Solo così forse mi sarei sentito a mio agio...
"Io sono Nam. Lui è Jin. Sarà un piacere fare finta di seguire le lezioni con una persona in più" mi disse quello dei due con i capelli viola in tono quasi ammiccante."Basta che non vi baciate tutto il tempo, altrimenti se ne va" fu il commento in tono sarcastico di Yoongi, dopo il quale Hobi gli disse di smetterla e lo trascinò via, dicendo a tutti noi che ci saremmo visti durante la pausa pranzo.
Dopodichè rimasi solo con l'affiatata coppia che avevo di fronte, trovandomi davanti qualche minuto di silenzio.
Solo dopo questo arco di tempo proposi di entrare in aula, ricevendo due risposte positive.
Entrammo ed iniziammo a scendere le gradinate che portavano a diverse file di posti a sedere, discutendo tra di noi su dove dovessimo sederci.Ma, ad un certo punto, qualcuno attirò la mia attenzione molto di più di quella conversazione.
Capelli corvini, occhi marroni, fisico praticamente perfetto ed il sorriso più bello che io avessi mai visto. Era esattamente uguale a quattro anni prima, se non più bello.
Ed io mi ero soffermato a guardarlo così tanto, appurando che fosse veramente quel Jungkook, che lui incrociò il mio sguardo. La risata che aveva in volto scomparì all'improvviso, lasciando posto ad una delle sue solite espressioni seducenti ed accattivanti.Una che, però, con me non aveva mai usato.
Iniziai a respirare quasi affannosamente, togliendo lo sguardo da lui e seguendo Nam e Jin nella fila di posti che avevano scelto.
Nella mia testa, però, non facevano altro che viaggiare domande.
Come poteva essere anche lì? E, soprattutto, mi aveva riconosciuto?Fu proprio quando azzardai a guardare di nuovo nella direzione in cui avevo incrociato il suo sguardo, non vedendolo più ma notando, invece, il suo amico Taehyung, che ricominciai a respirare normalmente.
Peccato che non mi accorsi del fatto che qualcuno era in piedi vicino a me. Qualcuno che, dopo qualche secondo, decise di parlare, facendomi quasi salire i brividi al ricordo di quella voce.
"Sei nuovo di qui, vero?".
STAI LEGGENDO
•Revival {Jikook}•
FanfictionCOMPLETATA "Non te ne sei ancora reso conto?". "Ma di cosa?". "Che sono io il ragazzino un po' sovrappeso che hai preso in giro e di cui hai reso la vita un inferno per quattro anni. Ed il fatto che tu ti sei interessato a me ora che sono "diverso"...