7. Quanto ti ci vuole per capire che non è così

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JIMIN

Passai tutto il fine settimana chiuso in camera, cercando di togliermi Jungkook ed il possibile motivo per cui tutti e quattro i miei amici lo odiassero a morte dalla testa.
Avrei dovuto odiarlo anche io a morte, dopo quello che mi aveva fatto, ma, invece, riuscivo a malapena a non gettarmi sulle sue labbra alla prima occasione disponibile.

Non so nemmeno io come avessi fatto a cascarci di nuovo...so solo che dovevo stargli il più lontano possibile visto che i miei muri difensivi stavano crollando a vista d'occhio.
E non potevo soffrire di nuovo. Soprattutto, di nuovo, per lui...

"Jimin, tutto bene?" sentii chiedere ad una voce proveniente dalla porta della mia camera.
Alzai gli occhi con calma, ben sapendo che fosse mia madre.
"Sì" dissi solamente, pensando che se avessi detto a mia madre come mi sentivo veramente si sarebbe preoccupata inutilmente per me, senza poter fare niente per cambiare la situazione.

"Com'è andata l'altro giorno alla scuola di danza? Non te l'ho chiesto..." mormorò lei dopo un po', sedendosi vicino a me sul letto, prendendomi una mano e stringendola tra le sue.
"Bene. Sono felice quando ballo, mamma" gli risposi sinceramente, rivolgendole, poi, un sorriso di circostanza.
"Ed allora sono felice anche io. Comunque...perchè non sei uscito con i tuoi nuovi amici ieri sera?".
"E tu come lo sai che mi avevano invitato fuori?" le chiesi in tono indagatore, scoppiando a ridere poco dopo.
"Ho ascoltato la chiamata che ti hanno fatto ieri pomeriggio...non volevo farlo, ma non ho resistito" mi disse lei in tono divertito.

"Mamma..." la ripresi alzando gli occhi al cielo e scuotendo la testa.
"Allora? Perchè?".
"Perchè sai bene che non sono un tipo a cui piacere uscire ed andare alle feste..." le risposi semplicemente, togliendo lo sguardo da lei e portandolo sulla parete della mia camera.
"Magari ti farebbe bene svagarti un po'. E, magari, scopri anche che queste feste sono divertenti" mi disse lei, dandomi, poi, un leggero abbraccio.

Io annuii lentamente, pensando seriamente a quelle parole.
Mia madre si alzò dal mio letto poco dopo, incamminandosi, di nuovo, verso la porta della mia stanza.
"Grazie" mormorai appena prima che uscisse, ottenendo come reazione un suo sorriso sincero.
Forse è un po' tardi per dirlo, ma questi rari momenti affettuosi da parte di mia madre mi erano veramente mancata nei quattro anni in cui ero stato a Taegu...

*******

Il lunedì seguente mi ero già stufato di dover seguire le lezioni e già arreso all'idea che non avrei passato mezzo esame.
Ero così disperato non appena finimmo le lezioni del mattino che nemmeno mi accorsi della solita presa salda sul mio polso sul primo momento.

Fu solo quando mi sentii trascinare da quella persona che mi risvegliai improvvisamente dalla trance nella quale ero sprofondato, facendomi bloccare sul posto e dire: "Ma cosa fai?".
"Stai zitto e seguimi per una volta" mi rispose Jungkook, non accennando a mollare la presa sul mio polso nonostante cercassi di liberarmi in ogni modo possibile.

Ad un certo punto Jungkook si fermò, lasciando, finalmente, il mio polso e guardandomi con la sua solita aria ammiccante.
Io mi guardai un attimo intorno, chiedendomi perchè mi avesse portato in un corridoio deserto.

"Che ci facciamo qui?" gli chiesi, infatti, ripetendomi mentalmente che non dovevo fissargli le labbra per nessun motivo.
"Parliamo, direi. Ma se vuoi fare altro non è un problema" mi sussurrò nell'orecchio, causandomi brividi lungo tutte le braccia e tutta la schiena.

Io incrociai le braccia al petto, posandomi al muro dietro di me per mettere un po' di distanza tra noi due.

"Non sapevo che fossi un ballerino, comunque..." mi disse dopo qualche secondo, avvicinandosi nuovamente a me e mettendosi a giocare con il colletto del mio maglioncino.
"Infatti non dovevi saperlo" risposi io in tono secco, guardando qualsiasi altra cosa che non fossero i suoi occhi magnetici o le sue labbra perfettamente definite.

"Peccato che non balli il moderno...mi sarebbe piaciuto farti da insegnante" continuò, poi, con il solito tono sensuale al quale, ormai, mi ero quasi abituato.
Io non riuscii a fare altro che rimanere impassibile, cercando di controllare il mio respiro e la sensazione che stavo sentendo propagarsi dalla pancia fino al basso ventre.

Fu qualche secondo dopo che Jungkook si divertì a spostare le dita della sua mano dal mio maglioncino al mio viso, accarezzandomi dapprima la guancia e poi le labbra con il pollice.
Io rimasi fermo immobile, quasi succube di quel tocco. Quasi desideroso di volerne di più...

"Sei veramente bellissimo" mormorò dopo un po', guardandomi dritto negli occhi.
Solo in quel momento riuscii a fare quello che avrei dovuto fare dall'inizio, ovvero allontanarlo da me e dirgli: "Quante volte ti devo dire, ancora, che non mi devi toccare perchè mi da fastidio?".
"Quanto ti ci vuole per capire che non è così" rispose lui semplicemente, con un sorriso divertito sul volto.

Io alzai gli occhi al cielo, facendo una risata amara poco dopo ed iniziando a scuotere la testa quasi con insistenza.

"Fammi indovinare, Jimin: tu non vuoi che io ti tocchi perché quando lo faccio ti senti attratto da me, vero?" gli sentii dire poco dopo, causando reazioni piuttosto contrastanti dentro di me.
"Non sai un cazzo" gli risposi in tono secco, decidendo di andarmene da quel corridoio il prima possibile.

Arrivai in mensa in pochissimi secondi, sedendomi vicino ai miei amici facendo finta di niente.
Come facevo dalla settimana precedente, oltretutto...

"Questo sabato al Nymphs organizzano una serata...particolare. Ci andiamo, vero?" sentii dire a Nam, il quale, dopo questa domanda, si mise ad osservarci tutti con aria divertita.
"Particolare in che senso? Come quella dell'anno scorso?" chiese Yoongi alzando le sopracciglia e mordendosi il labbro inferiore.
"Esattamente".

"Solo io non sto capendo?" chiesi in tono imbarazzato dopo un po', mettendomi una mano tra i capelli con fare confuso.
"Giusto, lui è nuovo" disse Hobi quasi ridendo. "Il Nymphs è un night club che, il più delle volte, organizza normalissime feste. Ma, ogni tanto, ci sono delle serate "speciali", riservate esclusivamente alla comunità lgbt e dove noi ci possiamo presentare mezzi nudi senza nessun problema. Inoltre, ogni anno questo night club organizza un "Fluo Paint Party", dove le persone si divertono a "dipingere" le altre con le proprie mani sulla carne nuda. E questa settimana ci sarà questa festa" mi spiegò, poi, facendo un sorrisetto divertito alla fine delle sue parole.

Io rimasi praticamente a bocca aperta, chiedendomi se fare una cosa di questo genere fosse legale...

"Devi assolutamente venire. Questa festa è tipo quella che tutti aspettano durante l'anno" mi disse, poi, Yoongi, ammiccando nella mia direzione.
"N-non so, io non sono pratico di queste cose..." mormorai un po' imbarazzato, abbassando lo sguardo.
"Tranquillo, ci penso io a tirarti a nuovo. Dai, vieni" mi pregò Hobi a mani congiunte, insistendo fino a quando non accettai solo per farlo stare zitto.

Era solo una festa, no? Mica chissà che...
Insomma, cosa sarebbe mai potuto succedere?

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