49. Mi devi ancora un regalo di compleanno

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JIMIN (4 mesi dopo)

"Mi raccomando, non bere tanto. Altrimenti non stai nemmeno in piedi" mi sussurrò Jungkook nell'orecchio, rimanendo con lo sguardo fisso sul drink che avevo in mano, il primo della serata quasi ormai terminata.
"Sai che questo dovrei dirlo io a te, vero? Visto che stiamo festeggiando il tuo compleanno ed io non c'entro niente..." gli risposi in tono divertito, dicendogli, poi, di non preoccuparsi.

"Secondo te verrà?" mi chiese dopo aver preso qualche sorso dal suo bicchiere, rivolgendomi un'occhiata quasi preoccupata.
"Ieri mi aveva detto che sarebbe venuto. Oggi...non l'ho più sentito. Sinceramente, dopo tutte le informazioni che mi ha chiesto nelle ultime settimane, se non si presenta qui stasera vado a prenderlo io in Giappone" gli dissi in tono divertito, accarezzandogli automaticamente una guancia come se ci fossimo stati solamente noi due in quel locale.

"Voi due, potete evitare di fare gli asociali innamorati e coinvolgerci nella conversazione?" sentii dire, all'improvviso, alla mia destra da Yoongi, ritrovandomelo a fissarmi con finta aria seccata.
"Hai ragione, scusa" gli risposi in finto tono colpevole, immettendomi, insieme a Jungkook, nella conversazione che stavano facendo gli altri.

Fu solo un quarto d'ora dopo che vidi entrare dalla porta d'ingresso il ragazzo che avevo sperato di vedere per tutta la sera.
E non per me, fidatevi...

Incontrò il mio sguardo dopo pochi secondi, dirigendosi, poi, automaticamente fino al nostro tavolo con aria piuttosto insicura.

"C-ciao, Hobi" mormorò subito dopo, ottenendo come reazione l'immediato irrigidirsi della persona che aveva appena nominato.
Dopo quel gesto, Hobi si girò rapidamente verso Minjun, quasi non credendo di trovarselo davanti.
"C-cosa fai qui?" gli chiese subito dopo, cercando di mantenere un tono di voce piuttosto controllato ma fallendo miseramente.

"Te l'avevo detto che sarei tornato in Corea e ti avrei riconquistato" gli rispose Minjun semplicemente, alzando le spalle e guardandolo quasi con imbarazzo.
"Sì, questo me lo ricordo, ma...come facevi a sapere che ero qui?" domandò, ancora, Hobi, piuttosto confuso.
"Diciamo che qualcuno mi ha dato una mano" disse Minjun in tono quasi furbo, rivolgendo, poi, un'occhiata nella mia direzione.

Inutile dire che, dopo quella mossa, anche Hobi portò rapidamente lo sguardo su di me, chiedendomi informazioni solo con un cenno della testa.

"Minjun mi ha contattato circa due settimane fa, chiedendomi come stessi e...se non avessi ancora nessuno accanto.
Non appena gli ho risposto che, effettivamente, non eri ancora nemmeno uscito con qualcuno da quando eri tornato dal Giappone mi ha rivelato di aver sistemato tutte le cose che aveva in sospeso lì e che aveva già prenotato il biglietto aereo per tornare qui in Corea.
Dopodichè, mi ha solo chiesto dove avrebbe potuto trovare il coraggio di presentarsi alla tua porta, visto che era terrorizzato al solo pensiero, e...io ho trovato questa soluzione qui..."spiegai io con calma e chiarezza, accennando un sorriso di circostanza sia a Hobi che a Minjun al termine delle mie parole.

"Sul serio hai mollato tutto per tornare qui?" chiese, poi, di slancio Hobi a Minjun, iniziando a scuotere ripetutamente la testa.
"Certo, te l'avevo promesso".

I due, dopo queste parole, rimasero a fissarsi a lungo, incapaci di dire altro o di avvicinarsi ulteriormente.

In più, si stava formando un grande imbarazzo nell'aria. E, probabilmente, fu per questo che dissi le seguenti parole: "Ragazzi, serata finita. Andiamocene e lasciamoli parlare".
Tutti annuirono rapidamente, alzandosi e salutando con rapidità.

Io, dal canto mio, posai una mano sulla spalla di Hobi, rivolgendogli un sorriso rassicurante e, poi, uscendo dal locale mano nella mano con Jungkook, fino a montare sulla sua auto.

"Torneranno insieme, vero?" mi chiese quest'ultimo a metà del tragitto fino a casa sua, continuando a guardare la strada davanti a noi.
"Hobi mi aveva rivelato che, se Minjun fosse tornato in Corea, le cose sarebbero state esattamente come prima. Quindi...direi di sì" risposi solamente, focalizzando i miei pensieri, poi, su loro due insieme.
E sapete cosa? Quest'idea mi faceva spuntare un enorme sorriso sul volto.

*******

"Mi devi ancora un regalo di compleanno" sussurrò Jungkook nel mio orecchio con la sua solita aria ammiccante, posandomi le mani sui fianchi e, poi, iniziando a mordermi ripetutamente il lobo dell'orecchio.
"Dove vuoi farlo? Tanto, ormai, l'abbiamo fatto ovunque in questa casa" gli risposi in tono divertito, girandomi ed iniziando a slacciargli con estrema lentezza i bottoni della camicia.
"Motivo in più per farlo semplicemente sul letto" rispose lui con leggerezza, spingendomi sopra il suddetto letto con forza e sedendosi sopra di me con altrettanta rapidità.

Inutile dire che, poi, nel giro di qualche secondo tutti nostri vestiti finirono gettati alla rinfusa sul pavimento della sua stanza.

Jungkook accennò a portare una mano verso la mia erezione, ma, prima che potesse anche solo sfiorarla, io lo bloccai, dicendogli: "Lascia che faccia io qualcosa per te, oggi".
Mi posizionai in mezzo alle sue gambe, iniziando a lasciargli, dapprima, leggeri baci sull'addome e, poi, scendendo sempre più in basso fino a lasciargli un leggero bacio sull'interno coscia e, infine, sulla punta del suo membro.

Dopodichè, la mia lingua iniziò quasi a giocare con la sua erezione, facendo portare a Jungkook la testa indietro e stringere le coperte tra le mani.
Fu non appena inglobai tutta la sua lunghezza nella mia bocca che lo sentii iniziare a gemere senza pudore, sentendomi piuttosto soddisfatto di me stesso.

Ma, insomma, Jungkook mi aveva rivelato più volte che quello fosse una delle cose che gli piaceva di più, quindi...

Il mio ragazzo ci mise poco a raggiungere l'orgasmo, riversandosi nella mia bocca e guardandomi mentre ingoiavo il suo seme con uno sguardo che, ve lo dico, non lasciava molto all'immaginazione.
Io ricambiai il suo sguardo subito dopo, iniziando, anche, a mordermi il labbro inferiore con finto tono innocente.

"Distenditi, cazzo" mormorò dopo un po', ribaltando le nostre posizioni con agilità ed infilando due dita nella mia apertura qualche secondo più tardi.
"Sono pronto, Kook" mormorai tra un ansimo e l'altro, ottenendo come reazione il fatto che lui sostituisse le sue dita con la sua intimità, iniziando a spingere lentamente subito dopo.

"Tu mi farai impazzire prima o poi..." mormorò tra una spinta e l'altra, aumentando di molto la velocità e l'intensità del suo movimento subito dopo.

Numerosi gemiti da parte di entrambi iniziarono a risuonare nella stanza, soprattutto quando, praticamente persi in tutto il piacere che stavamo provando, Jungkook iniziò a muovere una mano sulla mia erezione, facendomi, praticamente, raggiungere l'orgasmo qualche secondo più tardi.
Lui andò avanti a muoversi dentro di me per ancora qualche altra spinta, crollando, subito dopo, sul mio corpo tentando di riprendere fiato.

"Il miglior compleanno di sempre" mormorò dopo qualche minuto con la voce ancora affannosa, distendendosi al mio fianco e facendomi ridere quasi all'impazzata.
Che altro c'era da dire? Non sono mai stato così felice...

SPAZIO AUTRICE:

Penultimo capitolo...
Mi fa strano dirlo. Mi sembra ieri che ho iniziato questa storia...

Comunque, grazie per le 17K letture e scusate se le mie smut fanno ancora schifo😂✌🏻.

Buona giornata a tutti❤️.

•Revival {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora