JIMIN
"Ma sei sicuro che vuoi mettere un passo del genere?" chiesi a Hobi in tono confuso, notando che nessuna delle altre quattro persone al mio fianco avesse la minima idea di come copiare il passo che aveva appena fatto Hobi.
"Mica è così difficile, Jimin. Ve lo rimostro ancora una volta" rispose lui con aria scocciata, rifacendo, per la millesima volta, quella sequenza di movimenti e, poi, guardandoci come se fossimo tutti degli stupidi."Okay che sulla scheda di iscrizione del nostro gruppo per la competizione hai scritto che sei allenatore e coreografo, però dacci un attimo di tregua" mormorò Hongjoong in tono quasi di preghiera qualche secondo più tardi, distendendosi con aria drammatica sul pavimento e lamentandosi del fatto che fosse stanchissimo.
"Non avete ancora capito che io voglio andare la per vincere? Sono due settimane che ve lo ripeto. Quindi: in piedi" disse Hobi nello stesso tono delle parole precedenti, facendomi alzare gli occhi al cielo.Esatto, erano passate due settimane da quando Hobi ci aveva chiesto di andare a questa competizione in Giappone. Ed era da allora che ci faceva provare passi su passi e coreografie su coreografie perchè voleva che fossimo perfetti.
"Se avessi saputo che ci avresti trattato come robot, e non come reali persone, non avrei assolutamente accettato di partecipare, fidati" gli rispose San in tono secco, scivolando per terra e gettandosi su Hongjoong con aria sfinita, fino a quando quest'ultimo se lo spinse via di dosso usando la forza delle braccia, dicendogli: "Ma levati".
Fu dopo questa frase che tutti scoppiammo a ridere, Hobi compreso, e decidemmo di prenderci una pausa, sedendoci tutti sul pavimento della sala da ballo in cerchio.
"Scusate, ragazzi. Effettivamente vi sto massacrando un po' in questi giorni" mormorò Hobi, guardandoci, poi, con aria sconsolata.
"Hobi, sul serio, lo capiamo che hai grandi aspettative da questa gara, ma...non puoi sfinirci ogni giorno fino a non farci rimanere nemmeno più in piedi" iniziò a dire Seonghwa in tono cauto, sperando che il ragazzo di fronte a lui la prendesse nel modo giusto e non iniziasse a sbottare come aveva fatto nei giorni precedenti.
"Lo so" rispose lui solamente, abbracciandosi le ginocchia con le braccia e rimanendo, poi, lì in silenzio per svariati minuti, quasi perso tra i suoi pensieri.Noi altri non facemmo assolutamente niente, se non guardarci con aria preoccupata, percependo quei minuti di silenzio come una pausa più che meritata.
Fu nel momento in cui Hobi si alzò in piedi e ci disse che avremmo ripreso per un'altra oretta che vidi Jungkook entrare dalla porta con aria piuttosto affannosa, fermandosi in mezzo alla sala con un foglio in mano e gli occhi sbarrati.
"Che ci fai tu qui?" gli chiese Hobi con aria stranita, suggerendogli, subito dopo, di uscire dalla stanza perchè dovevamo continuare a provare.
"Penso sia una cosa piuttosto urgente. Posso rubarti Jimin per qualche minuto?"gli rispose lui con aria sbrigativa, non accennando nemmeno per un istante a fare quello che Hobi gli aveva chiesto e, quindi, di andarsene.Incrociai sia lo sguardo di Jungkook che quello di Hobi, sentendomi quasi in soggezione durante tutti i secondi che ci misi per decidere di avvicinarmi a Jungkook per vedere cosa volesse.
"Jimin, che fai? Non abbiamo ancora finito. Non penso che se aspetta un'ora per dirti questa cosa muore" sentii dire alle mie spalle da Hobi in tono secco, alzando gli occhi al cielo per la millesima volta nel corso delle ultime settimane.
"Direi che è il caso che andiamo un attimo a parlane fuori. Poi torno, tranquillo" mormorai in tono quasi impaurito girando leggermente la testa verso Hobi, distogliendo, poi, lo sguardo da lui e riportandolo su Jungkook solo per non sentirmi più addosso lo sguardo giudicante e scocciato del primo dei due.Jungkook, probabilmente capendo quanto Hobi si fosse infuriato per il nulla, mi prese rapidamente per un braccio, portandomi nel primo spogliatoio fuori dalla sala e guardandomi con aria quasi preoccupata non appena arrivammo.
"Che succede?" gli chiesi in tono stranito, prendendogli il viso tra le mani nel tentativo di calmarlo.
Lui, in risposta, mi tolse le mani dal suo viso e ci mise sopra il foglio che aveva in mano, indicandomi di leggerlo con un cenno del capo.
Io lo feci con un'ansia addosso senza precedenti, quasi aspettandomi il peggio.Ma, poi, quando mi resi conto che in quel foglio c'era scritto che Jungkook aveva ottenuto un'audizione per poter entrare nella Korea National Ballet, ovvero una delle compagnie più importanti di tutto il paese, iniziai a sorridere senza nemmeno rendermene conto.
"Kook, sono felicissimo per te" esclamai subito dopo, saltandogli praticamente addosso e stringendolo in uno degli abbracci più calorosi della mia vita.
Fu non appena mi slegai da quel contatto che notai la sua espressione poco convinta e completamente pensierosa."Ma non sei contento, scusa?" gli chiesi allora, cercando di capire cosa gli stesse passando per la testa.
Jungkook sospirò, distogliendo lo sguardo da me per qualche secondo.
"Io lo so che è una grande opportunità, davvero, ma...non è quello che ho sempre sognato che mi succedesse, capisci?
Ed ecco perchè non sono stato io quello che ha mandato il video della mia ultima coreografia alla scuola dove si allena quella compagnia, ma, invece, è stata mia zia, credendo che fosse quello che volessi anche io" mi spiegò con leggerezza, alzando le spalle e rivolgendomi, subito dopo, uno sguardo quasi colpevole.Ma, insomma, non lo biasimavo nemmeno per sentirsi in colpa. Tutti i ballerini "classici" avrebbero sognato di entrare in una compagnia, mentre lui, invece, non ne sembrava poi così entusiasta.
"Quand'è questa audizione?" gli chiesi subito dopo, cercando di capire dalle sue parole seguenti cosa avrebbe deciso di fare.
"La mattina dopo la vostra competizione in Giappone..." mormorò lui in risposta, abbassando lo sguardo e dandomi quasi la sensazione che l'avesse fatto per non dovermi dire che non sarebbe potuto venire."E quindi non vieni?".
"Certo che vengo. Non mi perderei per nulla al mondo la possibilità di dormire, e non solo, con te in una bellissima stanza d'albergo per quattro notti" mi rispose lui con la sua solita aria accattivante, facendomi alzare gli occhi al cielo."Come farai, allora? Nel senso, l'audizione la fai, giusto?" gli chiesi con cautela, sperando in una risposta positiva.
"Sì, la faccio. Ma solo perchè così mia zia non può rinfacciarmi niente. Prenderò l'aereo non appena finite di ballare, così ritorno qui per ora di cena e riesco anche a farmi una dormita decente.
Stai tranquillo, ho già pensato a tutto.
Poi, la voglio fare questa fuga romantica con te" mi disse con aria divertita, avvicinandosi sempre di più a me e facendomi arretrare fino a quando non mi ritrovai con la schiena posata contro il muro."Peccato che questo viaggio non dovrebbe essere una fuga romantica..." mormorai ironicamente nel suo orecchio, prendendolo, poi, per la nuca ed avvicinandolo al mio viso in modo da far scontrare le nostre labbra.
Inutile dire che, invece di baciare il mio ragazzo in uno spogliatoio, avrei dovuto essere in sala da ballo a provare insieme ai miei compagni, ma dettagli...SPAZIO AUTRICE:
Grazie per le 11mila letture. Vi amo seriamente tutti e, visto questo, vi mando un grande abbraccio virtuale❤️.
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•Revival {Jikook}•
FanficCOMPLETATA "Non te ne sei ancora reso conto?". "Ma di cosa?". "Che sono io il ragazzino un po' sovrappeso che hai preso in giro e di cui hai reso la vita un inferno per quattro anni. Ed il fatto che tu ti sei interessato a me ora che sono "diverso"...