5. Direi che lo sapevo già

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JIMIN

Inutile dire che non appena dissi a mia madre che sarei andato con un mio nuovo amico dell'università a ballare un po' le si rizzarono i capelli in testa.
Il punto è che non riuscivo a capire il perchè. Certo, mio padre era un ballerino da giovane e loro avevano divorziato poco dopo la mia nascita, ma...non poteva essere solo questo, giusto?

"Sei sicuro di riprendere a ballare?" mi chiese mia madre all'improvviso, poco prima che mettessi piede fuori dalla porta di casa.
"Certo. Mamma...ballare è l'unica cosa che è riuscita a farmi sentire bene negli ultimi quattro anni. Ne ho bisogno" le risposi in tono sincero, alzando le spalle e guardando il pavimento.
"Allora, in questo caso, divertiti" mi disse in tono felice, rivolgendomi un sorriso di circostanza.
Io risposi al sorriso, uscendo, poi, di casa e facendo il piccolo tratto che mi avrebbe portato all'università a piedi.

Solo nel momento in cui vidi Hobi tentare di spiegare qualcosa a Yoongi, Nam e Jin gesticolando animatamente mi tolsi le cuffiette dalle orecchie e mi avvicinai al gruppo, chiedendo cosa stesse succedendo.

"Ma niente, è solo Hobi che sbotta per qualsiasi cosa riguardante lui e la sua crew" rispose Yoongi in tono scocciato, avvicinandosi alla solita panchina dove si sedevano Nam e Jin e dicendo loro, chiaramente molto gentilmente, di spostarsi un po'.

"Fa bene" risposi io in tono divertito, guardando Hobi e ricevendo un cinque da parte sua.
"Hai portato quello che ti serve per ballare, vero?" mi chiese quest'ultimo poco dopo.
"Certo. Per chi mi hai preso?".
"Volevo solo assicurarmene" si difese alzando le mani con fare sarcastico.
"Chi sono gli altri della tua crew?" gli domandai poco dopo, cercando di capire di più sui ragazzi con cui avrei potuto ballare.
"Li conoscerai dopo. Sono personaggi interessanti" fu la sua unica risposta, che mi mise ancora più curiosità ed ansia di quante già ne avessi.

Proprio in quel momento Nam e Jin arrivarono al mio fianco, prendendomi praticamente di peso e dicendomi che non potevamo fare tardi a lezione.
Io cercai di protestare, lamentandomi del fatto che il professore sarebbe arrivato in ritardo come al solito, ma non servì a niente.

"Jimin! Non appena finisci lezione ci vediamo esattamente qui!" mi urlò Hobi poco prima che gli altri due mi trascinassero dentro le mura dell'edificio.

"Ragazzi, so camminare eh" esclamai dopo un po' in tono spazientito, facendo in modo che mollassero la presa sulla mia braccia.
Loro alzarono gli occhi al cielo ridendo, continuando a camminare. Io iniziai a seguirli dopo qualche secondo, ma, come ormai succedeva ogni giorno, sentii qualcuno afferrarmi il polso.

"Allora è così che ti chiami" mormorò quella voce ormai fin troppo familiare nel suo solito tono sensuale.
"Che stai dicendo?" gli chiesi non riuscendo a capire di cosa stesse parlando.
"Jimin. Finalmente ho scoperto come ti chiami".

"Stavi ascoltando la nostra conversazione?" gli chiesi in tono quasi spaventato, dovuto al fatto che quel ragazzo mi stesse iniziando a sembrare uno stalker.
"No. Semplicemente il tuo amico ha urlato...ed io ho sentito".
"Peccato che io non ti ho visto fuori" gli risposi in tono indifferente, sentendo all'improvviso il suo corpo troppo vicino al mio.
"Questo è perchè sei un pessimo osservatore. Io ti vedo sempre" mi sussurrò nell'orecchio, facendomi salire brividi lungo tutta la schiena.

Fu in quel momento che tutta la convinzione che avevo dentro di me sul fatto che sarei sempre riuscito a resistergli venne meno, facendomi rilassare forse un po' troppo sotto il suo tocco.

"Finalmente non sei più rigido come un pezzo di legno, eh..." continuò a sussurrarmi nell'orecchio, stringendomi al suo corpo con ancora più forza nel bel mezzo del corridoio dell'università.

Fu dopo quelle parole che riuscii a riprendere almeno un po' di controllo e lo allontanai da me con forza.

"Ti ho detto che non devi toccarmi già mille volte" gli dissi in tono duro e tagliente, fissandolo nei suoi bellissimi occhi marroni poco dopo.
"Ed io ti ripeto che non è quello che il tuo corpo vuole..." mi rispose in tono divertito, rivolgendomi l'ennesimo dei suoi soliti sorrisetti.
Io alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa poco dopo e decidendo di incamminarmi verso l'aula.

"Io sono Jungkook, comunque" lo sentii mormorare alle mie spalle.

Possibile che non riuscisse mai lasciarmi entrare in aula senza dirmi qualcosa alle spalle?

"Direi che lo sapevo già" risposi semplicemente, continuando a camminare.
"Le parole che hai appena detto non giocano molto a tuo favore".

Io sospirai nuovamente, entrando finalmente in aula e sedendomi al solito posto.
Nam e Jin, come i giorni precedenti, non dissero niente, mantenendo, però, un'espressione di puro gelo sul volto.
Gelo che io non sapevo ancora a cosa fosse dovuto...

Le lezioni trascorsero con la solita calma, fino a quando non vidi Jungkook uscire prima dall'ultima lezione, salendo i gradini e rivolgendomi un'altra delle sue occhiate piuttosto ambigue.
Io ressi lo sguardo per qualche secondo, iniziando a respirare quasi affannosamente poco dopo.

Tutto perchè quel ragazzo era praticamente irresistibile. Ed avrei ceduto all'istante a tutte le sue attenzioni se non avessi saputo che trattava le persone come trofei e se non fosse stato il ragazzo che mi aveva deriso per anni.

Pensai a questo per svariati minuti, non accorgendomi nemmeno che la lezione fosse finita.
"Jimin, ti alzi così usciamo?" mi chiese Jin in tono divertito dopo qualche secondo, risvegliandomi dai miei pensieri e facendomi, poi, compiere quel gesto.
Salutai i due ragazzi non appena vidi Hobi seduto su una panchina ad aspettarmi, raggiungendo quest'ultimo.

"Andiamo?" gli chiesi con aria felice, attirando la sua attenzione.
Lui annuì praticamente all'istante, alzandosi poco dopo e facendomi cenno di seguirlo.
Camminammo per qualche minuto, ritrovandoci, dopo questo arco di tempo, davanti ad un edificio all'apparenza antico.
Entrai subito dopo di lui, guardandomi intorno con aria quasi estasiata.

"Ciao, Hoseok. Chi mi hai portato?" sentii dire all'improvviso da una donna davanti a me.
"Sono Jimin, piacere" risposi con aria imbarazzata, porgendo la mano a quella donna.
"Piacere mio. Io sono Song-Ha, la direttrice di questa scuola. Per oggi ambientati e capisci che corsi vuoi seguire, a meno che tu non abbia idea di entrare solamente nella "crew" del ragazzo di fianco a te".

Io annuii con un sorriso dipinto in volto, ringraziando quella donna poco dopo.
Dopodichè seguii Hobi nello spogliatoio, dove mi misi un paio di pantaloni della tuta ed una maglietta a maniche corte.

"Allora...in quella sala tra poco inizierà la lezione di danza moderna. Se vuoi andare fallo, non ti giudico. Io e gli altri, che probabilmente saranno già dentro, siamo nell'altra sala. Quando hai...finito raggiungici" mi spiegò Hobi non appena uscimmo dallo spogliatoio, indicandomi rispettivamente le due sale.
"Va bene. Ci vediamo dopo" gli risposi solamente, dirigendomi con calma verso l'aula dove ci sarebbe dovuta essere la lezione di danza moderna.

Presi un gran respiro prima di aprire la porta, trovandomi davanti l'ultima persona che credevo di poter vedere.
Sbarrai gli occhi ed assunsi l'espressione più sorpresa della mia vita, osservando Jungkook che, invece, mi fissava con la solita aria spavalda e sexy.

"Oh, ma guarda, nuovo allievo?" gli sentii dire dopo qualche istante, facendomi sbiancare.
Ma quindi...era lui "quell'insegnante"?

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