25. Non sei male a cucinare

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JIMIN

"Magari potevi dirmelo prima che con "usciamo a cena" intendevi "cucino io a casa mia", così magari mi sarei vestito un po' diversamente" dissi a Jungkook in tono divertito nel momento stesso in cui misi piede fuori dalla sua auto, seguendolo fino alla porta di casa sua.

"Perchè? Stai benissimo con quella camicia...e soprattutto con quei jeans" mi rispose lui in tono allusivo, mordendosi il labbro inferiore e facendomi quasi avvampare.
"Non dicevo quello...è che così mi sento scomodo".
"Beh, puoi anche spogliarti. Io non ho nessun problema" mi disse in tono divertito, aprendo la porta con due giri di chiave e facendomi cenno di entrare.

Compii questo gesto, iniziando a guardarmi attorno con interesse.

"Ci vivi da solo qua?" gli chiesi dopo qualche secondo, sedendomi su uno sgabello vicino alla cucina.
Lui rivolse lo sguardo verso di me, avvicinandosi a grandi passi e posando le mani sulle mie cosce.

"Sì, perchè lo chiedi?" mi rispose, poi, avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra.
"No, niente" dissi solamente, prendendolo per la nuca e facendo scontrare le nostre labbra.

Continuammo a baciarci per svariati minuti, non riuscendo quasi a smettere.
Ma, ultimamente, succedeva piuttosto spesso...

"Vuoi una felpa?" mi chiese nel momento in cui fece staccare le nostre labbra.
"Che?" gli risposi io non riuscendo a capire, a dirla tutta ancora un po' frastornato da quel bacio.
"Prima mi hai detto che stai scomodo così. Vuoi una felpa?" mi domandò, di nuovo, aspettando con le sopracciglia alzate una mia risposta.
"Ehm...okay".

Rimasi lì a braccia incrociate, dandogli la schiena per togliermi la camicia e mettermi la felpa nel momento stesso in cui me la porse.

"Non serviva che ti girassi, eh..." mormorò lui in tono divertito, iniziando a smanettare in cucina.

Io, dal canto mio, sobbalzai a quelle parole, ma non mi girai fino al momento stesso in cui non ebbi la sua felpa addosso.

"Che si mangia?" gli chiesi avvicinandomi a lui, non facendo riferimento nemmeno per un attimo alle sue parole precedenti.
"Ramen. L'avevo preparato prima. Devo solo scaldarlo un po'" mi rispose lui con un sorriso sincero dipinto in faccia.

Io annuii lentamente, andandomi a sedere su una delle due sedie che contornavano il tavolo davanti a me.

"Già messo comodo, eh?" mi chiese lui in tono sarcastico non appena portò i piatti in tavola, rivolgendomi, poi, una delle sue solite occhiate.

Esatto, quelle che mi facevano tremare le gambe...

Io feci solo una risata, iniziando a mangiare subito dopo.

"Non sei male a cucinare" mormorai dopo un po', ottenendo subito come reazione il fatto che lui alzasse lo sguardo verso di me.
"Beh, perchè non sai cosa sono realmente bravo a fare" mi rispose nell'ennesimo tono allusivo di quel giorno, facendomi scuotere la testa con aria divertita.

"Per oggi hai superato il limite delle battutine squallide che potevi fare" lo avvertii allora, finendo il mio piatto ed andando a riporlo nel lavandino.
"Ah sì?" sentii dire alle mie spalle, ritrovandomi pochi secondi dopo le sue mani sui fianchi e la sua bocca sul collo.

Inutile dire che mi distrassi parecchio da quello che gli avrei dovuto rispondere.

"Ti sta bene la mia felpa, comunque" mi sussurrò nell'orecchio, facendomi passare mille brividi lungo la spina dorsale.
Mi girai all'improvviso, appoggiandomi al bancone della cucina ed attirando, di nuovo, il suo viso verso il mio.

Ecco, fu in quel momento che realizzai che tutti i miei buoni propositi sul "fare le cose con calma per capire se Jungkook stesse seriamente facendo sul serio" sarebbero andati a farsi benedire assai presto.
Forse fin troppo...

*******

"Guarda che ho comprato prima" mi disse Jungkook all'improvviso, spostando le mie gambe da sopra le sue ed alzandosi dal divano sul quale eravamo finiti a "guardare un film".
Io lo guardai con aria quasi stanca, chiedendomi cosa avesse potuto tirare fuori ancora.

Ritornò meno di un minuto dopo con una bottiglia e due bicchieri in mano, guardandomi con la sua solita aria ammiccante.

"Cos'è?" gli chiesi io un po' intimorito, ben ricordandomi di come fossero finite le cose quando avevo bevuto per la prima volta.
"Vodka" mi rispose lui in tono ovvio, iniziando a riempire i bicchieri da shot fino all'orlo.

"Stai cercando di farmi ubriacare per caso?" gli domandai in tono divertito, prendendo il bicchiere e rigirandomelo tra le mani.
"Beh, se ti riesci ad ubriacare con un bicchiere solo sì. Altrimenti no. Anche perchè mi ricordo che sei piuttosto simpatico da ubriaco..." mi disse mordendosi il labbro inferiore.

Io feci una risata e poi abbassai lo sguardo sul contenuto del bicchiere, chiedendomi cosa avrei dovuto fare.
Jungkook, dal canto suo, tracannò il suo tutto d'un sorso, rivolgendomi, poi, un'occhiata quasi divertita.

"Che hai? Paura che io ti salti addosso con te incosciente?" mi domandò in tono divertito, risedendosi sul divano e guardandomi a braccia incrociate.
"No, non sei così cattivo" gli risposi io nel suo stesso identico tono, decidendo, finalmente, di buttare giù quel bicchiere senza stare a rifletterci troppo.

"Era un complimento?".
"Sì, ma a modo mio".

Mi riavvicinai al divano, prendendolo per un braccio e rimettendolo in piedi.
"Dov'è camera tua?" gli chiesi dopo un po', effettivamente non sapendo bene nemmeno io cosa stessi facendo.
Ma, vi giuro, che quel bicchiere non ha alterato qualsiasi mia intenzione.

"Alla fine di quel corridoio. La vuoi vedere?" mi rispose lui con serenità, prendendomi per mano e guidandomi lungo il corridoio non appena annuii con la testa.

Entrammo in questa stanza piuttosto ampia, nella quale c'erano, però, solo un letto piuttosto grande, una scrivania ed una libreria incassata in un angolo.

"Perchè è mezza vuota?" gli chiesi con curiosità, avvicinandomi al letto ed accarezzandone le coperte con una mano.

Sì, lo so che poteva sembrare un gesto un po' provocatorio...

"Non ci passo tanto tempo qui, quindi non ho mai preso la briga di renderla mia" mi rispose lui semplicemente, raggiungendomi ed iniziando ad accarezzarmi la guancia con il pollice.

Inutile dire che dopo esserci guardati negli occhi per meno di due secondi le nostre labbra si ritrovarono per l'ennesima volta in quel giorno ed i nostri corpi decisero di spostarsi automaticamente sul letto, senza neanche pensarci un attimo.
Continuammo a baciarci, io a gambe aperte e lui sopra di me.
Fu nel momento in cui sentii la sua erezione sotto i jeans premere sulla mia che tutti i miei pensieri si focalizzarono su un unico pensiero e su un'unica frase.

"Facciamolo" gli sussurrai all'orecchio, tentando, nel mentre, di togliergli la maglia.
"Ma...avevi detto che volevi aspettare" mi fermò lui, prendendomi le mani e guardandomi con aria stranita.

Io alzai gli occhi al cielo, domandandomi perchè dovesse fare tutte quelle storie proprio in quel momento dopo tutte le parole piuttosto allusive delle ultime settimane.
La verità era che lo volevo da morire, sebbene la mia testa mi stesse dicendo di fermarmi perchè era troppo presto.

Ma...ogni tanto anche le persone come me decidono che non è il caso di ascoltare la voce responsabile della propria testa.

"Jungkook, stai zitto e scopami".

SPAZIO AUTRICE:
Credo che questo sia uno dei capitoli più squallidi che io abbia mai scritto in vita mia😂.

Ed aspettate il prossimo, perché ci sarà da divertirsi✌🏻❤️.

•Revival {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora